Invecchiamento e lavoro

Fonte: CIIP


L’innalzamento dei requisiti per accedere alla pensione di vecchiaia o di anzianità, conseguente alle riforme pensionistiche dell’ultimo decennio, ha costretto molti lavoratori a rimanere al lavoro anche oltre i 60 anni.

Se non sono le richieste lavorative a ridursi per via dell’età dei lavoratori, si riduce invece la loro capacità lavorativa, sia per una fisiologica diminuzione delle capacità funzionali, sia a causa delle peggiori condizioni di salute, cosa che può portare ad una incompatibilità tra la capacità funzionale del lavoratore anziano e il livello delle richieste sul lavoro.

La Consulta Interassociativa Italiana per la Prevenzione (CIIP) ha predisposto delle slide dove vengono trattati i problemi derivanti dall’invecchiamento della popolazione lavorativa. In particolare, verranno affrontati i temi dell’idoneità lavorativa, dell’adattamento delle postazioni e dell’organizzazione del lavoro alle eventuali limitazioni del lavoratore anziano, dei costi sociali associati all’innalzamento dell’età pensionabile e dei possibili effetti sulla salute del prolungamento dell’attività lavorativa.

Inoltre, il testo che alleghiamo insieme alle slide (Aging e-book: Libro d’argento CIIP su Invecchiamento e Lavoro), approfondisce i problemi ergonomici relativi all’invecchiamento dei lavoratori per l’ampia diffusione delle malattie muscolo-scheletriche tra i soggetti di età superiore a 55 anni, con un particolare focus sui lavoratori della sanità, che sono tra i gruppi a più alta esposizione ergonomica per l’arto superiore e il rachide.

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