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La dipendenza da sostanze psicoattive e il mondo del lavoro

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L’Inrs ha pubblicato all’inizio del marzo 2023 un opuscolo che si occupa di un argomento molto particolare: la dipendenza da sostanze psicoattive.

Perché questa pubblicazione?

Il consumo di sostanze psicoattive (alcol, tabacco, cannabis, psicofarmaci, ecc.) rappresenta un grave problema di salute pubblica e riguarda anche il mondo del lavoro, indipendentemente dal settore di attività o dalla postazione di lavoro. Tali usi, occasionali o ripetuti, costituiscono un rischio per la salute dei lavoratori con ricadute significative anche sulla sicurezza. Inoltre, questo opuscolo si propone di fornire elementi per comprendere il meccanismo con cui si istaurano delle pratiche di dipendenza e il loro impatto, nonché i principi che consentono di attuare azioni preventive.

Con questa documentazione l’Inrs richiama i datori di lavoro e i responsabili della sicurezza sul lavoro alle loro responsabilità in merito al controllo e alla prevenzione rispetto alla assunzione di sostanze psicoattive da parte dei lavoratori. Difatti queste sostanze possono provocare, oltre ai danni alla salute, incidenti e infortuni sul posto di lavoro e per questo, essendo compito del datore di lavoro e delle figure aziendali della prevenzione assicurarsi che vengano garantite a tutti condizioni di lavoro in un ambiente sicuro, costoro dovranno preoccuparsi anche di essere certi della lucidità di ogni dipendente.

L’opuscolo, dal titolo Pratiche di dipendenza sul posto di lavoro, si compone di 5 parti.

La prima parte offre una definizione del fenomeno dividendo i consumatori in tre categorie: uso semplice, uso nocivo e dipendenza e in secondo luogo descrive quali fattori possono portare un non consumatore a divenire un utilizzatore stabile di una sostanza psicoattiva. E’ interessante notare che l’ambiente di lavoro viene individuato proprio come un fattore determinante (sia positivamente che negativamente).

La seconda parte invece si occupa delle diverse sostanze e dei loro effetti e il rischio di indurre nel consumatore una dipendenza. La lista spazia dall’alcol a sostanze quali la cocaina.

La terza parte è invece dedicata a come l’ambiente di lavoro si interfaccia con il consumo di droghe e come possa in alcuni casi favorirlo. L’opuscolo si occupa sia dei casi dove il consumo è una conseguenza del lavoro, sia di quei casi dove invece il consumo sia fatto sul luogo di lavoro.

La quarta parte si occupa di prevenzione indicando i metodi per favorirla. Il documento propone infatti che nell’impresa sia individuata una squadra, composta da persone mediamente competenti, che prenda in carico il compito di informare e aiutare il personale sul tema della dipendenza. Ovviamente quest’opzione è attuabile solo nel caso di aziende con molti dipendenti ma l’opuscolo invita comunque le piccole imprese a chiedere consiglio e aiuto sul tema ai propri Servizi di prevenzione e sicurezza. Secondo l’Inrs la chiave per la riuscita delle misure preventive sta nel:

  • comprendere che le dipendenze sono meccanismi multifattoriali e che non possono essere ridotte ad un semplice problema medico
  • assicurarsi un dialogo con il dipendente in questione
  • evitare logiche punitive favorendo invece uno spirito di sostegno e di solidarietà
  • cercare di fornire le giuste informazioni a seconda del livello dell’azienda e del tipo di lavoro.

Nella quinta ed ultima parte dell’opuscolo si individuano concretamente alcuni obbiettivi di prevenzione praticabili, come per esempio quello di regolare il consumo di alcol o quello di sensibilizzare i lavoratori su questi temi.

L’opuscolo, per quanto non contenga disposizioni vincolanti, dimostra l’intenzione di vedere nel luogo di lavoro un ambiente che, in tutto e per tutto, non solo occupa ampio spazio nella vita dei lavoratori ma che è anche partecipe nel renderla migliore per coloro che lo popolano. Difatti, anche se non è mai specificato al suo interno, l’opuscolo spinge le imprese a costruire un ambiente che sia sano e stimolante, dove il lavoratore non solo si senta a suo agio ma anche libero di chiedere aiuto quando ne ha bisogno e di affidarsi ai suoi colleghi in caso di necessità. L’abuso di sostanze è, come anche spiegato nell’opuscolo, un fenomeno che deriva da molteplici fattori e il luogo di lavoro è uno dei più impattanti.

L’invito alla costruzione di un ambiente lavorativo socialmente sano ha benefici che vanno al di là della prevenzione dell’abuso delle sostanze stupefacenti, ma che abbracciano a pieno anche temi sempre più centrali nel mondo della prevenzione, come la salute mentale e la individuazione di modalità preventive pensate per i singoli individui. Spesso non ci rendiamo conto quanto il lavoro condizioni la nostra vita, non solo per il tempo che gli dedichiamo ma anche per come questo interagisce con la nostra socialità e con il nostro modo di vedere il mondo.

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