Repertorio Salute

La gestione del “rischio microclima”

il rischio microclima foto di Austin Distel Unsplash

Il  Coordinamento tecnico delle Regioni, in collaborazione con l’Inail e l’Iss, ha elaborato delle nuove Linee guida relative alla gestione del “rischio microclima”. Le Linee guida, pubblicate sul  Portale Agenti Fisici [1], aggiornano la precedente versione del 2014 con l’obiettivo di agevolare l’applicazione delle disposizioni di cui al Titolo VIII del D.Lgs. 81/2008. Come nella precedente versione il documento è organizzato in FAQ: si è ritenuto che, in occasione dell’aggiornamento e dell’ampliamento dei contenuti, la formula più adeguata fosse quella che permette di

risolvere i più comuni quesiti che vengono proposti dai professionisti del settore, in relazione alla valutazione e prevenzione del rischio derivante da Agenti Fisici.

Il documento che alleghiamo presenta,   in una prima parte, l’elenco delle domande più frequenti relative a:

  • agenti fisici in generale
  • radiazioni solari
  • microclima
  • rumore
  • vibrazioni

Le  risposte relative  al Capo I del Titolo VIII (Agenti fisici) e quelle relative a Rumore e Vibrazioni sono consultabili nel Portale Agenti fisici. Mentre le “Indicazioni operative” e le risposte alle domande più frequenti relative alla Microclima sono fornite nella seconda parte del documento allegato: forniamo di seguito  il quadro completo delle diverse Sezioni (relative al microclima), quale invito alla lettura di questo strumento di supporto che unisce il  notevole valore tecnico-scientifico a una scelta comunicativa  decisamente efficace.

Microclima – Indice delle domande

Sezione A – Effetti sulla salute e sorveglianza sanitaria

A.1 Quali sono gli effetti sulla salute e sulla sicurezza dovuti all’esposizione a caldo/freddo?
A.2 Cosa si intende con “ambiente termico moderato”?
A.3 Cosa si intende con “ambiente termico severo”?
A.4 Quali sono i soggetti particolarmente sensibili al rischio microclima?
A.5 In quali casi e con quali modalità va attivata la sorveglianza sanitaria in relazione al rischio microclima?

Sezione B – Metodiche e strumentazione per la misura e la stima dei parametri microclimatici

B.1 Quali requisiti deve avere la strumentazione di misura delle grandezze fisiche ambientali?
B.2 Quali criteri vanno applicati per la taratura della strumentazione di misura?
B.3 Come si effettua la stima dell’attività metabolica?
B.4 Come si effettua la stima delle quantità fisiche descrittive del vestiario?
B.5 Secondo quale metodologia deve essere effettuata la misura delle grandezze fisiche ambientali?
B.6 Quali sono il periodo dell’anno e l’orario più opportuno per eseguire una misura delle grandezze fisiche ambientali?
B.7 Quali fattori devono essere considerati per definire il numero di postazioni di misura e la relativa collocazione spaziale delle stesse in un ambiente termico moderabile?
B.8 Quale deve essere la posizione delle sonde in una postazione di misura?
B.9 Quale deve essere il numero di misure da eseguire in ciascuna postazione?
B.10 Quale deve essere la durata minima di una misura delle grandezze fisiche ambientali?
B.11 Quale deve essere il tempo minimo da interporre fra due misure consecutive?
B.12 Secondo quali criteri l’ambiente termico può essere considerato stazionario in relazione al soggetto esposto?
B.13 Come si procede in presenza di ambienti non stazionari?
B.14 Secondo quali criteri un ambiente termico può essere considerato omogeneo attorno al soggetto esposto?
B.15 Come si stima l’incertezza di misura?

Sezione C – Valutazione del rischio

C.1 In quali situazioni lavorative è necessario procedere sempre ad una valutazione dettagliata del microclima?
C.2 Quali strategie sono utilizzabili per la valutazione del rischio microclima?
C.3 Quali sono le condizioni nelle quali la valutazione del rischio può concludersi con la “giustificazione”?
C.4 E’ sempre necessario effettuare misurazioni specifiche ai fini della valutazione del rischio microclima?
C.5 Quali sono gli indici descrittori (e i relativi valori di riferimento) che possono essere utilizzati per effettuare la valutazione del comfort (discomfort) termico?
C.6 Cosa s’intende con “comfort/discomfort locale” e come si valuta?
C.7 Quali sono gli indici descrittori (e i relativi valori di riferimento) che possono essere utilizzati per effettuare la valutazione dello stress termico da ambiente caldo?
C.8 Quali sono gli indici descrittori (e i relativi valori di riferimento) che possono essere utilizzati per effettuare la valutazione dello stress termico da ambiente freddo?
C.9 Quali sono le grandezze fisiche ambientali ed i parametri personali/soggettivi che devono essere stimati nell’ambito di una valutazione microclimatica?
C.10 E’ possibile effettuare la media su più giorni/settimane/mesi ai fini della valutazione dei parametri di comfort/rischio associati all’ambiente termico?
C.11 Quali sono i co-fattori di rischio da valutare in relazione all’esposizione a microclima?
C.12 Come si valuta il rischio microclima in lavorazioni outdoor?
C.13 Esistono criteri specifici per la valutazione del microclima nei mezzi di trasporto?
C.14 Come si effettua la valutazione del rischio microclima per soggetti con suscettibilità individuali?

Sezione D Gestione del rischio

D.1 Come comportarsi all’esito della valutazione?
D.2 Come deve essere strutturato e che cosa deve riportare la Relazione Tecnica di supporto al Documento di Valutazione del rischio microclima?
D.3 Esistono dispositivi di protezione individuali o dispositivi ausiliari indossabili?
D.4 Informazione e formazione: quando e con quali contenuti? In quali casi è necessario effettuare specifica informazione/formazione?
D.5 Come gestire il rischio microclima per lavoratori outdoor?
D.6 Come gestire il rischio per lavoratori in regime di auto restrizione idrica?
D.7 Quali criteri per gestire l’acclimatamento?
D.8 Quali indicazioni operative in relazione all’ insorgenza di malattie da calore sul luogo di lavoro?

Sezione E Vigilanza

E.1 Nell’ambito del D.Lgs. 81/2008, in ottemperanza a quali riferimenti deve essere effettuata la valutazione del microclima?
E.2 In quali casi è appropriato richiedere da O.V. che la valutazione va eseguita in riferimento al Titolo VIII, ed in quali in riferimento all’Allegato IV del D.Lgs. 81/2008?
E.3 Esistono ambienti nei quali i valori limite di accettabilità delle quantità microclimatiche sono stabiliti da legislazione specifica?
E.4 Esistono dei limiti di riferimento per le situazioni in cui i lavoratori passano da ambienti freddi ad ambienti caldi o viceversa?
E.5 Come deve essere gestito il rischio microclima nell’ambito della valutazione dei rischi all’interno dei cantieri (POS e PSC) e dei rischi interferenti (DUVRI)?


NOTE

[1] www.portaleagentifisici.it

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