Repertorio Salute

La prevenzione nelle Regioni italiane: differenze e buone pratiche

prevenzione-nelle-regioni-italiane
La Regione Lazio

Prosegue il nostro viaggio nelle Regioni italiane per conoscere e valutare le azioni messe in campo a livello territoriale per la prevenzione e la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori coerentemente con le misure programmate mediante il Piano di prevenzione nazionale, la cui attuazione è demandata alle Regioni che ne programmano la realizzazione mediante i Piani regionali di prevenzione.

Restiamo nel Centro Italia e proponiamo l’intervista al Dott. Maurizio di Giorgio, Dirigente dell’Area Sicurezza sui Luoghi di Lavoro della regione.

Di particolare interesse, tra le attività descritte dal dottor Di Giorgio, il percorso seguito per la realizzazione dei Vademecum (che alleghiamo), prodotti nell’ambito dei Piani mirati, quindi con la collaborazione di tutti i soggetti istituzionali e sociali del territorio interessati. Val la pena di sottolineare l’importanza di questi documenti che, non solo offrono il quadro delle misure di prevenzione rispetto a rischi di settore (Agricoltura e silvicoltura) o specifici come le Cadute dall’alto in edilizia, il Rischio cancerogeno professionale, il Rischio dell’apparato muscolo-scheletrico, il Rischio Stress Lavoro Correlato, ma offrono al datore di lavoro, che ne segue le indicazioni di prevenzione, una sostanziale sicurezza di operare correttamente nel rispetto delle disposizioni legislative e di garantire la tutela della salute e sicurezza dei propri collaboratori.

D.1. Può descrivere il quadro delle azioni che vengono attuate in Regione Lazio nel campo della prevenzione dei rischi connessi al lavoro? e che parte ne occupano i Piani mirati? Qual è a suo giudizio il valore aggiunto dei Piani mirati?

Il contesto all’interno del quale si inseriscono gli obiettivi ed i programmi di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro è caratterizzato da evidenti e rapidi cambiamenti, riguardanti l’aggiornamento della normativa, i cambiamenti delle caratteristiche produttive (digitalizzazione, industria 4.0), occupazionali (età avanzata degli occupati, lavoratori a progetto, lavoratori stranieri, etc.), presenza di situazioni di lavoro irregolare in alcuni settori in maniera prevalente rispetto ad altri.

Tutto ciò, con le evidenti ricadute anche sulla capacità del «sistema» che deve continuamente “aggiornarsi” per dare risposte efficaci, conferma sempre più l’esigenza di considerare la salute e sicurezza nei Luoghi di Lavoro (SSLL) come un insieme di azioni che contribuiscano al benessere globale del lavoratore.

La Regione Lazio è impegnata nel definire e attuare politiche e strategie per il miglioramento della salute e della sicurezza dei lavoratori, operando in una logica di «sistema», all’interno del quale:

  • siano individuate le priorità di intervento, realizzate con appropriate ed efficaci azioni di prevenzione, assicurando il reale coinvolgimento di tutti gli attori del sistema
  • siano prodotte e diffuse adeguate e fruibili informazioni per migliorare la conoscenza e per indirizzare le scelte operative.

Nel 2022 è stata approvata dal Consiglio regionale la Legge Regionale 17 giugno 2022, n. 11, Disposizioni per la promozione della salute e della sicurezza sul lavoro e del benessere lavorativo oltre a Disposizioni finanziarie varie [1].

In tal senso gli obiettivi e le azioni contenuti nel Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025 (PNP), come recepiti nel Piano Regionale della Prevenzione (PRP) [2] costituiscono “l’alveo” che, attraverso i Piani Mirati di Prevenzione (PMP), assicurano un modello strutturato di interventi di prevenzione sul territorio, finalizzati all’assistenza e supporto alle imprese ed ai lavoratori, accanto all’attività di controllo e vigilanza.

D.2. Che valutazione dà dei Piani mirati conclusi e/o in corso di attuazione?

La valutazione dei PMP in corso di realizzazione nella Regione Lazio riguarda come primo, evidente, risultato, il rafforzamento della capacità di governance delle azioni di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, agita dai diversi soggetti in funzione del ruolo ricoperto da ciascuno.

Ciò è possibile in quanto la programmazione, il monitoraggio e la valutazione sono sviluppati attraverso il criterio della “Trasversalità” che è una delle Azioni indicate come sostanzianti le attività del PNP.

Infatti, fin dalla formalizzazione del PNP (agosto 2020) lo sviluppo del PRP avviene all’interno di tavoli tecnici regionali, in cui sono presenti: la Regione Lazio (2 Assessorati), i Servizi PreSAL delle ASL; l’Ispettorato Interregionale del Lavoro; la Direzione Regionale INAIL; le Associazioni Datoriali; le Associazioni Sindacali; Altri stakeholders (Ordini professionali; Società Scientifiche dei M.C. Uff. scolastico regionale).

Le strategie di attuazione dei PMP riguardano, coerentemente con quanto previsto dall’erogazione dei LEA: il miglioramento della conoscenza dei fenomeni di salute legati all’attività lavorativa, la razionalizzazione degli interventi di prevenzione sul territorio, il sostegno e l’assistenza alle imprese e ai lavoratori e alle loro rappresentanze, il rafforzamento del ruolo del servizio pubblico.

D.3. Quali tematiche di rischio e di settore specifici sono stati individuati sulla base del profilo di salute e di equità del contesto regionale, e quali azioni prioritarie sono state messe in campo?

I PMP attivi nella Regione sono:

  • PP01 Scuole che promuovono salute[3]
  • PP03 Luoghi di lavoro che promuovono salute
  • PP06 Piano mirato di prevenzione
  • PP07 Prevenzione in edilizia e agricoltura
  • PP08 Prevenzione del rischio cancerogeno professionale, delle patologie professionali dell’apparato muscolo-scheletrico e del rischio stress correlato al lavoro.

Uno degli strumenti di attuazione dei PMP sono i c.d. Vademecum.

Tali documenti, frutto di un percorso di confronto, condivisione e integrazione per proporre soluzioni finalizzate a tutelare la salute e la sicurezza negli ambiti di intervento del PRP, costituiscono uno strumento operativo mirato ad un ambito specifico di rischio sia per quanto riguarda la promozione delle buone pratiche di salute e sicurezza che le modalità di controllo e vigilanza.

I Vademecum realizzati e pubblicati sul Bollettino Ufficiale Regionale sono:


NOTE

[1] B.U.R. Lazio N. 52, 21/06/2022.

[2] Adottato con Deliberazione di Giunta n. 970 del 21/12/2021 (allegato).

[3] https://www.regione.lazio.it/enti/scuola-universita/scuole-promuovono-salute

Lascia un commento