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La prevenzione nelle Regioni italiane: differenze e buone pratiche | Toscana

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Le azioni di prevenzione a tutela della salute e sicurezza dei lavoratori  sono programmate, nel nostro Paese, mediante il Piano di prevenzione nazionale, e la loro attuazione è demandata alle Regioni che ne programmano la realizzazione con i Piani regionali di prevenzione. Le conoscenze relative al profilo di rischio di ciascun territorio sono da sempre patrimonio dei Servizi di prevenzione delle Asl e degli organi di coordinamento istituzionali (Uffici regionali) incluso il  Comitato ex Art. 7 del D.Lgs. 81/2008, che prevede la presenza  delle parti sociali.

Conoscere come si lavora a livello territoriale è quindi di estrema importanza per capire come realmente  si muove oggi il mondo della prevenzione: abbiamo per questo deciso di proporre ai nostri lettori un viaggio nelle Regioni italiane per capire differenze e  buone pratiche.

Abbiamo iniziato con una Regione che storicamente occupa un posto di rilievo nella programmazione delle azioni di prevenzione e abbiamo rivolto alcune domande all’Ing. Giovanna Bianco, responsabile Ufficio regionale Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di vita e di lavoro della Direzione Sanità, Welfare e Coesione sociale della Regione Toscana.

D.1. Può descrivere il quadro delle azioni che vengono attuate in Regione Toscana nel campo della prevenzione dei rischi connessi al lavoro? e  che parte ne occupano i Piani mirati? Qual è a suo giudizio il valore aggiunto dei Piani mirati?

Controlli, piani mirati di prevenzione, formazione, informazione e assistenza alle imprese, sono le azioni cardine per la tutela della sicurezza dei lavoratori del nuovo Piano Regionale di Prevenzione, approvato a dicembre 2021 [1], che contiene tre Programmi predefiniti (Pp) su salute e sicurezza sul lavoro [2].

Relativamente ai controlli, nel 2022 è stato raggiunto un obiettivo complessivo di circa 15.350 aziende ispezionate, raggiungendo una copertura territoriale complessivamente pari al 8,1% delle aziende totali presenti sul territorio regionale, a fronte di un obiettivo regionale programmato pari al 7,5% e di un obiettivo nazionale fissato al 5%.

Azioni di tutela nel settore edile

Tenuto conto del forte incremento del numero di cantieri presenti sul territorio in conseguenza delle politiche fiscali incentivanti la riqualificazione energetica degli edifici, è stata posta particolare attenzione al potenziamento delle azioni a tutela della sicurezza nel comparto edilizia, con particolare attenzione alla prevenzione del rischio di caduta dall’alto. Si evidenzia che in Toscana il numero di cantieri notificati è passato da circa 29.000 cantieri/anno negli anni 2018-2019 a quasi 61.000 cantieri nel 2022; si tratta di cantieri con elevato rischio di caduta dall’alto perché riguardano principalmente il rifacimento della facciate e delle coperture degli edifici. Pertanto, In particolare:

  • è stato aumentato il numero complessivo di ispezioni sui cantieri (siamo passati da circa 3500 cantieri ispezionati nel 2018 a 5500 nel 2022) e stabilito un mandato specifico per i cantieri con rischio di caduta dall’alto (25% rispetto al totale dei cantieri ispezionati)
  • è stato previsto uno specifico Piano mirato di prevenzione per il contrasto del rischio caduta dall’alto
  • è stato modificato il Regolamento regionale 75/R del 2013 [3], relativo all’obbligo di messa in sicurezza delle coperture degli edifici, prevedendo, l’istallazione sui tetti dei dispositivi di sicurezza per i lavoratori per i successivi interventi di manutenzione anche per gli interventi più comuni realizzati con il super bonus edilizia, come rifacimento della guaina isolante o inserimento di strati isolanti e coibenti
  • sono state approvate le nuove Linee di indirizzo [4] per la vigilanza nei cantieri edili, che evidenziano come prioritaria la possibilità da parte degli operatori Asl di interventi di ispezione “a vista”, oltre che nei cantieri che presentino, già ad un primo esame dall’esterno, livelli di sicurezza particolarmente bassi o evidenti situazioni di violazione alle norme di legge, anche nei cantieri in cui sia presumibile il rischio di caduta dall’alto per la presenza di ponteggi, parapetti provvisori o lavori in copertura
  • è stato sottoscritto un protocollo di intesa tra Regione Toscana, Aziende del Sistema sanitario regionale, Cgil, Cisl, Uil, per la prevenzione e sicurezza sui cantieri negli appalti pubblici di edilizia ospedaliera. Novità principale introdotta dal protocollo è l’introduzione per i cantieri di lavori di edilizia sanitaria, di importo superiore a 1,5 milioni di euro, di una procedura di registrazione elettronica delle presenze e delle ore lavorate nel cantiere di realizzazione dell’opera per il tramite della tessera sanitaria elettronica. Quanto sopra allo scopo di evitare che nei siti lavorativi abbiano accesso persone non autorizzate e senza regolare rapporto di lavoro e assicurativo. La  procedura di registrazione elettronica delle presenze è già pronta e potrà essere fornita gratuitamente alle aziende del Ssr.
Promozione della cultura della sicurezza nelle scuole

Grande attenzione è posta anche alle azioni di promozione della cultura della sicurezza nelle scuole. E’ stato realizzato un bando per l’assegnazione alle scuole toscane, di contributi per la realizzazione di progetti educativi biennali interdisciplinari e multidisciplinari per la promozione della cultura della sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro e negli ambienti di vita, da realizzarsi negli anni scolastici 2022/2023 e 2023/2024. Per l’attuazione del bando, rivolto alle scuole di ogni ordine e grado, è disponibile la cifra complessiva di € 223.700,00. La graduatoria finale, al termine dell’istruttoria della commissione composta da Regione, Ufficio Scolastico Regionale e Inail,  è stata pubblicata il 5 settembre 2022: sono stati ammessi a finanziamento i progetti di 41 scuole.

Piani mirati di prevenzione

Oltre che sulla edilizia, come sopra ricordato, sono stati avviati su tutto il territorio regionale piani mirati di prevenzione sui comparti trasporto e logistica, agricoltura, sulla tutela dei lavoratori riders, per la prevenzione delle malattie professionali di tipo muscolo scheletrico, per esposizione a rischio cancerogeno e conseguenti allo stress lavorativo, nonché sul territorio della Usl Nord Ovest sulle cave del distretto Apuo-Versiliese e sulla sicurezza del porto di Livorno.

I piani mirati di prevenzione sono caratterizzati da attività di indagine per l’individuazione di linee di indirizzo per l’applicazione di buone pratiche, attività di formazione/informazione alle imprese del comparto, verifica, in collaborazione con le imprese, dell’efficacia delle azioni di prevenzione messe in atto. Si tratta sicuramente di azioni con un importante valore aggiunto perché prevedono la sinergia e collaborazione tra Asl ed imprese e, quindi, consentono di promuovere maggiore salute e sicurezza sul lavoro attraverso la formazione e informazione e la condivisione di intenti tra datori di lavoro e operatori Asl.

Regione Toscana – Piani mirati previsti dal Piano regionale di prevenzione

Programma: Pp06 Piano mirato di prevenzione

  • piano mirato di prevenzione logistica e magazzinaggio
  • promozione della cultura della sicurezza nella scuola
  • promozione della sicurezza del lavoro nel porto di Livorno e negli stabilimenti industriali dell’area portuale
  • piano mirato per la sicurezza nel comparto estrattivo e lapideo
  • tutela della salute e sicurezza dei ciclo-fattorini

Programma:  Pp07 prevenzione in edilizia e agricoltura

  • piano mirato di prevenzione contro il rischio di caduta dall’alto
  • piano mirato di prevenzione relativo alla gestione dei prodotti fitosanitari e alla esposizione occupazionale e para-occupazionale

Programma:  Pp08 prevenzione del rischio cancerogeno professionale, delle patologie professionali dell’apparato muscolo-scheletrico e del rischio stress correlato al lavoro

  • piano mirato “prevenzione del rischio stress correlato al lavoro”
  • piano mirato “prevenzione delle patologie professionali dell’apparato muscolo-scheletrico”
  • piano mirato “prevenzione del rischio cancerogeno professionale”.
D.2. Che valutazione dà dei  Piani mirati conclusi?

Il Piano Straordinario Lavoro Sicuro [5], ha fatto seguito all’impegno assunto dalla Regione Toscana in seguito alla tragedia accaduta il 1 dicembre 2013  in una azienda del macrolotto di Prato in cui in un incendio hanno perso la vita sette lavoratori di origine cinese.  Si allegano slide con gli importanti risultati conseguiti dal progetto.

D.3. Quali tematiche di rischio e di settore specifici sono stati individuati sulla base del profilo di salute e di equità del contesto regionale ?

Sulla base del profilo di salute e equità del contesto regionale sono stati sviluppati tre progetti specifici.

Il primo progetto, inserito nel PP6 del Piano regionale prevenzione, riguarda la tutela e la sicurezza dei lavoratori cosiddetti “riders”. È stato approvato un Documento [6] tecnico di riferimento regionale, che prevede le misure volte ad incrementare la tutela e la sicurezza di tali lavoratori. Il documento, primo ed unico a livello nazionale, rappresenta una linea di indirizzo per i datori di lavoro per la valutazione dei rischi di questa particolare categoria di lavoratori e la conseguente individuazione delle necessarie azioni di tutela, e per gli enti preposti alla vigilanza per l’effettuazione dell’attività di controllo e vigilanza. Per la definizione del documento è stato costituito uno specifico gruppo di lavoro tra Regione e  dipartimenti Pisll delle tre Aziende Usl, con il coordinamento dal dipartimento Pisll dell’Azienda Usl Toscana Centro, il cui territorio è  maggiormente interessato dalle attività dei ciclo-fattorini. Inoltre, il documento è stato oggetto di confronto con i componenti del Comitato regionale sulla sicurezza sul lavoro, in particolare con l’Ispettorato del Lavoro, con Inail e con le Organizzazioni sindacali. Stiamo anche predisponendo “pillole informative” con mini video da pubblicare on line per fornire ai riders le principali informazioni in materia di salute e sicurezza.

Il secondo progetto,  inserito nel PP7 del Piano regionale di prevenzione  riguarda la formazione/informazione dei lavoratori stagionali, non occupati stabilmente in agricoltura, tramite specifici corsi pratici con l’obiettivo di sensibilizzare i lavoratori stagionali sull’importanza di lavorare in sicurezza, durante i quali si affrontano i temi della salute e sicurezza sul lavoro ricorrendo ad un approccio pratico, osservativo e mediante l’utilizzo di metodologie didattiche interattive e coinvolgenti. I partecipanti sono guidati nell’osservazione e analisi di alcune fasi del lavoro e possono “sperimentare” l’effettuazione di semplici mansioni lavorative in sicurezza, anche con l’ausilio di attrezzature manuali. In allegato due brochure dei corsi.

Il terzo progetto, inserito nel PP8 del Piano regionale prevenzione, è relativo al potenziamento della prevenzione delle malattie professionali; è stato, infatti, approvato un progetto di sorveglianza sanitaria gratuita[7] dei lavoratori utilizzando il cosiddetto “fondo sanzioni”. Per la prima volta le risorse del Fondo sanzioni, comminate a chi non rispetta le norme sulla sicurezza, sono state destinate per rendere gratuito per i lavoratori l’accesso alle visite di medicina del lavoro effettuate dai servizi Pisll. Le risorse stanziate ammontano al momento a 360.000 euro e potranno essere incrementate in relazione all’aumento del numero di visite annuali. L’obiettivo è quello di far emergere le malattie professionali, di curarle in tempo e di garantirne il riconoscimento ai lavoratori colpiti.


NOTE

[1] DGR 1406 del 27/12/2021.

[2] PP06, PP07 e PP08.

[3] DGR 606 del 30/5/2022,

[4] DGR 663 del 13/06/2022.

[5]Varato con DGRT 56/14

[6] Mediante Dgr 665 del 13/06/2022. Documento previsto dall’art. 4 della Legge regionale 4 giugno 2021, n. 18.

[7] Con DGR 735 del 27/06/2022.

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