Inail ha reso disponibile nel mese di febbraio uno studio – realizzato da Direzione regionale Campania, Fondazione Ordine Ingegneri Napoli, Ordine degli Ingegneri della Provincia di Napoli [1], Centro Formazione e Sicurezza Napoli [2] – in cui si analizzano gli elementi critici e di rischio, utili per una valutazione dei rischi in ottica di genere, presenti nella professione tecnica analizzata: La professione dell’ingegnere in ottica di genere
Lo studio condotto inquadra le diverse attività svolte dalle donne impegnate nelle professioni tecniche che, oltre a un corposo lavoro di concetto, effettuano sopralluoghi in ambienti ad alto rischio come i cantieri temporanei e mobili, lavori in sotterraneo, opifici spesso situati in aree industriali delocalizzate rispetto ai centri urbani.
Donne iscritte all’Albo nazionale degli ingegneri |
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2015 | 2016 | 2017 | 2018 | 2019 | 2020 |
13,7% | 14% | 14,5% | 14,8% | 15,3% | 15,7% |
Anche da questi semplici dati risulta una crescente presenza delle donne nel mondo delle professioni tecniche che richiede, secondo i redattori del volume, un’analisi della sicurezza declinata in ottica di genere che tenga cono dei problemi specifici e delle specifiche esigenze delle donne.
Il volume analizza nella Prima sezione (primo e secondo capitolo) gli aspetti giuridici del rapporto assicurativo e le caratteristiche del premio assicurativo relativamente anche alla specifica figura professionale oggetto dell’indagine. Mentre nella Seconda sezione (terzo e quarto capitolo) fornisce un quadro dei dati statistici relativi a infortuni e malattie professionali connessi alle attività lavorative di donne e uomini con riferimento al territorio della regione Campania.
La Terza Sezione del volume descrive lo studio realizzato nel territorio finalizzato ad integrare l’ottica di genere nella valutazione del rischio, fornendo indicazioni su materiali e metodi applicati nell’indagine.
Fasi dell’indagine
Predisposizione di un questionario destinato alle donne ingegnere e rivolto a rilevare eventuali criticità legate alla professione specifica.
Le tematiche prescelte sono state sintetizzate in 18 domande:
- il primo gruppo di domande riguarda l’anagrafica e l’aspetto dell’impegno familiare della professionista
- il secondo gruppo di domande riguarda propriamente la professione dell’ingegnere, con orientamento all’attività degli ingegneri civili ed ai rischi cui queste sono esposte, tenendo conto anche di eventuali esposizioni ai rischi propri degli ingeneri chimici o comunque impegnati in ambiente industriale
- è stato lasciato un campo libero per la raccolta di eventuali suggerimenti riguardo aspetti non considerati nella fase di formulazione del questionario
Il questionario è stato sottoposto alle iscritte all’Ordine degli ingegneri della provincia di Napoli a cura delle colleghe che hanno partecipato alle riunioni per la individuazione delle tematiche stesse.
I risultatati dell’indagine (descritti nel paragrafo 5.3) confermano e integrano conoscenze relative alla specificità di genere anche per quanto riguarda le condizioni di rischio connesse alla professione di ingegnere. Specificità che sono per lo più all’interno di una giusta considerazione degli aspetti psicosociali tra cui in particolare si evidenziano:
- la necessità continua di dovere essere all’altezza del compito assegnato accettando orari di lavoro prolungati, richiedendo a se stesse standard sempre molto alti e sottovalutando aspetti problematici del lavoro cui possono essere connessi dei rischi
- problemi connessi alla sicurezza personale delle professioniste in occasione delle uscite; i sopralluoghi vengono spesso effettuati in luoghi altamente rischiosi a causa di diversi fattori (cantieri edili temporanei e mobili, lavori in sotterraneo, luoghi reconditi o scarsamente accessibili, opifici situati in aree industriali spesso delocalizzate rispetto ai centri urbani)
- orari poco flessibili per gli accessi ai cantieri che generalmente devono essere effettuati ad apertura delle operazioni giornaliere, questo può determinare una conciliazione difficile dei tempi casa-lavoro che può avere come conseguenza una probabilità più elevata infortuni in itinere
- diversi impegni per le donne prima e durante il tragitto casa lavoro (si accompagnano i figli a scuola, si attuano aspetti organizzativi legati alla famiglia e alla casa) con tempi quindi più stretti e con possibili effetti anche in questo caso sulla probabilità di infortuni in itinere (che pertanto viene considerata doppia rispetto agli uomini)
- comportamenti stereotipati che possono rasentare le molestie o trasformarsi in vere e proprie molestie, considerando il ruolo della donna professionista che impartisce indicazioni a dipendenti con qualifiche e livello culturale di più basso grado e di quasi totale appartenenza al genere maschile, il che implica, sovente, una cattiva sopportazione della sottordinazione rispetto ad una donna. Ciò spesso induce all’assunzione di condotte di carattere sessista.
NOTE
[1] Per facilitare l’ingresso delle donne nel mondo del lavoro fin dal 1996 è stata istituita la Commissione per le Pari Opportunità dell’Ordine degli Ingegneri di Napoli: commissione che negli anni ha dato vita a innumerevoli iniziative.
[2] Ente paritetico bilaterale che opera nel settore delle costruzioni