fonte: Punto Sicuro (articolo con licenza Creative Commons)
Una delle misure più utilizzate in materia di contenimento del virus SARS-CoV-2 e gestione dell’emergenza COVID-19 è il cosiddetto distanziamento sociale e interpersonale che consiste in una serie di azioni che hanno l’obiettivo di diminuire la probabilità di contatto di persone portatrici di un’infezione con individui non infetti.
La necessità nei luoghi di lavoro, in conformità a quanto richiesto da “protocolli condivisi” e disposizioni normative, di garantire specifiche distanze ha tuttavia portato molte aziende a interrogarsi su come si possano riorganizzare gli arredi adattandoli alle nuove esigenze.
Per presentare alle aziende agli operatori alcune risposte e suggerimenti presentiamo oggi un documento realizzato da Assufficio, Federlegnoarredo e ATS Milano dal titolo “Layout ufficio e distanziamento sociale. Linee guida per la disposizione dei mobili per ufficio nel periodo post Covid-19”.
Il documento riporta misure che dovrebbero essere adottate a seguito di un’analisi
volta ad evitare la presenza di fonti di rischio e una volta valutata la possibilità di ricorrere agli strumenti alternativi di distanziamento indicati dalla regolamentazione in vigore, quali ad esempio lo smart working o la turnazione dei lavoratori.
E dunque solo qualora sussistano effettive esigenze non superabili, è consigliabile ricorrere alle misure indicate.
L’articolo si sofferma sui seguenti argomenti:
- Le linee guida per la disposizione dei mobili per ufficio
- I principi di partenza e l’area di distanziamento fisico
- Le indicazioni per la postazione di lavoro con scrivania singola
Le linee guida per la disposizione dei mobili per ufficio
Il documento, elaborato dalla Commissione Tecnica di Assufficio con la collaborazione di vari professionisti impegnati nella progettazione di spazi ufficio e nel loro adeguamento in condizioni post-pandemiche, integra
le prescrizioni della norma UNI 11534:2014, sulla disposizione dei mobili per ufficio, con considerazioni e suggerimenti che tengono in conto, oltre agli aspetti di carattere ergonomico già oggetto della UNI 11534, anche delle esigenze di distanziamento sociale imposte dalla diffusione della pandemia Covid-19.
In particolare il documento propone degli esempi di
come gli arredi che compongono le postazioni di lavoro e alcuni ambienti accessori di un ufficio possano essere distribuiti in pianta e organizzati in modo da favorire il mantenimento della distanza di almeno un metro tra le persone, misura indicata dalle disposizioni legislative in vigore
(con particolare riferimento al Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro) come “la minima idonea a limitare la circolazione del virus”.
Queste linee guida considerano tuttavia solo le conseguenze del distanziamento sociale sul layout degli arredi e
non costituiscono una guida completa alla progettazione di ambienti ufficio conformi alle direttive e ai protocolli anti-Covid emessi dalle autorità competenti. Non trattano ad esempio gli aspetti, pur fondamentali, legati alla ventilazione dei locali, né entrano nel merito della capacità dei diversi materiali di non trattenere il virus o della loro idoneità ad essere disinfettati.
Inoltre non viene trattato “l’uso di dispositivi di protezione individuale, oggetto di disposizioni regolamentari in vigore” (si ricorda che “in tutti i casi in cui, per esigenze lavorative, non è possibile mantenere il distanziamento interpersonale, nemmeno adottando le soluzioni suggerite in questo documento, la regolamentazione in vigore chiede di attuare le specifiche misure di prevenzione previste quali, ad esempio, l’utilizzo di dispositivi di protezione individuali delle vie respiratorie”).
Si indica poi che nel documento non sono trattate “le aree adibite ad archivi, biblioteche e sale conferenze”.
I principi di partenza e l’area di distanziamento fisico
Riguardo ai principi di partenza si indica che le linee di indirizzo sono ricavate considerando come
area di distanziamento fisico, da mantenere libera intorno ad ogni individuo, un cerchio di 1150 mm di raggio, con centro il viso dell’individuo.
Tale area è
composta da un cerchio interno di raggio 150 mm, che rappresenta la testa e i suoi possibili movimenti, ed una corona circolare esterna, di ampiezza 1000 mm aggiuntivi, che rappresenta l’area di distanziamento minima.
Riguardo alla posizione seduta
il centro del cerchio viene fatto coincidere con l’intersezione tra bordo anteriore della scrivania/tavolo ed il piano mediano della sedia.
Riprendiamo dal documento la figura relativa all’area di distanziamento interpersonale:
Inoltre l’area di distanziamento di un individuo
è sovrapponibile con quella di un individuo vicino, purché non si sovrapponga al cerchio interno che rappresenta la testa. In questo modo la distanza interpersonale minima di 1 metro viene assicurata.
E tutto questo
viene applicato a situazioni nelle quali la prossimità tra due individui non sia occasionale, ma sia prevedibile che il tempo di permanenza in condizioni di prossimità si prolunghi per la durata dell’attività lavorativa da svolgere, aumentando così le probabilità che si verifichino situazioni di contatto stretto
(per la definizione di “contatto stretto” di un caso probabile o confermato si rimanda alle FAQ del Ministero della Salute).
Le indicazioni per la postazione di lavoro con scrivania singola
Rimandando ad altri articoli l’approfondimento dei provvedimenti necessari nelle diverse situazioni tipiche dell’ ambiente ufficio, riportiamo oggi brevemente le indicazioni per la postazione di lavoro con scrivania singola.
Chiaramente la postazione con scrivania singola, isolata, “non presenta problemi di distanziamento”, ma possono essere prese misure “per ridurre i rischi derivanti dalle zone di passaggio eventualmente adiacenti”.
Si indica che in linea generale “se l’area di passaggio è effettivamente usata come passaggio, senza permanenza, quindi, di visitatori nella zona adiacente alla scrivania, l’adozione di schermi protettivi non è ritenuta necessaria”.
Tuttavia se si ritiene che l’operatore seduto alla scrivania singola isolata “possa essere esposto a rischi derivanti dalla presenza di un’area di passaggio adiacente, è possibile valutare l’aggiunta di uno schermo di altezza ≥ (600±20) mm a partire dal piano di lavoro” come illustrato nella seguente figura:
Concludiamo segnalando che il documento fornisce ulteriori informazioni e suggerimenti in relazione a:
- Scrivanie affiancate
- Scrivanie con piano di profondità minore di 800 mm
- Tavoli riunione e tavoli condivisi
- front office/banco reception
- aree di passaggio