L’importanza della Direzione Lavori acustici

Ricordo anni fa, in occasione di un Corso di Acustica all’Unione Industriali di Torino, che un simpatico collega raccontò di un famoso Acustico francese che vendeva i suoi progetti a 10 FF (lui diceva, ovviamente esagerando, “il semplice costo delle fotocopie”) e la Direzione Lavori Acustici a 10.000 FF.

Veridicità a parte, questo aneddoto fa capire con grande semplicità l’importanza della Direzione Lavori Acustici: un conto, infatti, è descrivere un metodo di applicazione e indicare i materiali necessari, un altro è mettere in pratica la teoria, scontrandosi con tutti gli ostacoli imprevisti, e imprevedibili, del cantiere.

Con il termine “Direzione Lavori Acustici” si intende il controllo quotidiano che quanto progettato sia esattamente realizzato: solitamente l’installatore è portato a fare le cose sempre nello stesso modo per cui potrebbe, in buona fede, derogare da quanto di nuovo viene chiesto dal Progettista, senza pensare che questo potrebbe poi compromettere il risultato finale.

Nel caso di forniture chiavi in mano le responsabilità di solito sono chiare: l’Impresa vende un risultato, ed è suo interesse controllare che questo sia raggiunto.
Ma nel caso in cui lo studio e la realizzazione dei Lavori Acustici siano attività affidate a figure diverse, potrebbe far comodo a tutti (tranne che al Cliente!) lasciare spazio ad ambiguità: così, se il risultato non ci raggiungesse, potrebbe iniziare un palleggio di responsabilità senza poter stabilire chi abbia sbagliato e debba pagare.

Pertanto, è interesse del Cliente finale pretendere un Responsabile del risultato acustico: e chi meglio del Progettista? È vero che molto spesso, anzi quasi sempre, la sua parcella non copre l’importo dei lavori e che quindi, in caso di risarcimenti, ci potrebbero essere dei problemi, ma per questo esistono le Assicurazioni contro i rischi professionali.

Una importante precisazione: un conto è il Direttore dei Lavori Acustici, altro è il Direttore dei Lavori. Sono due figure diverse e complementari e spesso non coincidenti: occorre che siano chiare le competenze in modo che sia altrettanto chiaro chi debba avere l’ultima parola nei rispettivi campi di attività.

L’Acustica Applicata, e in particolare il Fonoisolamento, sono settori molto delicati, in cui può bastare un particolare trascurato o una disattenzione perché l’intero impianto non dia i risultati attesi.
Più alti sono i livelli di isolamento che si desidera ottenere più alti sono i rischi: ad esempio non tutti sanno che l’influenza negativa di una apertura dipende non solo dalle sue dimensioni ma anche, e principalmente, dalla pressione sonora che la investe.
Se pensiamo ad una porta, il buco della serratura non è influente se la differenza di rumore tra dentro e fuori è minima, ma diventa determinante per isolamenti elevati: è come un palloncino bucato da cui all’inizio esce tanta aria (elevata pressione interna) e poi sempre meno fino a rimanere un po’ gonfio, quando le pressioni esterna e interna si equivalgono.
Per questo motivo, nei fonoisolamenti industriali, assumono importanza determinante tutte le aperture, siano essere necessarie al controllo o al carico e scarico dei materiali: sono loro, infatti, che danno la misura del risultato finale ed è proprio la possibilità reale della loro realizzazione che spesso determina la scelta del tipo di intervento da realizzare.

Ma questo sarà l’argomento di un prossimo articolo.


Questa serie di articoli è curata da Fabrizio Avenati, Tecnico Acustico che opera da 45 nel settore e vanta più di 750 realizzazioni. Past President del CIADI, Associazione di Confindustria dei Costruttori di Impianti e Apparecchiature di Insonorizzazione. Socio Assoacustici n. 21. Socio Fondatore Euroacustici –  www.lasoluzioneacustica.it

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