Il manuale di autodifesa del datore di lavoro

Con riferimento al tema della tutela della salute e della sicurezza di lavoratori e lavoratrici, il rapporto con gli organi di vigilanza occupa indubbiamente un posto centrale tra le preoccupazioni del datore.

Alla vigilanza degli organi preposti è infatti collegata spesso la constatazione di inadempienze, talvolta formali talvolta sostanziali, delle disposizioni di legge cui fa inevitabilmente seguito l’ingiunzione di nuove misure da adottare (per garantire la sicurezza e la tutela della salute dei lavoratori) e l’inevitabile imposizione di sanzioni. Le verifiche dell’organo di vigilanza sono sicuramente utili ad evitare infortuni o l’insorgere di malattie professionali  per i lavoratori e nel contempo aiutano il datore di lavoro a non esporsi a più gravi conseguenze, anche  a livello  penale, nel caso di eventi accidentali con esiti   dannosi per le persone o magari anche per l’ambiente (e talvolta anche per i propri beni). Ma non sarebbe meglio  per il datore di lavoro e per i tecnici che lo supportano nella valutazione e gestione dei rischi agire preventivamente nel rispetto della legge? garantendo in questo modo migliori condizioni di lavoro e migliori prestazioni lavorative.

Proprio questa convinzione ha ispirato il Dipartimento di prevenzione – Servizio Prevenzione igiene e sicurezza negli ambienti di lavoro (Spisal) della Azienda Ulss 9 di Treviso nel redigere e proporre alla propria utenza territoriale il Manuale di autodifesa del datore di lavoro (ma il manuale è accessibile nel sito della Azienda Ulss e può ben ispirare i comportamenti di tutti i Datori di lavoro che siano convinti che “fare prima!” è meglio che “fare dopo!”).

Ma leggiamo dal Capitolo 0 del Manuale le loro stesse motivazioni.

Perché un manuale?
Può apparire strano che sia lo Spisal a produrre un ‘manuale di autodifesa per il datore di lavoro’ ma non è così; l’idea nasce dal disagio che noi stessi proviamo quando dobbiamo, nostro malgrado, adottare i provvedimenti sanzionatori previsti dalla normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro nei confronti di imprenditori che, in assoluta buona fede, pensavano di aver fatto tutto ciò che è necessario  affidandosi a persone esperte, investendo risorse economiche anche notevoli senza ottenere i risultati attesi. Ovviamente non sempre è così ma, poiché pensiamo che con questi imprenditori volenterosi (come con i lavoratori) non ci sia una contrapposizione ma semplicemente si perseguano gli stessi obiettivi (salute e sicurezza dei lavoratori contestualmente alla necessità di tutelare l’attività produttiva e il lavoro) guardando il problema da punti di vista diversi, riteniamo nostro dovere spenderci in un’attività di assistenza alle aziende che, anche se non può sempre semplificare, almeno renda più facile gestire le cose complicate (e, in tema di sicurezza sul lavoro, le situazioni difficili dal punto di vista tecnico e normativo sono molte).

Il manuale, scrivono gli estensori, è quindi rivolto

agli imprenditori che ‘amano’ la propria azienda e la considerano frutto del loro lavoro, che la sentono come uno strumento destinato a produrre effetti positivi per la qualità del prodotto e per il lavoro che offre ai propri dipendenti” che quindi nel rispetto dei principi costituzionali considerano la tutela della salute e della sicurezza dei collaboratori una priorità. Ma è rivolto anche ai  consulenti tecnici e ai   medici competenti che lavorano “con le aziende in uno spirito di ‘sana’ collaborazione.

In un ottica operativa che considera il “fare oggi” meglio del “fare domani” gli autori hanno scelto di rendere disponibile il manuale come “uno strumento in crescita” e di pubblicarlo quindi già con “ il livello minimo delle  informazioni” ritenute utili per “avviare in qualche modo la discussione su come migliorare la valutazione e la gestione dei rischi sul lavoro”. È evidente quindi che ciò che interessa gli autori-operatori della Asl di Treviso è:

  • diffondere informazioni relative ad “un’interpretazione aderente alla normativa cogente laddove sia necessario”
  • dare “anche qualche indicazione, e queste potrebbero essere opinabili, per andare oltre il ‘minimo’ previsto dalla legge, cosa doverosa ma, anche questa, poco praticata”
  • ma soprattutto  ricercare specificamente un dialogo che sostituisca nelle relazioni tra imprese e organi di vigilanza  un’ottica collaborativa a l’ottica di contrapposizione spesso praticata da entrambe le parti.

Il manuale offre, considerando le caratteristiche dell’utenza (il poco tempo, la visione prammatica e la necessità di avere cognizione delle cose fondamentali), testi il più possibile chiari e sintetici ispirati anche dalla “quotidiana attività di controllo”. Le Note che accompagnano il testo offrono ulteriori elementi di approfondimento ove necessari,  che l’utente è quindi libero di leggere.  Per ogni argomento vengono forniti i riferimenti normativi, consapevoli che dalle disposizioni di legge non si può prescindere ma si tratta piuttosto di aiutare il datore di lavoro e i suoi collaboratori a capirne il senso vero e come applicarle.

L’indice “virtuale” prevede una numerazione dei capitoli come quella dei Titoli e dei Capi del D.Lgs. 81/2008, per avere chiaro il riferimento normativo; ma “i capitoli vengono pubblicati man mano che vengono prodotti non necessariamente nell’ordine numerico previsto nel piano ordinato dell’opera ma in base a criteri ‘pratici’ di priorità (di solito ciò che più spesso si contesta alle aziende)”.

CAPITOLI ATTUALMENTE DISPONIBILI

Capitolo 0.0 – Il manuale

Capitolo 1.3 – Burocrazia e valutazione del rischio (v. 1.0 del 22/12/2014)

Capitolo 9.1 – La valutazione del rischio chimico (v. 1.3 del 04/02/2016)

In uscita: Cancerogeni

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