MATline: informazione e divulgazione per la prevenzione del rischio cancerogeno in ambiente di lavoro

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Con l’occasione delle innovazioni introdotte nella Banca dati sul rischio cancerogeno in ambiente di lavoro [1] del Centro di Documentazione per la Promozione della Salute della Regione Piemonte (Dors), ricordiamo la ricchezza di contenuti e le funzioni di uno strumento poco noto ma di grande valore divulgativo, per la semplicità della proposta grafica e di contenuto.

MATline rimane una risorsa ad accesso gratuito di interesse per chi si occupa di salute e sicurezza sul lavoro ma anche dei lavoratori che vogliono avere informazioni più approfondite sulle sostanze chimiche potenzialmente cancerogene a cui sono stati esposti in passato o lo sono ancora oggi. [2]

La Banca dati MATline [3] ha come obiettivo quello di rendere fruibili i dati relativi al nesso professione-esposizione, per fornire informazioni sull’origine delle neoplasie e fornire strumenti per la programmazione e la gestione degli interventi di sorveglianza e di vigilanza in ambito lavorativo.

Le principali informazioni disponibili in MATline

La Banca dati include:

  • tutte le sostanze chimiche semplici
  • le miscele complesse
  • gli agenti fisici con un potenziale uso industriale compresi nella normativa CE

Con indicazioni:

  • delle frasi di rischio R40, R45, R49 secondo la Direttiva 67/548
  • indicazioni di pericolo H350, H350i, H351 secondo il Regolamento CEN 1272/2008 (CLP)
  • indicazioni comprese nelle Monografie dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) con giudizio di classe 1, 2A e 2B.

Per ogni sostanza è stata redatta una scheda:

  • che riporta i dati identificativi
  • nonché i profili d’uso descritti nelle Monografie IARC
  • inoltre tali settori sono stati tradotti in liste di attività economiche in cui è da attendersi la presenza della sostanza
  • ad ogni attività economica è stato associato il codice identificativo del sistema delle voci di tariffa INAIL.

Più di 800 le sostanze considerate, 27 le classi di sostanze, cui sono associate 437 lavorazioni.

La Banca Dati offre una Guida all’utilizzo, straordinariamente fruibile, realizzata mediante alcuni video tutorial relativi alle principali funzioni: il primo fornisce informazioni generali sulla matrice, il secondo sulla modalità di ricerca per agente, il terzo per lavorazione, il quarto per organo bersaglio, il quinto è relativo alla validazione delle sostanze ovvero permette di individuare “collegamenti diretti tra lavorazione specifica e agente cancerogeno”.

Come illustrato nei tutorial è possibile interrogare la banca dati partendo dall’agente cancerogeno oppure dalla lavorazione o dall’organo bersaglio.

Modalità di ricerca

Prima modalità di ricerca partendo dall’agente cancerogeno

Si ottiene:

  • la scheda sintetica dell’agente
  • l’elenco delle lavorazioni in cui si presume sia presente
  • la possibilità di visualizzare, attraverso grafici e istogrammi, il numero di ditte ed addetti che vi operano.

Seconda modalità di ricerca partendo dalla lavorazione

Permette di individuare:

  • quali sostanze cancerogene si prevede siano presenti in quella determinata lavorazione
  • il numero delle ditte in cui è presente la lavorazione
  • il numero degli addetti che vi operano.

Terza modalità di ricerca attraverso l’organo bersaglio

Permette:

  • di effettuare una ricerca di corrispondenza tra sostanza ed organo bersaglio
  • di ricostruire eventi di malattia professionale dovuti ad un’esposizione prolungata nel tempo a sostanze chimiche cancerogene e facilitare così una possibile “ricostruzione dei fatti”.
Interventi territoriali

Attraverso grafici e istogrammi è possibile conoscere il numero delle ditte e degli addetti che svolgono una determinata attività lavorativa in ciascuna regione/territorio: è quindi possibile per ciascun territorio ricostruire il quadro delle possibili situazioni di rischio e di esposizione a una determinata sostanza cancerogena.

È immediatamente comprensibile come poter usufruire di tali connessioni, e utilizzarle nella pianificazione degli interventi di comparto o di rischio, sia un vantaggio per le attività di vigilanza/supporto da parte degli operatori dei Servizi.

Implementazione della Banca dati

I dati presenti in MATline provengono da fonti documentali pertanto per rendere la Banca dati sempre più legata alla realtà, in particolare del nostro paese e delle sue dimensioni territoriali, è prevista una specifica funzione che permette anche all’utente di contribuire all’implementazione dei dati. Infatti, è presente una sezione di validazione denominata “Segnala dati rilevati in azienda” che costituisce un’area dedicata alle associazioni cancerogeni/lavorazioni riscontrate sul territorio.

Questa opportunità riservata a tutti coloro che svolgono attività di monitoraggio dei cancerogeni in azienda consentirà di costruire una comunità di pratica virtuale per implementare uno strumento a servizio di tutti coloro che si occupano di prevenzione del rischio cancerogeno.

MATline: fonti informative

NOTE

[1] MATline è liberamente consultabile all’indirizzo www.matline.dors.it

[2] MATline, la banca dati di DORS sul rischio cancerogeno in ambienti di lavoro, si rinnova, https://snop.it/

[3] La matrice cancerogeni nasce nel 1996 nell’ambito del Programma PRiOR (Programma Rischi Occupazionali Regione) promosso dalla Regione Piemonte. A tale progetto hanno partecipato il Servizio Sovrazonale di Epidemiologia della ASL TO3 – Regione Piemonte, il Centro di Riferimento per l’Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte ed il Centro per l’Epidemiologia e la Salute Ambientale dell’ARPA – Regione Piemonte.

 

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