L’utilizzo di nuovi vettori energetici è ormai considerevolmente esteso ed è noto che questi introducono nuovi rischi che i datori di lavoro devono prendere in considerazione e valutare. Mentre i lavoratori non ne sono per lo più a conoscenza e spesso ne vengono a conoscenza solo per caso. [1]
L’Agenzia europea per la salute e sicurezza sul lavoro diffonde un Documento di discussione sui rischi noti, ma non sufficientemente considerati, conseguenti all’introduzione di energie rinnovabili o sostenibili nel settore della mobilità in cui si evidenzia che:
…in generale le normative e le linee guida sono in ritardo rispetto alle rapide innovazioni del mercato.
L’Unione Europea mira a ridurre le emissioni di carbonio per contrastare il cambiamento climatico, riducendo le emissioni nette di gas serra di almeno il 55% entro il 2030 (dall’attuale 40%). Uno dei principali ambiti di riduzione delle emissioni di carbonio riguarda la mobilità: il trasporto stradale, ferroviario, marittimo e aereo. Tale riduzione è possibile sostituendo i combustibili fossili con combustibili a emissioni zero. Nuove tecnologie devono essere pertanto adottate per produrre, immagazzinare e trasportare combustibili a emissioni zero. Il mercato della mobilità vedrà nei prossimi anni un’ampia varietà di applicazioni dei combustibili sostenibili di cui, oltre alla fase di utilizzo, va valutato ai fini della sicurezza degli operatori e di coloro che intervengono per soccorrere, tutto il processo di produzione e di trasferimento in situazioni di normalità e di emergenza.
Applicazioni dei combustibili sostenibili
- Veicoli elettrici a batteria (BEV) nel trasporto aereo, nei cantieri edili e nella logistica
- Veicoli elettrici leggeri (LEV) / micromobilità con ricarica a casa e nel demanio pubblico, gas naturale liquefatto
- GNL nel trasporto pesante su strada e nella navigazione interna, e per la propulsione di camion e imbarcazioni
- Gas naturale compresso (CNG6) nel trasporto su strada
- E-fuel / carburanti sintetici in molti modi di trasporto
- Ammoniaca (NH3), in particolare come combustibile per le navi marittime
- Idrogeno (H2) come carburante per il trasporto pesante su strada e la navigazione interna.
Ma quali garanzie per la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori che operano con veicoli su strada, navi e treni, aerei e dei soccorritori che intervengono in caso di emergenze? Il Documento proposto tratta i rischi connessi all’utilizzo di cinque dei più diffusi vettori energetici: batterie elettriche, idrogeno, CNG, GNL, ammoniaca.
Batterie agli ioni di litio – Vengono utilizzate principalmente nel trasporto su strada e nella navigazione interna. Ma questa tecnologia è intrinsecamente pericolosa: il litio è infiammabile e potrebbe innescare una fuga termica. La fuga termica è difficile da arrestare perché l’agente refrigerante difficilmente raggiunge le celle della batteria, che si incendiano a vicenda. La fuga termica provoca un violento incendio che produce gas infiammabili e tossici, con grandi quantità di particele inquinanti in sospensione. Se questi gas non vengono evacuati correttamente, potrebbe verificarsi un’esplosione.
Gli effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori e degli addetti alle emergenze per quanto riguarda le batterie elettriche includono:
- Ustioni: termiche, chimiche, elettriche
- Esplosioni: onde d’urto e detriti
- Elettrocuzione
- Stress da calore
Idrogeno – Le applicazioni commerciali dell’idrogeno sono riscontrabili principalmente nel trasporto su strada e nella navigazione interna (oltre ad alcuni progetti nel trasporto ferroviario). L’idrogeno è la molecola più piccola dell’universo e non è presente naturalmente nella nostra atmosfera: deve essere prodotto dall’uomo. È molto leggero, altamente infiammabile e facile da accendere. Poiché l’idrogeno è una molecola così piccola, può intaccare i metalli, causandone la incrinatura con conseguenti perdite. L’idrogeno e gli incendi che lo generano sono quasi invisibili (non producono fuliggine e quindi hanno una bassa radiazione termica). Negli spazi aperti, l’idrogeno si volatilizza nell’aria, riducendo rapidamente la sua densità, infiammabilità e portata esplosiva. Ciò rende la situazione meno problematica dal punto di vista della sicurezza rispetto agli spazi confinati. Ma negli spazi ristretti la concentrazione di idrogeno aumenta e anche il rischio di incendi ed esplosioni aumenta molto rapidamente.
I rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori e degli operatori delle emergenze in relazione ai veicoli a idrogeno includono:
- rischi di esplosione/scoppio
- rischio di incendio.
Gas naturale compresso – Il gas naturale compresso (CNG) è composto principalmente da metano (circa l’80%). Il restante 20% è costituito da etano, propano, azoto e anidride carbonica. Per immagazzinarlo o trasportarlo, viene compresso a circa 200 bar e, rispetto al gas naturale liquido, rimane gassoso. Le applicazioni commerciali del CNG si trovano principalmente nel trasporto su strada e nella navigazione interna. Le perdite di CNG possono causare:
- fuochi a torcia
- esplosioni di nubi di gas.
Gas naturale liquido – Anche il gas naturale liquefatto (GNL) è composto principalmente da metano, come il CNG. Tuttavia, invece di rimanere gassoso, viene
liquefatto tramite raffreddamento estremo (-162 gradi C). Questa bassa temperatura può causare l’incrinatura dei metalli (come nel caso dell’idrogeno). Le applicazioni commerciali del GNL si trovano principalmente nel trasporto su strada, nelle imbarcazioni marittime e nella navigazione interna. Il GNL è un liquido, più pesante dell’aria e in una certa misura paragonabile al gas di petrolio liquefatto. Tuttavia, la temperatura estremamente bassa lo rende, dal punto di vista della sicurezza, completamente diverso dal GPL. I rischi tipici del GNL includono:
- esplosione (nube di vapore) impatti di pressione e impatti da radiazione termica
- fuoco a torcia, impatti da radiazioni di calore
- incendio di pozza (avviene entro dei confini e può essere difficilmente visibile), impatto delle radiazioni termiche impatti da ustioni da freddo
- soffocamento per spostamento d’aria.
Ammoniaca – L’ammoniaca è un gas tossico dall’odore forte. L’inalazione di ammoniaca può danneggiare i polmoni e le mucose. Lo stoccaggio e il trasporto dell’ammoniaca (come liquido) sono relativamente semplici ed economici perché richiedono un leggero raffreddamento (-33 gradi C) o a una pressione maggiore e a temperatura ambiente (8-10 bar) ma presenta i seguenti rischi
- tossicità
- fuoco
- irritazione dell’apparato respiratorio
- ustioni chimiche
Esempi di gravi eventi dovuto all’utilizzo dei combustibili sostenibili
- Incendio sul mezzo di trasporto auto, Freemantle Highway (25 luglio 2023, Mare dei Wadden, Paesi Bassi)
Nella notte del 25 luglio 2023, nel Mare dei Wadden olandese, la nave porta-auto Freemantle Highway ha preso fuoco. La causa dell’incendio è ancora sconosciuta. Sulla Freemantle Highway transitavano circa 4.000 auto, di cui circa 500 elettriche. L’incendio durò giorni e fu difficile da spegnere, soprattutto a causa delle auto elettriche a bordo. La portaerei venne trasportata al porto di Eemshaven dove ebbero luogo le operazioni di recupero. Durante lo scarico dei vagoni, una delle batterie elettriche ha preso fuoco (termoelettrico in fuga). Ciò ha comportato nuovamente rischi per la sicurezza (incendio, intossicazione) per i vigili del fuoco e gli addetti al recupero. - Esplosione di una stazione di rifornimento di H2 (10 giugno 2019, Kjørbo, Norvegia)
Il 10 giugno 2019, una stazione di rifornimento di idrogeno (e di piccola produzione) è esplosa a causa di una perdita di idrogeno. La stazione di rifornimento è stata aperta nel 2016. La perdita di idrogeno è stata causata da un errore di assemblaggio nell’unità di stoccaggio ad alta pressione. Di conseguenza, l’idrogeno esplose, provocando gravi danni all’ambiente (finestre rotte a una distanza di 70 metri dalla stazione), ma nessuna vittima. - Autobus pubblici alimentati a CNG incendiati in Francia e Germania (Rapporto Ineris)
Ineris (2014) ha pubblicato un breve rapporto riguardante tre incendi di autobus alimentati a CNG in Francia e Germania. Oltre a diverse misure di progettazione, gli autori hanno concluso che le procedure dei soccorritori erano “non appropriate per un’azione efficiente”. Pertanto, consigliano di adottare misure di sicurezza aggiuntive nella progettazione degli autobus, come sistemi antincendio automatici o attivabili manualmente, e la progettazione di un’uscita del dispositivo di sicurezza (PRD) in modo che il getto d’incendio possa essere diretto solo verso l’alto e non possa in nessun caso colpire un serbatoio vicino.
Prima che venissero raccomandate queste misure di sicurezza aggiuntive, nel 2012 nei Paesi Bassi si verificò un incendio su un autobus a metano, che rappresentò un rischio notevole per i soccorritori. I rischi per la sicurezza dei soccorritori sono diventati evidenti quando un autobus del trasporto pubblico ha preso fuoco durante il funzionamento. L’autobus era alimentato a CNG. L’incendio ha avuto origine nel vano motore dell’autobus e ha riscaldato i serbatoi di stoccaggio del CNG sul tetto dell’autobus. Per i soccorritori, i dispositivi di sicurezza termica (PRD) si sono attivati “inaspettatamente”. Sebbene questo meccanismo di sicurezza impedisca l’esplosione dei serbatoi di stoccaggio, in questo incidente ha causato una colonna di fiamme di gas naturale direzionata orizzontalmente, alta da 15 a 20 metri23. I soccorritori non erano a conoscenza della possibilità di questo pericolo e sono stati fortunati a non essere travolti dalle fiamme. - Perdita di carburante dal serbatoio GNL di un camion sull’autostrada A15 (5 luglio 2019, Hardinxveld, Paesi Bassi)
Nella notte del 5 luglio 2019, sull’autostrada A15 nei Paesi Bassi, un camion alimentato a GNL trasportava 23 tonnellate di GNL. Si è verificata un’esplosione nel serbatoio, che ha causato una perdita in uno dei serbatoi di GNL. Poiché non si è verificato alcun incendio, i vigili del fuoco hanno ritenuto che la perdita di GNL fosse una normale perdita di gas. Tuttavia, le procedure operative standard per i vigili del fuoco in caso di incendio sono completamente diverse da quelle di un normale incendio: l’acqua è sconsigliata a causa del rischio di congelamento del dispositivo di sicurezza sul serbatoio. - Perdita di ammoniaca da una cisterna ferroviaria (26 dicembre 2022, Serbia)
In Serbia, il 26 dicembre 2022, un treno merci è deragliato. Dei 21 vagoni ferroviari totali, 4 sono deragliati, uno dei quali conteneva ammoniaca e perdeva. Cinquantuno persone hanno dovuto essere ricoverate in ospedale a causa dell’intossicazione. Hanno riportato ustioni, danni alle vie respiratorie e irritazioni alla pelle e agli occhi.
La mobilità sostenibile – azioni di supporto
La mobilità sostenibile, nella definizione riportata nella Strategia europea in materia di sviluppo sostenibile approvata nel 2006 dal Consiglio Europeo, ha l’obiettivo di garantire che i sistemi di trasporto corrispondano ai bisogni economici, sociali e ambientali della società, minimizzandone contemporaneamente le ripercussioni negative sull’economia, la società e l’ambiente.
Il tema della mobilità sostenibile rappresenta uno degli argomenti più dibattuti nell’ambito delle politiche ambientali locali, nazionali e internazionali volte a ridurre l’impatto ambientale derivante dalla mobilità delle persone e delle merci. In Italia una forte criticità deriva dal trasporto stradale che contribuisce alle emissioni totali di gas serra nella misura del 23% (di cui il 60% circa attribuibile alle autovetture), alle emissioni di ossidi di azoto per circa il 50% e alle emissioni di particolato per circa il 13% (Ispra, 2017). [2]
Il Ministero dell’Ambiente ha nei sui programmai il tema della Promozione della mobilità sostenibile e della riduzione dei consumi nel settore dei trasporti, della “Redazione e supporto alla predisposizione di accordi con enti locali e soggetti privati in materia di mobilità sostenibile.
Sul tema il Ministero predispone programmi di finanziamento e accordi che prevedono il coinvolgimento di istituzioni, enti di ricerca e stakeholder
finalizzati a promuovere misure rivolte alla riduzione delle emissioni inquinanti e climalteranti derivanti dal settore dei trasporti, in linea con gli obiettivi nazionali e comunitari.
Alla luce delle criticità evidenziate dal Documento di discussione dell’Agenzia europea, è evidente che il Ministero dell’Ambiente – considerando che incentiva la crescita del trasporto a zero emissioni – il Ministero del Lavoro e della Sanità, con il coinvolgimento delle Regioni, dovrebbero prevedere nel contempo azioni di supporto, informazione e formazione, quantomeno sui cinque nuovi vettori energetici che interessano maggiormente la mobilità sostenibile, i cui rischi per lavoratori e soccorritori sono stati ben descritti nel Documento di discussione dell’Agenzia.
L’impegno sulla mobilità sostenibile non si può ridurre alla giornata senza auto, ci sono tutta una serie di azioni di tutela dei lavoratori e dei cittadini e delle imprese, che vanno previste, mentre il mercato già si è aperto alle nuove tecnologie, come affermano i ricercatori olandesi che hanno redatto il Documento. Non dobbiamo inoltre mai dimenticare che in particolare nel nostro paese la presenza di un numero assolutamente importante di piccole e microimprese richiede strumenti di supporto per poter affrontare i nuovi rischi generati dalle energie rinnovabili e sostenibili nel settore della mobilità.
NOTE
[1] Sustainable mobility and its consequences for occupational safety and health, Discussion paper, Agenzia europea per la salute e sicurezza, marzo 2025. Autori: Prof. Dr. Ir Nils Rosmuller e Istituto olandese per la sicurezza pubblica.
[2] Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica.