Esiste in edilizia una nicchia di lavoratori collaterali al settore delle costruzioni vero e proprio ma che comunque lavora in quota sugli edifici. Si tratta dei posatori di tende da sole e di schermature solari in genere, che non hanno una posizione in cassa edile ma che spesso il cantiere lo conoscono perché arrivano al termine delle edificazioni, a ponteggi smontati, per installare i dispositivi per il contenimento dell’irraggiamento solare. Quello del montaggio di tende da esterni è oggi da considerare come un lavoro in quota. Salendo su scale portatili o cavalletti e superando così l’altezza dei normali parapetti e balaustre di protezione, l’installatore si espone al rischio di caduta dall’alto. Criticità che aumenta nei casi in cui il lavoratore è costretto ad operare su finestre in equilibrio sul davanzale. Queste aziende sono rappresentate dall’Assites (Associazione Italiana Tende e Schermature Solari e Chiusure Tecniche Oscuranti).
Nel 2012 con Aipaa (Associazione Italiana per l’Anticaduta e l’Antinfortunistica) che conta 2300 iscritti, Assites ha commissionato una ricerca sulla percezione del rischio, la prevenzione e gli infortuni tra le aziende associate. Ne è emerso uno spaccato preoccupante. Ogni anno sono almeno 12 le vittime per incidenti sul lavoro dovuti a cadute dall’alto tra gli operatori del settore.
Stando allo studio presentato su un campione di soggetti, sono fretta, stanchezza ed inesperienza, oltre al mancato utilizzo dei DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) e una errata valutazione del rischio ad essere le cause principali di incidenti. Prevenzione, formazione e utilizzo dei corretti dispositivi anticaduta, sono queste le parole chiave emerse dai risultati dell’indagine sulla percezione del rischio nel settore delle protezioni solari.
C’è la consapevolezza che una certa dose di rischio faccia parte del mestiere, il campione è infatti consapevole della pericolosità del lavoro così come una buona formazione viene correlata con una migliore percezione della pericolosità dei fattori di rischio. Nonostante gli intervistati giudichino buone le proprie conoscenze e competenze in materia di sicurezza lavorativa, solamente il 25% ha partecipato a corsi di formazione sull’argomento. Dall’indagine emerge che i DPI sono elementi fondamentali tra i fattori che influiscono sui comportamenti di sicurezza. Per il 75% degli intervistati il mancato utilizzo dei DPI è legato al fatto che sono ritenuti una complicazione per il lavoro da svolgere.
Considerati i risultati della ricerca i vertici associativi di Aipaa e Assites hanno messo a punto un piano di prevenzione che riguarda anzitutto le attrezzature anticaduta da utilizzare mentre si svolgono lavori in quota sopra i parapetti. Così per iniziativa delle associazioni di categoria del settore esiste oggi sul mercato un sistema innovativo di ancoraggio con brevetto europeo che permette di far ancorare direttamente a un palo l’operatorie prima di mettersi in un’area di rischio, ovvero quando si trova ancora a terra. Si evita, in questo modo, una prima fase in cui l’operatore non è protetto dai rischi di caduta dall’alto. Si tratta del dispositivo anticaduta UNI EN 795 classe B, CE n° 0865 protetto da brevetto europeo per garantire salute e sicurezza.
fonte: Elmetto Giallo