fonte: INAIL
Con il supporto dei Centri di collaborazione di Cina, Iran, Italia e Sud Africa, l’Organizzazione mondiale della salute ha definito l’indicatore: “tasso di mortalità per 100.000 abitanti in età lavorativa da malattie attribuibili a selezionati fattori di rischio professionale, per malattia, fattore di rischio, sesso e gruppo di età”.
L’Oms e l’Organizzazione internazionale del lavoro, nelle loro stime congiunte del carico di malattie e infortuni sul lavoro, hanno rilevato che nell’anno 2016, nel mondo, si sono verificati 1,9 milioni di decessi causati da selezionati fattori di rischio occupazionale. Di questi decessi, 1,5 milioni (81%) sono stati conseguenza di malattie professionali. Sulla base di questi dati, è emersa evidente la necessità di definire un indicatore in grado di monitorare il tasso di mortalità da malattie professionali.
Il sistema italiano pronto per l’integrazione dell’indicatore. In qualità di Centro di collaborazione dell’Oms per la salute dei lavoratori, l’INAIL ha partecipato allo studio e alla costruzione dell’indicatore, sia per quanto riguarda lo sviluppo metodologico dell’indicatore, sia fornendo le informazioni relative all’attuale sistema nazionale di monitoraggio delle malattie professionali. La comparazione fra i sistemi dei diversi paesi che hanno contribuito allo studio dimostra come il sistema italiano sia già pronto per l’integrazione del nuovo indicatore, che, promuovendo confronti sistematici tra dati assicurativi e dati provenienti dai sistemi di sorveglianza epidemiologica, potrebbe rinforzare il sistema assicurativo nazionale e aumentare la capacità di stimare la frazione occupazionale del carico di malattia.
La pubblicazione sul Bulletin of the World health organization. Il nuovo indicatore è presentato in un articolo scientifico pubblicato il 1° giugno sul Bulletin of the World health organization ed è disponibile anche attraverso l’applicazione dell’Oms sul carico delle malattie occupazionali che mette a disposizione una mappa interattiva, uno strumento di disaggregazione dei dati per regione, sesso e fascia di età e uno strumento per il download dei dati. Il nuovo indicatore potrà migliorare i sistemi di monitoraggio della salute dei lavoratori, incrementando l’attenzione sull’impatto delle malattie professionali e contribuendo a promuovere la ricerca su misure e interventi di prevenzione.