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Movimentazione dei carichi e il Piano Nazionale

Repertorio Salute ha già pubblicato un anno fa, il 13 Marzo 2017, Piano Nazionale della Prevenzione 2014-2018: linee di indirizzo per l’applicazione del titolo VI e all. XXXIII° del D.Lgs. 81/2008 e per la valutazione e gestione del rischio connesso alla Movimentazione Manuale di Carichi (MMC).

Oggi ritorniamo sull’argomento per verificare l’importanza delle linee di indirizzo, che potrebbero portare ad “un’interpretazione univoca sul territorio nazionale di un tema complesso come la movimentazione manuale dei carichi”, in linea con quanto indicato dal D.Lgs. 81/2008, dalle norme ISO o UNI ISO 11228-1-2-3, UNI EN 1005-2 e ISO TR 12295.

Il documento presenta due parti: una prima parte è destinata agli operatori interessati agli aspetti generali ed introduttivi e alla valutazione del rischio; la seconda parte (Allegato) è destinata ad utilizzatori esperti che si trovino nella necessità di operare una valutazione dettagliata del rischio anche in situazioni in cui la movimentazione manuale risulti complessa.

Particolare rilievo ha questo secondo punto, pur se destinato a una platea di specialisti e di RSPP. Parliamo della valutazione delle azioni di sollevamento con specifico riferimento al metodo della RNLE (Revised Niosh Lifting Equation) del NIOSH (National Institute for Occupational Safety and Health).

È un punto quello che ci desta maggiore interesse: il concetto delle masse di riferimento.

Si indica che i valori delle costanti di peso (masse di riferimento) si

deducono direttamente dallo standard ISO 11228-1 (e dalla norma UNI EN 1005-2).

Tuttavia i valori indicati – come masse di riferimento per diversi gruppi di popolazione “sana” – sembrano

mostrare differenze che possono confondere nella scelta dei valori dei pesi di riferimento, da utilizzare come masse ideali per il calcolo del peso raccomandato e quindi dell’indice.

Ricordiamo che nel Revised Niosh Lifting Equation (RNLE) si fa riferimento al “peso limite raccomandato” per le azioni di sollevamento e tale peso raccomandato “viene poi confrontato con il peso realmente sollevato per dare luogo all’Indice di Sollevamento”.

In particolare – continua il documento – dallo standard ISO 11228-1

si evince che utilizzando come massa di riferimento 25 Kg per la popolazione lavorativa adulta maschile vi è protezione per il 95% di essa. Per quanto riguarda invece la determinazione della massa di riferimento per altre popolazioni lavorative (maschile e femminile, giovane e anziana), quanto riportato dallo standard ISO citato, risulta complesso, in quanto vengono forniti, per medesimi target di popolazione e con simili livelli di protezione, altri valori di riferimento quali 23 Kg, 20 Kg e 15 Kg.

Tuttavia in realtà “un solo valore di 23 kg per maschi e femmine, non rispetta la necessità di tener conto della differenza di genere” di cui all’art. 28 del D.Lgs 81/2008.

Si indica poi che per altre parti della popolazione lavorativa è

utile riferirsi anche alla norma UNI EN 1005-2 ove sono riportati i limiti di tollerabilità (Annex A) per singole popolazioni lavorative. In particolare si evince che utilizzando come massa di riferimento 20 Kg, la popolazione lavorativa maschile (comprensiva di giovani e anziani) è protetta per oltre il 90%: la conclusione è che per la popolazione maschile della fascia di età giovane e anziana l’utilizzo dei 20 Kg come massa di riferimento risulta essere giustificata.

Invece per la popolazione lavorativa femminile,

si ha che la protezione derivante dall’utilizzo dei 20 Kg come massa di riferimento, garantisce l’85-90% della popolazione adulta mentre si deduce che sono minori i livelli di protezione per femmine giovani e anziane: di conseguenza vengono proposti i 20 Kg come massa di riferimento solo per la popolazione lavorativa femminile adulta e i 15 Kg per la popolazione femminile della fascia di età giovane e anziana.

In definitiva in relazione a tali considerazioni sono proposti,

in conformità a quanto operato nel TR ISO 12295, come masse di riferimento per le condizioni ideali di sollevamento, e per la popolazione lavorativa ‘sana’ i seguenti valori” dedotti dagli standard ISO 11228-1 e UNI EN 1005-2 e suggeriti da TR ISO 12295:
uomini (18-45 anni) > 25 Kg
donne (18-45 anni) > 20 Kg
uomini (<18-45 anni>) > 20 Kg
donne (<18-45 anni>) > 15 Kg

Si segnala poi che

il superamento di tali valori di massa durante i sollevamenti, anche occasionali, risulta essere immediatamente indice di una possibile criticità: in queste condizioni non può essere assicurata la protezione per almeno il 90% della relativa popolazione di riferimento.

E si sottolinea che

sia nello standard ISO 11228-1 che nella norma UNI EN 1005-2 tali masse di riferimento non sono considerate come limiti invalicabili bensì come indicatori di protezione minima delle varie popolazioni.

Seguono poi nell’allegato considerazioni riguardanti la sollevazione di pesi con un solo arto e operata da due persone.

Piano Nazionale della Prevenzione 2014-2018: linee di indirizzo per l’applicazione del titolo VI del D.Lgs. 81/2008 e per la valutazione e gestione del rischio connesso alla Movimentazione Manuale di Carichi (MMC).

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