Per superare la genericità delle informazioni e dare concretezza al tema (in questo momento centrale) della digitalizzazione del lavoro – ovvero dell’introduzione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) in ambito lavorativo – ci riproponiamo di esaminare di volta in volta specifiche innovazioni (già in uso o presumibilmente di prossimo utilizzo), le loro applicazioni, l’impatto che queste hanno sulla salute e la sicurezza dei lavoratori.
Gli occhiali connessi è il prodotto che analizzeremo in questo articolo, partendo da riflessioni proposte dall’Inrs [1], in un articolo pubblicato sulla rivista on line dell’Istituto Hygiène & securité du travail [2]: il testo che segue ne è una libera traduzione.
Questo tipo di occhiali consente di visualizzare informazioni nel campo visivo dell’utente, oltre a svolgere funzioni più tipiche della vita non lavorativa come registrare foto e video condivisibili sui social, sono poi dotati di auricolari per effettuare chiamate o ascoltare musica.
La realtà aumentata
Le funzioni svolte dagli occhiali connessi vanno viste nell’ambito delle prestazioni della tecnologia della Realtà aumentata che è una delle tecnologie chiave dell’industria 4.0. e che consente di fornire all’utente in relazione al suo ambiente (realtà) informazioni aggiuntive (aumentata) attraverso l’utilizzo di tecnologie specifiche. AR punta ad arricchire la percezione dell’operatore e la sua conoscenza dell’ambiente reale con l’aiuto di informazioni digitali.
La trasmissione in tempo reale di informazioni necessarie alla attuazione dei compiti permette il miglioramento della produttività, mentre rafforza la polivalenza degli operatori risolvendo il problema dei limiti delle competenze di ciascun addetto. L’utilizzo di queste tecnologie permette oggi di parlare non solo di realtà aumentata ma di “operatore aumentato”.
A differenza della realtà virtuale che porta l’utente in un mondo completamene immaginario, la realtà aumentata aggiunge alla percezione del mondo reale dell’utente informazioni ambientali che possono assumere diverse forme: testi, suoni, immagini, ecc. La maggior parte delle interfaccia sviluppate attualmente riguardano il campo visivo e possiamo raccoglierle nell’ambito di tre diverse tipologie:
- sistemi indossati sul capo (caschi o occhiali) che consentono la visualizzazione di dati su uno schermo in miniatura situato nel campo visivo dell’utente
- sistemi portabili a mano (tablet, telefoni cellulari) che offrono una finestra aggiuntiva rispetto all’ambiente reale
- sistemi di proiezione diretta delle informazioni sugli oggetti fisici di interesse che quindi fungono da schermo.
Gli occhiali connessi
Gli occhiali connessi fanno parte della prima tipologia di strumenti di AR e vengono indicati come occhiali intelligenti, ed anche come
computer indossabili, dotati di una connessione internet. Questi occhiali si indossano come comuni occhiali o si montano su occhiali ordinari per visualizzare informazioni nel campo visivo dell’utilizzatore [3].
I recenti sviluppi della tecnologia ha indotto ad utilizzare gli occhiali connessi anche in ambito industriale. Il mercato si è aperto a questa innovazione in primo luogo per l’interesse manifestato nei suoi confronti dal mondo dei videogiochi, poi per la flessibilità dell’offerta che si è impegnata sempre di più a soddisfare le esigenze dell’utente professionista.
Le diverse tecnologie
Gli occhiali connessi sono tutti dotati di dispositivi di visualizzazione che permettono di aggiungere informazioni nel campo visivo dell’utente. Il più delle volte è uno schermo in miniatura posizionato davanti agli occhi che può essere trasparente e retrattile. Nel caso di alcuni sistemi binoculari la visualizzazione delle informazioni virtuali è talvolta direttamente integrata nelle lenti. Le informazioni possono quindi inserirsi nello spazio reale sotto forma di ologrammi tridimensionali: in questo caso si parla di realtà mista.
Questo tipo di occhiali ha di solito una telecamera che permette di filmare la scena dal punto di vista dell’utente e un dispositivo audio (microfono, altoparlante). Gli occhiali connessi sono dei veri computer in miniatura, collegati a internet e dotati di un’unità di controllo (processore, memoria, sistemi di connessione, ecc.), di una batteria, così come di un’interfaccia di dialogo (bottoni, schermi touch, sensori per il riconoscimento di gesti, ecc.). Diversi sistemi elettronici come Gps, accelerometri [4], dispositivi eye tracker [5], ecc. possono fornire anche funzioni aggiuntive.
Gli ultimi sviluppi delle ricerca si sono recentemente focalizzati sui processi di miniaturizzazione, sull’ergonomia del prodotto (riduzione peso, comfort ottico, ecc.), sul miglioramento dell’autonomia delle batterie o si sono indirizzati a sviluppare funzioni specifiche richieste dalle singole aziende .
Casi di uso e aree di utilizzo
Per quanto riguarda l’uso di occhiali connessi, possiamo identificare tre macro aree:
- assistenza da remoto, il portatore di occhiali connessi condivide/scambia la sua visione grazie alla fotocamera con una persona lontana, questo ad esempio può essere il caso di un manutentore che interviene su una macchina e che può comunicare con un esperto in ufficio condividendo il punto di osservazione
- visualizzazione, informazioni aggiuntive sono fornite all’utente dagli occhiali connessi nel suo campo visivo ad esempio per segnalare un’anomalia o per visualizzare dei dati in tempo reale forniti da dei sensori
- orientamento, gli occhiali connessi svolgono il loro compito in modo autonomo. Il sistema fornisce informazioni visive per guidare il soggetto passo passo nello svolgimento di un’attività complessa (procedura, istruzioni di montaggio, lista di controllo, ecc.).
Questi diversi casi d’uso degli occhiali connessi appartengono a diverse aree professionali quali: logistica, medicina, manutenzione, produzione, controllo qualità, progettazione. Il settore della logistica sembra essere quello maggiormente interessato attualmente all’uso degli occhiali connessi, al secondo posto troviamo le attività di manutenzione. Inoltre la particolare situazione sanitaria ha favorito dal 2020 il lavoro a distanza e sembra che questo abbia portato ad un aumento rilevante dell’utilizzo degli occhiali connessi in contesti di lavoro.
Prevenzione dei rischi professionali
Considerando lo sviluppo della ricerca relativamente a questa tecnologia e al suo diffondersi nell’industria e nei servizi, il tema dei rischi professionali legati al suo utilizzo si pone ed è quanto mai attuale, sia per la prevenzione dei rischi connessi alle attività interessate, sia per le opportunità di prevenzione che essa offre.
I tre casi sopra citati (assistenza da remoto, visualizzazione e guida) sono tutte e tre situazioni lavorative potenzialmente interessate alla prevenzione dei rischi professionali considerando che l’utilizzo degli occhiali può contribuire a:
- ridurre il rischio di incidenti legati ad errori nello svolgimento di procedure complesse, grazie all’aiuto contestualmente fornito all’operatore mediante le informazioni che gli vengono trasmesse tramite gli occhiali
- facilitare la formazione riproducendo una situazione in ambiente virtuale, il più possibile simile alle condizioni reali ma in condizioni di sicurezza
- ridurre gli incidenti legati ai viaggi, in quanto esperti e professionisti possono restare nei loro siti utilizzando il lavoro a distanza.
Tuttavia l’uso degli occhiali connessi solleva interrogativi sugli effetti a breve medio lungo termine per la salute e la sicurezza degli utenti.
Effetti sulla salute
Molte domande rimangono senza risposta per quanto riguarda gli effetti conseguenti all’uso degli occhiali connessi, frequente o continuo, durante una giornata lavorativa. Il loro utilizzo può determinare, ad esempio, affaticamento visivo, disturbi della percezione (cyber cinetosi [6]), stress o affaticamento mentale causato da un aumento del carico cognitivo e dall’intensificazione del lavoro (ritmi).
Dal punto di vista psicosociale potrebbero esservi anche effetti deleteri legati a una situazione di isolamento sociale e perdita di autonomia, quando l’utente deve obbedire continuamente alle istruzioni inviate tramite gli occhiali. Questi nuovi dispositivi, spesso connessi tramite WiFi, Bluetooth o 4G, sono posizionati vicino al cervello: sorgono quindi domande sui rischi associati alle radiazioni elettromagnetiche. Anche se una recente ricerca dell’Anses [7] non ha messo in rilievo tale nesso causale.
Tra questa esposizione e i possibili effetti sulla salute, la questione resta comunque aperta, anche se ad oggi si hanno poche informazioni sugli effetti degli occhiali sulla salute e il rischio di incidenti .
A nostra conoscenza solo il BAuA [8] tedesco ha emesso un parere e delle prime raccomandazioni specifiche per la progettazione e l’utilizzo di occhiali connessi. Tuttavia le aziende interessate a questa tecnologia si interrogano sui possibili effetti sulla salute e adottano il principio di precauzione, riducendo il tempo di utilizzo o rinunciando a usare i nuovi occhiali.
Rischio di incidenti
Nelle loro attività i dipendenti sono talvolta portati a spostarsi a piedi continuando a utilizzare gli occhiali, questo provoca un cambiamento nella percezione dell’ambiente e si pone così il problema di rischi di incidenti (urti, collisioni, cadute):
- gli utenti possono ricevere informazioni tramite gli occhiali, è questo il caso della logistica e delle attività di manutenzione durante interventi su impianti dei grandi dimensioni, rischiando di concentrare la loro attenzione sulle informazioni ricevute dagli occhiali a scapito della rilevazione di eventi che si verificano nell’ambiente circostante, si parla poi di un “effetto tunnel” . Uno studio dell’IFA Germania (Institut fur Auslandsbeziehungen) [9] ha evidenziato un aumento del tempo di reazione di fronte ad un evento esterno durante l’utilizzo di occhiali in un simulatore di guida di carrelli elevatori
- mentre alcune tecnologie richiedono di aggiungere agli occhiali ulteriori elementi opachi, davanti o di lato, per integrare schermi, camere, elementi che possono ridurre il campo visivo dell’utilizzatore.
Infine l’uso degli occhiali in ambiente lavorativo solleva la questione delle loro compatibilità con l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale (Dpi,) come occhiali protettivi e caschi.
Attività di ricerca dell’INRS
Attualmente l’Inrs sta studiando i rischi di incidenti legati all’uso di occhiali connessi durante gli spostamenti a piedi. Lo studio considera sia l’effetto tunnel sia la restrizione del campo visivo.
Lo studio esplora anche gli effetti sulla salute fisica e psichica dell’utilizzatore, valutando la loro percezione (stress) e la loro accettazione degli occhiali connessi.
I risultati di questo lavoro dovrebbero consentire di poter dare consigli agli utenti e agli specialisti della prevenzione nell’uso di questa nuova tecnologia sul posto di lavoro: raccomandazioni che possono anche essere rivolte a progettisti e programmatori degli occhiali connessi in modo da ottimizzare la loro performance in una prospettiva di salute e sicurezza degli utenti.
E i DPI?
La maggior parte degli occhiali sul mercato non sono anche dispositivi di protezione individuale.
Per soddisfare le esigenze dei datori di lavoro di associare connettività e sicurezza alcuni produttori stanno sperimentando dei supporti da applicare a occhiali o caschi di protezione standard: tuttavia se questa attrezzatura rimovibile non compare nel manuale di istruzione dei Dpi si sconsiglia il datore di lavoro di adottarli i perché è suo obbligo mantenere i Dpi conformi alle norme.
Occhiali di protezione e dispositivo per la realtà aumentata (occhiali connessi) devono nell’insieme soddisfare i requisiti di protezione, efficienza e confort, ergonomia, innocuità, resistenza e i requisiti di cui al Regolamento (UE) 2016/425 relativo ai Dpi.
NOTE
[1] Istituto francese di ricerca in materia di salute e sicurezza sul lavoro: https://www.inrs.fr/
[2] Hygiène & securité du travail – n.264 septembre 2021
[3] Rauschnabel P.A., Brem A., Ivens B.S., Who will buy smart glasses?… in Computers in Human Behavior, 2015, 49.
[4] L’accelerometro è un sensore di vibrazione che misura e converte le accelerazioni in un segnale elettrico, generalmente in una tensione.
[5] L’eye tracker è un dispositivo che permette di rilevare i movimenti oculari.
[6] La cinetosi digitale è un disturbo legato all’eccessivo utilizzo di tablet, smartphone e console di gioco. I suoi sintomi sono nausea, vertigine, mal di testa, senso di confusione.
[7] Agence nationale de sécurité sanitaire de l’alimentation, de l’environnement et du travail (Anses), creata nel luglio 2010
[8] Bundesanstalt fur Arbeitsschutz un Arbeitsmedizin, l’Istituto federale tedesco per la sicurezza e la salute sul lavoro.
[9] Istituto Tedesco per le relazioni culturali internazionali.