Personale di laboratorio, come gestire il rischio chimico

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fonte: INAIL


Il manuale informativo, curato dal Dimeila e disponibile sul portale dell’INAIL, illustra le buone prassi per ovviare agli effetti nocivi degli agenti chimici sulla salute e la sicurezza.

I laboratori di ricerca sono luoghi di innovazione e scoperta, ma spesso ospitano una vasta gamma di sostanze chimiche con caratteristiche di pericolosità molto diverse. I prodotti chimici impiegati possono rappresentare una minaccia per la salute dei lavoratori se non vengono gestiti con la massima attenzione e la dovuta cautela. All’argomento è dedicato il manuale informativo curato dal Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale (Dimeila) dell’INAIL. Il volume costituisce una guida operativa per il personale impiegato nei laboratori, utile a indentificare il rischio chimico e a predisporre buone pratiche per lavorare in sicurezza, anche attraverso la descrizione dei dispositivi di protezione individuale e il loro corretto utilizzo.

Gli effetti dell’esposizione agli agenti chimici sulla salute. La pericolosità delle sostanze chimiche costituisce un rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori potenzialmente esposti, con effetti differenziati in base alla tipologia di agente con cui si entra in contatto e alle condizioni di esposizione. Infatti, l’opuscolo ricorda che è possibile avere effetti cronici, legati a lunghi periodi espositivi a una data sostanza, che vanno dalla cancerogenesi alla tossicità riproduttiva, ed effetti acuti, originati da esposizioni consistenti ma di breve durata, con danni che possono essere permanenti.

Attività di laboratorio: le buone prassi. Il volume contiene un elenco dei principi generali e degli accorgimenti che è necessario adottare nei laboratori per garantire un ambiente di lavoro sicuro e la tutela della salute degli addetti impiegati. Inoltre, sono illustrate in maniera dettagliata le corrette modalità di utilizzo delle cappe, al cui interno possono svilupparsi atmosfere estremamente infiammabili, esplosive o tossiche. Il manuale descrive anche le precauzioni da mettere in pratica nelle attività che richiedono l’uso, il trasporto e il deposito di recipienti di gas compressi, liquefatti e disciolti sotto pressione. A tale scopo, sono presenti le tabelle che riportano le colorazioni principali delle ogive delle bombole, che identificano il gas e il tipo di pericolo a esso associato.

Classificazione ed etichettatura delle sostanze pericolose, uno strumento di sicurezza. Il Regolamento CE 1272/2008 costituisce il riferimento normativo per la classificazione, l’imballaggio e l’etichettatura delle sostanze e delle miscele pericolose. La classificazione prevede la distribuzione delle sostanze in classi di pericolo, che sono suddivise a loro volta in categorie, secondo gradualità di rischio e probabilità di effetti avversi. Le etichette rappresentano uno strumento necessario per una rapida e sicura individuazione delle caratteristiche di pericolosità di un prodotto, riportando oltre ai simboli di pericolo anche frasi di rischio, in relazione allo specifico agente chimico presente, e consigli di prudenza, che indicano le modalità per operare in sicurezza.


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