Prevenire il burnout del personale sanitario: favorire le richieste di aiuto

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La sindrome da esaurimento professionale, […] (o più semplicemente burnout), è l’esito patologico di un processo stressogeno che interessa, in varia misura, diversi operatori e professionisti che sono impegnati quotidianamente e ripetutamente in attività che implicano relazioni interpersonali. […] In tal senso il burnout diventa una sindrome da stress non più esclusiva delle professioni d’aiuto, ma probabile in qualsiasi organizzazione di lavoro.

Wikipedia definisce così il burnout nelle poche righe di introduzione alla pagina dedicatagli. I paesi con il più alto rischio sono il Regno Unito e la Francia (dati 2022). In Italia nello stesso anno si è calcolato che 6 dipendenti dell’amministrazione pubblica su 10 sono a rischio burnout. I lavoratori più colpiti sono ovviamente quelli che si trovano a gestire le situazioni più stressanti e provanti come il personale sanitario.

L’Istituto nazionale americano per la sicurezza e la salute sul lavoro (Niosh) ha annunciato il 31 ottobre 2023 il lancio di Impact Wellbeing. Questa nuova campagna di sensibilizzazione fornisce agli operatori sanitari strumenti di supporto,  basati su studi approfonditi, per migliorare le politiche e le pratiche di prevenzione che riducono il burnout, facilitare la “ricerca di aiuto”, e rafforzare il benessere professionale.

Anche prima della pandemia, gli operatori sanitari si trovavano ad affrontare condizioni di lavoro difficili che portavano al burnout. Ciò include orari di lavoro lunghi, rischio di esposizioni pericolose, lavoro stressante e oneri amministrativi elevati,

ha affermato John Howard, Direttore del Niosh concludendo che

I dirigenti hanno bisogno di supporto per implementare cambiamenti organizzativi. Nuove procedure possono ridurre il burnout e rafforzare il benessere professionale all’interno degli  ospedali.

Impact Wellbeing supporta i dirigenti e il loro personale sanitario, fornendo misure attuabili per ottenere  miglioramenti della qualità del lavoro e aiutare il personale a sentirsi sicuro quando cerca aiuto psicologico.

L’Istituto americano fornisce agli operatori un breve pamphlet sviluppato dalla Dr.Lorna Breen Heroes’ Foundation che contiene tre semplici passaggi che i dirigenti ospedalieri possono seguire per rendere sicura la richiesta di assistenza da parte degli operatori sanitari. Le proposte sono semplici d’attuare e cercano di limitare e prevenire proprio le difficoltà che gli operatori incontrano nella richiesta di aiuto.  Il pamphlet illustra le migliori procedure con cui ridurre e/o monitorare il rischio di burnout.

La Dr.Lorna Breen Heroes’ Foundation è nata a seguito di un evento drammatico che ha coinvolto la Dott.ssa Lorna Breen, morta suicida nell’aprile del 2020. La dottoressa,  dopo un periodo di intenso lavoro nel corso della pandemia, non ha ritenuto di dover ricercare un aiuto psicologico per timore che questa scelta potesse gettare una luce negativa sul suo lavoro, sulla sua carriera e persino sulla sua famiglia.

La Fondazione quindi ha come obiettivo di  promuove la rimozione di tutte le difficoltà che impediscono agli addetti sanitari di avviare serenamente  una ricerca di aiuto psicologico.

L’opuscolo utilizzato per  la Campagna Impact Wellbeing suggerisce  come primo passo di procedere al  riesame delle domande, rivolte  ai lavoratori, proposte  dai Questionari utilizzati per le assunzioni, i rinnovi dei contratti , la formazione ecc., con particolare attenzione a quelle relative al  tema della   salute mentale. Il dirigente dovrebbe essere certo che non ci siano domande sulla salute mentale che compromettono il diritto alla privacy o che chiedono informazioni circa il “tempo libero” o le pause durante il lavoro.

Il secondo passo consiste nel rimuovere o correggere quelle domande che contengono un linguaggio invasivo o stigmatizzante e richiedono di rendere pubbliche patologie o problematiche  mentali.

Come terzo passo l’Istituto consiglia infine un linguaggio più inclusivo e di supporto (di cui offre esempi). La comunicazione tra il dirigente e gli operatori dovrebbe  basarsi su un linguaggio in grado di offrire un  sostegno per quanto riguarda la salute mentale, aiutando gli operatori sanitari a considerarsi responsabili del proprio benessere, senza dimenticare che la loro auto-cura è la cura del paziente. Bisogna offrire un “rifugio sicuro” che comprenda un’opzione d’anonimato per gli operatori sanitari che sono in terapia e che seguono  un trattamento per migliorare le loro condizioni mentali.

Come tutti, gli operatori sanitari hanno il diritto di perseguire cure di salute mentale senza paura di perdere il lavoro a causa di atteggiamenti stigmatizzanti e discriminatori,

ha affermato J. Corey Feist, co-fondatore e presidente della Dr. Lorna Breen Heroes ‘Fondazione.

Il lavoro svolto dal Niosh è vasto e cerca di essere il più chiaro e semplice possibile provando ad offrire degli strumenti utili a combattere e prevenire il burnout. Intervenendo nella relazione tra dirigente e lavoratore si vuole aiutare entrambi a comprendere meglio come affrontare e discutere di un tema critico come la salute mentale, cercando di distruggere lo stigma che porta molti a non cercare aiuto quando s’incontrano  momenti di difficolta.

Per più di 50 anni, Niosh ha dato sostegno  a lavoratori e datori di lavoro, compresi i dirigenti ospedalieri, con strategie e risorse per creare luoghi di lavoro sostenibili e sicur:  Impact Wellbeing si basa su queste esperienze.

Sebbene alcune delle cause che generano  il burnout possano richiedere tempo per essere affrontate, ci sono molti modi fattibili per cominciare a sostenere la forza lavoro e promuovere un sistema ospedaliero sano,

ha affermato Casey Chosewood, Direttore dell’Ufficio per la salute totale dei lavoratori presso il Niosh,

identificando e implementando nuove misure e procedure operative, i dirigenti ospedalieri possono aiutare gli operatori sanitari a continuare a fare ciò che sanno fare meglio: fornire assistenza della massima qualità.ai pazienti.

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