A tutti piace la musica, ma se ci capita per disgrazia che un vicino di casa la senta a tutto volume o, peggio, cominci a studiare uno strumento, ecco che la musica perde tutto il suo fascino e diventa un disturbo a lungo andare insopportabile.
Purtroppo, la disinformazione (e/o la spregiudicatezza di alcuni) fa ancora credere che bastino pochi pannelli appiccicati a soffitto e a parete per risolvere il problema: non è affatto così!
Occorre infatti ricordare prima di tutto che un conto è l’isolamento, che è quello che serve per non fare uscire i rumori, un altro conto è l’assorbimento: per il primo servono massa e tenuta stagna, per il secondo leggerezza e discontinuità.
Il caso della musica riprodotta è più semplice, perché è più facile controllare il livello di emissione anche se spesso questo non è sufficiente a eliminare il disturbo: se per esempio i diffusori sono collegati in modo rigido alle pareti o al pavimento, le frequenze più basse, per via solida, si propagano a grandi distanze. Lo stesso vale per il televisore, che spesso è attaccato alla parete con un braccio meccanico che ne amplifica le vibrazioni scaricate a parete.
La musica dal vivo è un altro discorso: le emissioni di alcuni strumenti sono difficilmente controllabili, per cui si potrebbe essere tentati di usare pannelli fonoassorbenti (una volta si usavano le scatole porta uova, senza sapere che si rischiava la vita a causa della loro elevata infiammabilità!).
In realtà, il materiale fonoassorbente potrebbe addirittura avere l’effetto contrario: se mentre suono mi sento di meno (perché ho reso l’ambiente più sordo), suono più forte e di conseguenza, generando più energia acustica, disturbo di più!
Quindi, per suonare in casa, a meno di non attrezzarsi isolando la stanza o acquistando una Cabina acustica prefabbricata, purtroppo non esistono palliativi, ma servono il rispetto degli orari condominiali e, soprattutto, la tolleranza dei vicini.
È logico che trasformare una stanza di un appartamento in una sala musica prevede, a parte le possibilità strutturali a sostenere nuovi carichi, che vanno preventivamente verificate da un Tecnico, una certa spesa e la perdita di spazio.
Oltre a questo, a causa della presenza del solaio, che è elastico per definizione, esistono alcune grandi limitazioni relative alle frequenze che si possono REALMENTE intercettare: infatti, tutte le frequenze basse che passano per via solida, a meno di sofisticatissimi e onerosissimi sistemi antivibranti, anche se smorzate in parte, con buona probabilità continueranno a circolare e a dare disturbo, soprattutto se si suonano strumenti come batteria, pianoforte e contrabbasso che sono poggiati a terra.
Lo stesso discorso vale per le Cabine prefabbricate: il punto debole è sempre la bassa frequenza in quanto la Cabina, per quanto “sospesa” con antivibranti, è pur sempre collegata al solaio e il suo peso, sempre che sia tollerato dalla struttura del palazzo, contribuisce a fare da ponte acustico.
Pertanto, tutte le affermazioni tipo “puoi suonare anche di notte” che si possono leggere nelle pubblicità (ingannevoli…) sono da prendere con le molle: di notte il livello residuo della città si abbassa e quel rumore sordo e ritmico che esce molto probabilmente NON consente di suonare oltre una certa ora.
Anche, e forse soprattutto in questo caso, come già detto in precedenti articoli, bisogna cautelarsi chiedendo garanzie in opera con sorgenti reali.
Nulla è stato detto in merito alla correzione acustica degli ambienti: è un aspetto molto importante dell’ascolto della musica ma che in un appartamento è di difficile soluzione.
A conferma di questo, nel caso della musica riprodotta, oggi il problema si affronta in prevalenza con effetti prodotti dall’elettroacustica, che simulano le risposte dei vari ambienti in funzione del tipo di musica ascoltata.
La cosa è molto diversa per la Sale Musica, le Scuole di Musica e le Sale di Registrazione, che saranno oggetto di un prossimo articolo.