Abbiamo recentemente commentato il documento di consenso proposto dalla Consulta interassociativa italiana per la prevenzione che propone una evoluzione della prevenzione dallo stress lavoro correlato ai rischi psicosociali. I fattori di rischio psicosociale comprendono infatti tutte le condizioni di rischio
connesse alla progettazione, organizzazione e gestione del lavoro, nonché i rispettivi contesti ambientali e sociali, che potenzialmente possono arrecare danni alla salute psico-fisica: lo stress lavoro correlato, la fatica mentale e condizioni di molestie e violenze sono tra gli effetti possibili [1].
Il confronto proposto dalla Consulta nell’ambito del convegno Dallo stress lavoro correlato alla prevenzione dei rischi psicosociali del 29 marzo scorso, con il suo contributo di esperienze, ci offre lo spunto per riprendere la riflessione sul tema da un punto di vista più concreto, maggiormente ricco di elementi legati alle pratiche territoriali.
Problemi legati al metodo di valutazione Slc italiano [2]
Manca:
- cultura del benessere da parte di molte aziende
- adozione dell’Accodo Quadro Slc come strategia di miglioramento dell’efficienza delle aziende (art.1 com3) e partecipazione dei lavoratori nella ricerca delle soluzioni (art. 4, comma 3)
- valorizzazione delle competenze, conoscenze interne all’impresa e frequente affidamento ad esterni della Valutazione dei rischi
- attivazione di strumenti di ascolto e partecipazione in/formata di lavoratori e Rls
- coinvolgimento dei medici competenti
- corretta identificazione ed analisi per gruppi omogenei, specificità, mancato coinvolgimento degli RLS
- attenzione ai problemi ed attitudine alle soluzioni (ergonomiche, formative, organizzative)
- attenzione agli aspetti di progettazione, organizzazione, gestione del lavoro e predilezione per interventi di prevenzione rivolti al singolo ed al sostegno delle sue capacità di far fronte allo stress.
Particolarmente interessanti, per i contributi in merito alla programmazione nazionale e territoriale prevista dal Piano nazionale e dai Piani regionali della prevenzione, sono gli interventi [3] della dottoressa Corneggia e del dottor Latocca della Regione Lombardia [4]. Il Piano nazionale della prevenzione 2020-2025 tra i suoi 6 macro obiettivi prevede il Macro Obiettivo 4 – Infortuni e incidenti sul lavoro, malattie professionali. Tra i Programmi predefiniti, di cui al Macro obiettivo 4, troviamo il PP8 Prevenzione del rischio cancerogeno professionale, delle patologie professionali dell’apparato muscolo-scheletrico e del rischio stress correlato al lavoro, cui la programmazione regionale deve fare necessariamente riferimento. Le Regioni, non solo devono prevedere azioni di prevenzione specifiche relative allo stress lavoro correlato, ma devono realizzare tali azioni nel rispetto degli obiettivi specifici del Programma (PP8), attuando in particolare:
- un’operatività all’interno dei Comitati di coordinamento ex art. 7 (con almeno 2 incontri annui), realizzando quindi un confronto “con le parti sociali e datoriali su obiettivi e strumenti utilizzati per le attività di prevenzione, vigilanza e controllo, informazione”
- la formazione degli operatori dei Servizi delle Asl su temi prioritari inerenti le metodologie di valutazione e gestione del rischio (cancerogeno, ergonomico, psicosociale), al fine di rendere più efficaci e proattive le attività di controllo e assistenza
- la definizione partecipata di strategie di intervento (controllo e assistenza) mirate al contrasto dei rischi specifici (cancerogeno, ergonomico, psicosociale) per favorire l’incremento dell’estensione e della omogeneità sul territorio nazionale delle attività di controllo, di informazione e di assistenza avvalendosi di strumenti efficaci, quali il Piano Mirato di Prevenzione (Pmp) [5].
Il monitoraggio attuato dal Gruppo tematico interregionale stress lavoro correlato relativo “allo stato dei lavori di gruppi interregionali” (febbraio 2023) offre un primo interessante quadro [6] delle azioni in corso sul tema:
- organizzazione e formalizzazione di tavoli tecnici regionali dedicati all’indirizzo e al coordinamento delle attività del Piano mirato PP8 stress lavoro correlato
- revisione degli strumenti di valutazione del rischio in uso nelle varie regioni e delle possibilità di utilizzo
- definizione di linee di indirizzo per l’organizzazione di ambulatori di Medicina del lavoro
- ridefinizione del ruolo e delle funzioni del Medico competente nella gestione del rischio Slc
- valorizzazione e professionalizzazione delle figure dei Rappresentanti dei lavoratori nella gestione del rischio Slc
- condivisione degli strumenti di autovalutazione forniti dalle aziende (check list, ecc.)
- linee di indirizzo per caratteristiche e organizzazione minimale degli ambulatori di Medicina del lavoro
- coinvolgimento dei Medici competenti e delle loro società scientifiche nel Tavolo del sottogruppo interregionale
- portale web (modello edilizia)
- archivio documentale regionale
- confronto con Inail, (Medici legali dell’Istituto) sui criteri di valutazione adottati in considerazione dei numeri ridotti dei riconoscimenti delle istanze presentate dai lavoratori)
- violenza ed eventi aggressivi ai danni degli operatori sanitari: la tematica è di competenza del tavolo e devono essere approfondite e condivise metodologie per un modello di gestione del rischio.
Da questo quadro risulta evidente l’impegno, a livello regionale, sul tema dello stress lavoro correlato attuato nel rispetto dei principi e degli obiettivi del Piano nazionale della prevenzione. Nulla tuttavia si può dedurre dell’impegno di ciascuna regione e quindi solo ai Comitati ex art. 7 è data la possibilità di interagire con le istituzioni competenti, condividere e verificare il reale impegno dei Servizi delle Asl su questo terreno. D’altronde il monitoraggio attuato dal Gruppo tematico interregionale stress lavoro correlato impegna il coordinamento delle Regioni e non vede alcun coinvolgimento a livello nazionale delle parti sociali [7]. Anche in questo campo quindi Organizzazioni sindacali e Associazioni datoriali, a livello nazionale, non partecipano né alla pianificazione delle azioni sul tema né alla valutazione dei risultati: grande valore quindi ha l’iniziativa della Consulta che apre uno spiraglio alla circolarità delle informazioni sulle attività regionali in merito.
Di grande interesse anche l’approfondimento in merito al Piano regionale della prevenzione 2021-2025 e alla prevenzione del rischio stress lavoro-correlato della Regione Lombardia, presentato dal dott. Latocca.
L’intervento sullo stress lavoro correlato attuato in regione Lombardia si articola secondo il modello del Piano mirato di prevenzione (come previsto dal Pnp). Piano mirato che prevede secondo quanto disposto dalla direttiva regionale, un seminario informativo di illustrazione del rischio e/o danno che il Pmp vuole eliminare o ridurre (in questo caso lo stress lavoro correlato), un seminario formativo per la verifica del processo di valutazione dello specifico rischio (scheda di autovalutazione), un seminario informativo dedicato all’analisi delle evidenze raccolte attraverso il Pmp.
Il Tavolo tecnico regionale sul rischio stress lavoro correlato ha nel 2022 previsto:
- la produzione di una linea Guida sul Piano mirato per la prevenzione del rischio stress lavoro-correlato
- la definizione dei Criteri per l’individuazione dei settori produttivi e dei gruppi di aziende.
- l’individuazione di due strumenti utili a identificare il target di aziende su cui effettuare il Pmp a livello territoriale: Macroindicatori di contesto e Criteri epidemiologici.
La tabella che segue, presentata nel corso del convegno dal dott. Latocca (che del Tavolo tecnico è il coordinatore), descrive i macroindicatori di contesto stress lavoro correlabili ed è quindi uno strumento di supporto per gli operatori dei Servizi di prevenzione delle Asl che, ci auguriamo, possa essere condiviso anche con altri territori [8], nell’ottica di scambio e circolarità delle informazioni promossi dal Gruppo tematico interregionale stress lavoro correlato.
Molto interessante inoltre l’impegno sempre della Regione Lombardia di costituire un
Archivio documentale sul rischio stress lavoro correlato e più in generale sui rischi psicosociali che ha lo scopo di fornire materiale aggiornato utile ai soggetti del sistema di prevenzione protezione e sicurezza sul lavoro (Datori di lavoro, Responsabili ed addetti al sistema di prevenzione e protezione, Rls, ecc,) alle parti sociali datoriali e sindacali e più in generale a tutti i soggetti interessati… Materiale che potrà essere utilizzato come fonte epidemiologica e informativa nell’ambito del Piano mirato di prevenzione di interesse regionale sul rischio specifico.
Impegno quest’ultimo che risponde in pieno all’esigenza di promuovere la circolazione delle informazioni tra i soggetti istituzionali e non per migliorare e aggiornare le conoscenze necessarie ad operare con consapevolezza nell’ambito della prevenzione.
Archivio documentazione stress lavoro correlato:
Struttura dell’Archivio documentale in 6 raccolte (n.344 documenti)
Abstract di Presentazione e link a siti di interesse nazionali ed internazionali
Raccolta 1: Accordi, Normative, Linee guida Slc
- Accordi nazionali ed internazionali
- Normative nazionali
- Normative, Linee guida, documentazione Regione Lombardia
- Normative, Linee guida, documentazione altre regioni
Raccolta 2a: documentazione Enti/Istituzioni
- internazionali: Who, Ilo, ecc
- europei: Osha, Esener, Eurofound, ecc
- nazionali: Inail/Ispesl
Raccolta 2b: documentazione Associazioni professionali
- associazioni: Siml, Anma, Ciip, ecc.
Raccolta 3: valutazione del rischio
- strumenti di Vdr nazionali
- strumenti di Vdr internazionali
- strumenti soggettivi di Vdr approfondita
Raccolta 4: documentazione per settori produttivi
- documentazione per settore lavorativo (fact-sheet specifiche, strumenti Vdr, report, ecc.)
Raccolta 5: documentazione rischi psicosociali
- violenze e molestie sul lavoro (accordi, normative,lg, documentazione)
- tecnostress
- covid-19 e fattori psicosociali
- strumenti di Vdr rischi psicosociali
- altra documentazione
Raccolta 6: documentazione misure di gestione Slc e rischi psicosociali
- buone pratiche gestione rischio stress lavoro-correlato
- buone pratiche gestione rischi psicosociali
- conciliazione vita-lavoro
- lavoro agile
Sarà fornito un link per l’accesso al portale della regione. L’archivio documentale non è esaustivo, potrà essere aggiornato inviando documentazione alla e mail specifica indicata nell’Abstract. Tutta la documentazione sarà vagliata in ordine alla pubblicabilità.
NOTE
[1] Locandina del convegno del 29 marzo scorso, Dallo stress lavoro correlato alla prevenzione dei rischi psicosociali.
[2] Da: Intervento al convegno della Dr.ssa Antonia Ballottin, Psicologa del lavoro Aulss 9 Verona, Coord. Gruppo CIIP SLC – SNOP.
[3] È possibile leggere le slide di presentazioni nel sito della Consulta
[4] Dr.ssa Cornaggia N. – Dirigente Struttura Ambienti di vita e lavoro – UO Prevenzione Welfare Regione Lombardia – Coordinatore Gruppo Tecnico Interregionale Salute e Sicurezza sul Lavoro. Dr. Latocca R. – Coordinatore Gruppo Regionale Stress.
[5] Piano nazionale della prevenzione 2020-2025
[6] Intervento della Dott.ssa Corneggia.
[7] Luogo di confronto su questa tematica, come su tutte le attività di prevenzione dei rischi connessi al lavoro, dovrebbe essere la Commissione consultiva (come non ci stancheremo mai di ricordare), la cui vitalità è però piuttosto esangue.
[8] Condivisione che sarà possibile per mezzo dell’Archivio documentale di cui parliamo più avanti.