Progetto “Mappe di rischio“

Progetto mappe di rischio foto di Timo Wielink Unsplash

Più volte ci siamo interrogati, in particolare in occasione della divulgazione annuale da parte dell’Inail dei dati relativi a malattie professionali e infortuni (Relazione annuale Inail), su quali sono i dati che è utili conoscere e quale deve essere la finalità di tale divulgazione: la risposta è in quel “Conoscere per prevenire” che è il principio base che ha ispirato la nascita del Sistema informativo nazionale per la prevenzione (Sinp).

Il Progetto Mappe di rischio, elaborato dalla Sovrintendenza sanitaria centrale dell’Inail ed avviato nel 2021, si pone obiettivi che sembrano rispondere alla finalità di carattere preventivo che l’analisi dei rischi e dei danni da lavoro dovrebbe avere: resoconto e dati in una Fact Sheet pubblicata dalla stessa Sovrintendenza sanitaria alla fine del 2021.

Il progetto si inserisce nell’ambito delle linee direttrici sia della Strategia europea, in particolare quella relativa al periodo 2014-2020 [1], sia nei Piani nazionali di prevenzione tra cui l’ultimo relativo al quinquennio 2020-2025.

Strategia europea 2014-2020

Tra gli obiettivi strategici:

  • migliorare la prevenzione delle malattie legate al lavoro affrontando i rischi attuali, nuovi ed emergenti
  • migliorare la raccolta dei dati statistici e sviluppare strumenti  di informazione.
Piano nazionale prevenzione 2020-2025

Centrale l’esigenza di perfezionamento  sistemi e strumenti di conoscenza dei rischi e dei danni da lavoro.

Obiettivo: programmare interventi di prevenzione promozione assistenza e controllo in ragione delle esigenze dettate dalle evidenze epidemiologiche, dal contesto socio-occupazionale e dall’analisi territoriale.

A livello regionale e locale viene enfatizzata la necessità di: “…consolidare e strutturare più capillarmente  i Piani di prevenzione tematici (Pn Edilizia, Pn Agricoltura, Pn patologie da sovraccarico biomeccanico, Pn stress lavoro-correlato, Pn cancerogeni occupazionali e tumori professionali)”.

Obiettivo del Progetto Mappe è garantire sia la prevenzione che migliorare la tutela indennitaria dei lavoratori:

il Progetto Mappe – pertanto – si prefigge  di valorizzare il patrimonio esclusivo di dati di cui l’Istituto dispone, per costruire  una mappatura  del rischio professionale  sul territorio e offrire uno strumento di analisi del fenomeno  delle tecnopatie al fine di perfezionare i meccanismi di tutela e attuare le migliori strategie di prevenzione.

Le Fonti informative
  • Flussi informativi – Banca dati  informatizzata  in collaborazione con le Regioni (2015-2020)
  • Open data 2020 (2015-2019)

Da una prima ricognizione degli Open data abbiamo conferme ma anche approfondimenti:

  • dal 2015 al 2019 si è verificato un aumento delle denunce del 7,02% nella Gestione Industria e servizi; una diminuzione  dell’8,68% nel settore Agricoltura; con una media annua  di 59.552 malattie denunciate e una media annua di 25.344 riconosciute; la percentuale  media di riconoscimenti  è del 42,57%
  • le patologie  muscoloscheletriche  e connettivali  risultano essere la prima classe ICD-X per numero di denunce con 16.367 casi all’anno di riconoscimenti pari al 66% del totale dei riconoscimenti
  • approfondendo in merito alle singole patologie le patologie del rachide rappresentano il maggior numero delle patologie  muscoloscheletriche (il 30%) distribuite nelle seguenti quattro categorie: M51.2 Ernia di altro disco intervertebrale specificato, M51.1 Disturbi di disco intervertebrale  lombare e di altra sede associati a radicolopatia, M51.3 Degenerazione di altro disco intervertebrale specificato, M47.8 Altre spondilosi.

L’approfondimento sui Flussi informativi permette di disporre di altri elementi in quanto “è possibile estrarre regione per regione il dato degli addetti complessivi, cumulativi  nel quinquennio, per la gestione industria, unitamente al numero degli eventi denunciati e riconosciuti per le  quattro categorie  ICD-X [3] interessanti il rachide”.

I dati assoluti, integrati  con quelli relativi agli addetti totali, hanno permesso di costruire un quadro delle prestazioni regionali relative al quinquennio considerato da cui emerge che la Regione Toscana esprime sia il più alto tasso di denuncia che  di riconoscimenti per 1000 addetti, per le malattie del rachide. Seguono per tasso di denuncia  la Sardegna, l’Abruzzo, il Molise e l’Umbria. Le regioni che superano la media nazionale sono otto, mentre Toscana, Sardegna, Calabria, Marche e Friuli Venezia Giulia sono le regioni che presentano  tutti e tre gli indicatori superiori alla media nazionale (tasso di denuncia  e di riconoscimento per mille addetti e percentuali di riconoscimento sulle denunce). La Lombardia, con il maggior numero di addetti, presenta il tasso di denuncia più basso del Paese per malattie del rachide, analogamente per le ipoacusie e per il tunnel carpale; in Lombardia si denunciano 22 volte in meno che in Toscana  le malattie a carico del rachide , 12 volte in meno  che in Abruzzo le ipoacusie da rumore,  28 volte in meno, sempre in Abruzzo, le sindromi del tunnel carpale.

Viene inoltre considerata nello studio la numerosità dei lavoratori con riferimento al settore Ateco di appartenenza con il fine di “individuare le categorie di lavoratori più interessate dalla denuncia di malattia professionale nei diversi ambiti regionali”. Ne emerge un quadro di interesse se si confrontano i dati relativi a:

  • “Denunce di malattie del rachide per categoria Ateco cumulative per gli anni 2015-2019. Classifica nazionale per numero di denunce (prime 20 posizioni)”
  • e a “Denunce  di malattie del rachide per categoria Ateco dati cumulativi 2015-209. Classifica nazionale ordinata per tasso per mille addetti”.

Se consideriamo la sola numerosità delle denunce per categoria Ateco, ad esempio l’Ingegneria civile (F42), questa occupa il 18° posto, ma se si correla il dato assoluto delle denunce con il numero degli addetti per categoria Ateco lo stesso settore balza al 2° posto  con un tasso per mille addetti di 1,962 tra i più alti al livello nazionale. Ancora più eclatante l’esempio del settore  della Pesca e acquacultura (A03) che,con riferimento al tasso per mille addetti occupa il primo posto per denunce (30 per 1000), ma avendo un numero ridotto di addetti, seppur diffusi in molte regioni, non compare tra le prime 20 posizioni se si considera solo il numero assoluto delle denunce, mentre si rivela di fatto la categoria più a rischio.

I lavoratori del settore pesca e acquacultura sono i più a rischio di contrarre patologie al rachide. Alcuni esempi nella tabella che segue.

tabella rischio rachide

In sintesi:
Le 5 regioni  con il più alto tasso di denuncia e riconoscimenti   per 1000 addetti per malattie del rachide: Toscana, Sardegna, Abruzzo, Molise Umbria.

Le 6 categorie Ateco di maggiore interesse: Costruzione di edifici (F41), Lavori di costruzione specializzati (F43), Sanita (Q), Trasporti (H49), Magazzinaggio (H52), Commercio (G47).

In questo quadro saranno indirizzati gli studi di approfondimento.

Riflettiamo infine su un ulteriore aspetto. “L’interazione tra banche dati Inail”, come dicono i ricercatori, “deve essere potenziata”: perfettamente d’accordo e,  pur negli indiscutibili elementi di interesse di carattere preventivo dello studio, non si può infatti che rilevare una carenza  e porsi una domanda.
Come mai non viene presa in considerazione un’ulteriore banca dati Inail:  la Banca dati Mal. Prof, relativa al Sistema di sorveglianza delle malattie professionali? che,  pur nella specificità che conosciamo [3] da anni offre informazioni anticipatrici dei flussi di denunce e riconoscimenti delle malattie professionali nel nostro Paese?
Ci auguriamo pertanto che nello sviluppo del Progetto Mappe venga attuato l’impegno dei ricercatori in merito alla necessità di realizzare “un dialogo  interno tra tutte le Banche dati Inail, come Sirde, Occam, ReNam, ReNaTuns, MalProf [4]”.


NOTE

[1] È del 28 giugno scorso la nuova comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio,  al Comitato economico e sociale  europeo e al Comitato delle regioni relativa al quadro strategico in materia di salute e sicurezza sul lavoro  2021-2027.

[2] Classificazione internazionale delle malattie, incidenti e cause di morte (ICD, International Statistical Classification of Diseases, Injuries and Causes of Death),  standard di classificazione (X edizione) delle malattie e dei problemi correlati, stilata dall’Organizzazione mondiale della sanità che rappresenta uno  strumento per gli studi statistici ed epidemiologici.

[3] La Banca dati, strumento del Sistema di sorveglianza  nazionale delle malattie professionali (tassello del Sistema nazionale della prevenzione), integra i dati relativi al meccanismo assicurativo (denunce/ riconoscimenti)   raccogliendo le segnalazioni di casi di malattie professionali rilevate dai Servizi di prevenzione delle Asl.

[4] Sirde: Strumento per la gestione dei flussi  nazionali relativi ai registri di esposizione professionale ad agenti cancerogeni. Renam: registro nazionale dei Mesoteliomi. ReNaTuns: Registro nazionale dei tumori naso-sinusali.

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