Programmazione integrata pluriennale in tema di lavoro, integrazione e inclusione 2021-2027

integrazione e inclusione foto di Clay Banks Unsplash

fonte: Ministero del Lavoro


La Direzione Generale dell’immigrazione e delle politiche di integrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali presenta oggi la “Programmazione integrata pluriennale in tema di lavoro, integrazione e inclusione 2021-2027” che ne orienterà gli interventi futuri a valere su fondi nazionali ed europei.

Facendo tesoro dell’esperienza maturata e inserendosi nel solco tracciato dai principali documenti strategici sovranazionali e nazionali, il documento si confronta con la situazione attuale e indica le principali sfide che si profilano nei prossimi anni, attraverso azioni che rispondono ai bisogni dei cittadini migranti e della società nel suo complesso. Dopo un ampio quadro di contesto e alla luce delle lezioni apprese nella passata programmazione, individuastrategie e priorità di intervento nei seguenti ambiti:

  • Supporto alla cooperazione tra gli attori delle politiche di integrazione dei migranti
  • Prevenzione e contrasto al lavoro sommerso e al fenomeno del caporalato, promozione del lavoro dignitoso e della cultura della legalità
  • Inserimento socio-lavorativo di migranti vulnerabili
  • Valorizzazione del potenziale dei giovani stranieri in età scolastica e dei cittadini migranti nell’accesso al mercato del lavoro
  • Promozione della partecipazione e dell’inclusione sociale e lavorativa delle donne migranti
  • Promozione della partecipazione, della cultura e dello sport 
  • Promozione di canali legali di ingresso

Negli scorsi mesi, una lunga serie di interlocutori qualificati è stata invitata ad esprimere osservazioni, suggerimenti e proposte su una prima bozza del documento. Quest’ultima versione della Programmazione integrata pluriennale in tema di lavoro, integrazione e inclusione 2021-2027 si è arricchita dei contributi di quasi 100 tra organizzazioni internazionali, altre amministrazioni centrali, Regioni e Comuni, parti sociali, università ed enti di ricerca pubblici e privati, enti del terzo settore, associazioni che operano a favore dei migranti iscritte al registro di cui all’art. 42 del TUI e associazioni di migranti e di nuove generazioni. Qui una restituzione sintetica del processo di consultazione.

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