Ci sembra un buon modo per iniziare il nuovo anno riprendere la pubblicazione degli articoli della rubrica L’Italia che lavoro in sicurezza parlando di un tema, quello della promozione della salute nelle aziende, a cui ancora non viene dato il giusto peso.
“Una proposta utopistica?” ci chiedevamo lo scorso anno sul sito dell’OPRAS proponendo un percorso formativo e “volendo parlare di produttività e nello stesso tempo di benessere, ovvero dell’interesse prioritario quindi di chi lavora, uomini e donne, ma anche di chi gestisce l’azienda, proprietà e dirigenti”. Due termini che, nella quotidiana gestione del lavoro, sono considerati per lo più tra loro antagonisti. Ma sono davvero inconciliabili? O non sono piuttosto irrealizzabili se perseguiti separatamente? Ovvero può attuarsi un buon andamento dell’impresa senza il benessere e la soddisfazione di chi lavora? E quale benessere può ottenere chi lavora se l’azienda non è produttiva e vitale?
Se affrontiamo ad esempio la significativa questione della malattie professionali constatiamo che queste, così come quelle con una causa non lavorativa, hanno in comune una origine per lo più multifattoriale, ovvero possono essere determinate da più fattori che caratterizzano le condizioni di lavoro e/o che caratterizzano gli stili di vita degli individui o ancora l’ambiente in cui essi vivono. Malattie alcune che insorgono dopo anni di esposizione, quindi ad esempio dopo la fine dell’età lavorativa, mentre altri disturbi o danni alla salute possono invece manifestarsi molto prima e creare problemi e disagi sia nel lavoro (assenteismo, scarsa produttività) che nella vita personale.
È il caso in particolare dei disturbi dell’apparato muscolo-scheletrico, di tutti quei fattori che ormai comunemente si individuano come fattori stressogeni, cioè causa di stress negativo, e dei disturbi causati da una cattiva alimentazione: tematiche che vanno quindi affrontate, per dare dei risultati positivi, in un’ottica che superi la separazione tra lavoro e stili di vita.
Le malattie professionali in Italia
Con l’aumento progressivo negli ultimi anni delle patologie osteo-artro-muscolo-tendinee, nel periodo 2011-2013 i contributi principali alle mp riconosciute sono dati dalle seguenti patologie:
- malattie professionali osteo-artro-muscolo-tendinee: 73%
- ipoacusia e sordità: 12%
- malattie dell’apparato respiratorio (esclusi i tumori): 7%
- tumori: 5,56%
- malattie della cute (esclusi i tumori): 1,5%
Fonte: Claudio Calabresi – WWW.Snop.it
Le denunce di malattia professionale pervenute all’Inail nei primi otto mesi del 2017 e protocollate sono state 39.318, 1.153 in meno rispetto allo stesso periodo del 2016 (-2,8%). Dopo anni di continua crescita, il 2017 sembra dunque contraddistinguersi per il trend in diminuzione, comunque contenuto, delle tecnopatie denunciate, già rilevato anche nei mesi scorsi.
Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, con quelle del sistema nervoso e dell’orecchio, continuano a rappresentare le malattie più denunciate (78,8% del complesso dei casi).
Fonte: Inail – Infortuni e malattie professionali, i dati Inail da gennaio ad agosto 2017.
La mera applicazione delle disposizioni di legge, da sola, spesso non si dimostra soddisfacente per ottenere risultati sul terreno della prevenzione (anche durante la vita lavorativa) di tali disturbi e malattie. Mentre l’ottica della Promozione della salute nei luoghi di lavoro offre un terreno che permette di connettere gli aspetti di rischio per la salute che in realtà sono ben distribuiti sia nella vita personale che in quella di lavoro di ciascun individuo. Sempre più si diffonde la consapevolezza della inefficacia (dal punto di vista di risultati soddisfacenti sia per gli individui che per le aziende/organizzazioni) di scindere tra lavoro e vita gli elementi critici che mettono in crisi il benessere delle persone.
La promozione della salute è lo sforzo congiunto di imprese, addetti e società per migliorare la salute e il benessere di lavoratori e lavoratrici, una moderna strategia aziendale che riduce l’assenteismo, e i relativi costi, e migliora la produttività. In questa ottica sembra siano convergendo le imprese in alcuni territori in cui il tema della promozione è stato assunto come prioritario nei Piani di prevenzione regionale di riferimento.
Il sito internet della Regione Lombardia “per la diffusione di conoscenze su esperienze e risorse per lo sviluppo di politiche integrate di promozione della salute” è un interessante esempio di cosa si muove concretamente su questo tema (http://www.promozionesalute.regione.lombardia.it/).
Coerentemente con quanto già previsto dal Piano socio-sanitario regionale 2006-2008, la Regione Lombardia ha avviato un
percorso di riorientamento delle attività di prevenzione in chiave di promozione della salute, in particolare sostenendo le Aziende Sanitarie Locali nello sviluppo di piani d’azione,
mediante specifici percorsi formativi e mediante la circolazione delle informazioni per mezzo del sito dedicato, che
rappresenta un luogo virtuale nella forma ma sostanziale in termini di opportunità di crescita e confronto, per tutti i soggetti, non solo professionisti, a vario titolo coinvolti nei processi di salute delle comunità locali.
La rete dei “Luoghi di lavoro che promuovono la salute”
La Regione Lombardia ha dato vita alla rete dei Luoghi di lavoro che promuovono la salute facendo riferimento ai principi, condivisi a livello comunitario, secondo cui la “Promozione della salute negli ambienti di lavoro” è il risultato degli sforzi congiunti dei datori di lavoro, dei lavoratori e della società per migliorare salute e benessere nei luoghi di lavoro. La cui idea centrale è quindi che
una azienda che promuove la salute si impegna a costruire, attraverso un processo partecipato che vede il coinvolgimento di tutte le parti coinvolte, un contesto che favorisce l’adozione di comportamenti e scelte positive per la salute, nel proprio interesse e nell’interesse dei lavoratori e della collettività.
Le aziende che aderiscono al Programma Luoghi di lavoro che Promuovono Salute – Rete WHP Lombardia attivano un percorso di miglioramento che ha come obiettivo generale promuovere cambiamenti organizzativi nel luogo di lavoro per renderlo favorevole alla adozione consapevole ed alla diffusione di stili di vita salutari. Obiettivo è la prevenzione delle malattie croniche, che rappresentano al contempo una priorità di salute sia per la società nel suo complesso che per il mondo del lavoro. Anche i “processi di invecchiamento attivo e in buona salute”, trovano una risposta nelle iniziative di promozione della salute.
Percorso di miglioramento aziendale
- attuazione di una specifica analisi di contesto che permetta l’emersione di criticità e la definizione di priorità
- messa in atto di interventi efficaci (raccomandati per tale setting) e sostenibili (cioè strutturali) finalizzati a sostenere scelte salutari (abitudini alimentari, stile di vita attivo) e contrastare fattori di rischio (tabagismo, lo scorretto consumo di alcool)
- promozione di azioni inerenti il contrasto alle dipendenza patologiche
- promozione della conciliazione casa – lavoro.
Il programma è attivato e coordinato localmente dalle Agenzie di Tutela della Salute (ATS). Al momento dell’adesione le aziende compilano una scheda anagrafica scaricabile a questo indirizzo: http://www.previmpresa.servizirl.it/lime/index.php/629657/lang-it
L’azienda è prioritariamente aiutata a definire il proprio “profilo di salute” mediante un questionario scaricabile a questo indirizzo: http://www.previmpresa.servizirl.it/lime/index.php/851762?lang=it) che permette
alla azienda di osservare e descrivere il proprio contesto al fine di mettere in atto un processo di miglioramento. I dati raccolti consentono di individuare gli ambiti sui quali intervenire attraverso il riorientamento delle policy in essere e/o l’attivazione delle pratiche raccomandate dal Programma.
Azione di supporto che gli operatori delle ATS forniscono alle Aziende
- Supporto metodologico alla costituzione del gruppo di lavoro interno alle Aziende aderenti, composto dal datore di lavoro o delegato con poteri decisionali, RSPP, Medico Competente, RLS, Rappresentanze Sindacali, Settore Risorse Umane (e altri soggetti eventualmente individuati)
- Supporto alle aziende nella analisi di contesto/profilo di salute interno e nella valutazione delle priorità in relazione alle “Pratiche Raccomandate” dal Programma – Supporto informativo finalizzato al raccordo tra Medico competente/Azienda e strutture/offerte SSR (CTT, Screening, SERT, Centri IST/MTS, Consultori, Ambulatori dietologici, ecc.) del territorio
- Promozione processi di comunicazione e di rete per diffondere e dare sostenibilità alle pratiche
- Attività di monitoraggio e di valutazione.
L’ATS rilascia un attestato di “Luogo di lavoro che promuove salute” ai luoghi di lavoro che hanno messo in atto una o più “pratiche raccomandate”.
È sempre possibile per le aziende consultare le buone pratiche attuate accedendo alle pagine delle rispettive aree:
Strumenti
Sono inoltre disponibili nel sito, oltre alla letteratura, factsheet, articoli, ecc., strumenti di comunicazione (poster, brochure, locandine, schede inforative, ecc.) che operatori e aziende possono utilizzare a supporto della realizzazione del programma.