Si legge in un testo classico di Medicina Cinese:
I medici saggi non trattano le persone già ammalate, ma istruiscono quelle sane su cosa fare per non ammalarsi. Somministrare medicine per curare malattie già conclamate è comparabile al comportamento di coloro che si mettono a scavare un pozzo dopo che gli è venuta sete o a quello di coloro che forgiano le armi quando la guerra è già stata dichiarata. Non è un pò tardi?.
Diremmo proprio di sì. Siamo al noto slogan pubblicitario, che risale al “Primum non nocere” ippocratico, prevenire è meglio che curare. Insomma è del tutto ragionevole intervenire preventivamente sulle condizioni che possono facilitare una riduzione più o meno grave del proprio stato di salute. Gli specialisti chiamano queste condizioni : i determinanti della salute, essi sono secondo molti studi internazionali:
- i fattori socio-economici e gli stili di vita contribuiscono per il 40-50%;
- lo stato e le condizioni dell’ambiente per il 20-30%;
- l’eredità genetica per un altro 20-30%,
- i servizi sanitari per il 10-15%
Questa ripartizione ci indica che la nostra salute non dipende da una sola causa e non da un solo luogo di vita. La nostra salute non può essere difesa solo affidandola a un solo ente (lo Stato), né alle sole attenzioni che ognuno di noi singolarmente può assumere. Il tema è globale e va affrontato globalmente.
Eccoci quindi al concetto di promozione della salute. In cosa consiste esattamente? La risposta per andare a colpo sicuro la prendiamo da Wikipedia.
La promozione della salute, pur essendo un concetto teorizzato in varie epoche storiche, è stato codificato nel 1986 dalla Carta di Ottawa per la promozione della salute.
Secondo la Carta, sottoscritta dagli Stati appartenenti all’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), essa viene definita come “il processo che consente alle persone di esercitare un maggior controllo sulla propria salute e di migliorarla.
Questa definizione implica:
- la creazione di ambienti che consentano di offrire un adeguato supporto alle persone per il perseguimento della salute negli ambienti di vita e di lavoro, attraverso condizioni di maggiore sicurezza e gratificazione;
- il rafforzamento dell’azione delle comunità che devono essere adeguatamente sostenute per poter operare autonome scelte per quanto riguarda i problemi relativi alla salute dei cittadini che vi appartengono;
- il riorientamento dei servizi sanitari nella logica di renderli più adeguati ad interagire con gli altri settori, in modo tale da svolgere un’azione comune per la salute della comunità di riferimento.”
Il tema della globalità non può lasciare fuori il mondo del lavoro. In un Fact redatto dall’Agenzia Europea EU-OSHA viene detto:” La promozione della salute sul lavoro (PSL) è il risultato degli sforzi congiunti dei datori di lavoro, dei lavoratori e della società volti a migliorare la salute e il benessere nei luoghi di lavoro. Vi contribuiscono i seguenti fattori:
- il miglioramento dell’organizzazione del lavoro e dell’ambiente di lavoro;
- l’incoraggiamento del personale a partecipare ad attività salutari;
- la promozione di scelte sane;
- l’incoraggiamento alla crescita personale.
Facciamo degli esempi per capire meglio.
Misure a livello organizzativo:
- offrire flessibilità in termini di orari e luoghi di lavoro;
- favorire la partecipazione dei lavoratori al miglioramento dell’organizzazione del loro lavoro e del loro ambiente lavorativo;
- mettere a disposizione dei lavoratori opportunità di apprendimento permanente.
Misure riguardanti l’ambiente di lavoro:
- fornire spazi di socializzazione;
- vietare completamente il fumo;
- offrire un ambiente di lavoro che promuova il benessere psicosociale.
Misure a livello individuale:
- proporre e finanziare attività ed eventi sportivi;
- incoraggiare un’alimentazione sana;
- offrire programmi per smettere di fumare;
- sostenere il benessere mentale, ad esempio attraverso consulenze esterne di tipo psicosociale in forma anonima e sedute per combattere lo stress.
I motivi per cui le aziende dovrebbero promuovere la salute dei lavoratori sono intuitive. Non dimentichiamo che la parola “salute” (nei luoghi di lavoro) viene spiegata dall’art.2 del Testo Unico come uno stato di completo benessere e che quindi tutta la normativa e il succo delle politiche di prevenzione aziendali sono indirizzate al miglioramento continuo delle condizioni di lavoro interne.
Oltre a queste basilari condizioni l’EU-OSHA nel suo Fact ce ne fornisce altre, partendo dall’assunto che un’organizzazione di successo si basa su lavoratori sani che lavorano in un ambiente favorevole. Migliorando il benessere e la salute dei lavoratori, la PSL è in grado di:
- ridurre l’assenteismo;
- aumentare la motivazione;
- accrescere la produttività;
- facilitare le assunzioni
- ridurre il ricambio di personale;
- promuovere un’immagine positiva e attenta ai bisogni del personale.
Non sono poche le aziende che nel mondo, in Europa e in Italia hanno intrapreso questa strada conquistando grandi risultati e notevoli successi. La promozione della salute è alla portata di ogni azienda piccola o grande che sia.
L’Opras insieme alla Regione Lazio sta programmando lo svolgimento di una serie di attività in favore della PSL di cui terremo al corrente i nostri lettori.