Rassegna Internazionale del 1° agosto 2023, n. 17

a cura di Gabriella Galli, con la collaborazione di Yann Maurelli

INRS – Sito dell’Inrs l’Istituto francese per la  salute e sicurezza
HSE –  Sito dell’Hse l’Istituto inglese per la salute e sicurezza
INSST – Sito dell’Insst, l’Istituto nazionale Spagnolo per la salute e sicurezza
Niosh – Sito dell’organismo nazionale statunitense per la salute e la sicurezza sul lavoro.

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Rapporto annuale INRS: fatti e cifre 2022

Il Rapporto offre una selezione dei momenti salienti della vita dell’Istituto nel corso dell’anno passato.

Il Rapporto Fatti e cifre offre un quadro delle attività svolte nel  2022, illustrando il  campo di competenza dell’Inrs per la prevenzione dei rischi professionali. Affrontando le diverse tematiche quali i rischi chimici, biologici, fisici, meccanici o i rischi legati all’organizzazione del lavoro, l’impegno dell’Inrs è sempre stato rivolto al sostegno  delle aziende e dei loro dipendenti. Questa edizione del Rapporto offre:  una retrospettiva su tutto il  Piano strategico conclusosi a fine anno, alcune delle azioni realizzate in base alle  quattro principali direttive della prevenzione (supporto , studi e ricerche, formazione, informazioni),  un focus sull’assistenza legale, i progetti volti a sostenere e anticipare i cambiamenti,  una rassegna dei principali eventi dell’anno.

 

Alcuni dati relativi alle azioni promosse nel 2022  secondo le quattro modalità di intervento dell’Inrs

  • 300richieste di assistenza evase dall’Inrs
  • 49esperti coinvolti nei Comitati di standardizzazione e nei gruppi di lavoro
  • 142pubblicazioni scientifiche e 187 comunicazioni a convegni
  • 1,2 milionidi tirocinanti formati nell’ambito del piano nazionale di formazione
  • 8 milionidi visite e 19 milioni di pagine viste dal sito Inrs
  • 500partecipanti agli eventi organizzati dall’Inrs.
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Prevenire i rischi legati alla polvere

La polvere, se inalata, può comportare rischi più o meno gravi per la salute dei lavoratori esposti. Le soluzioni preventive da attuare devono tenere conto della natura di questa polvere.

Negli ambienti di lavoro la polvere può essere prodotta da molteplici lavorazioni: macinazione di minerali, manipolazione di prodotti polverulenti come farina o zucchero, lavorazione del legno o di altri materiali, ecc.

Questa polvere, a seconda della grandezza delle particelle che la costituiscono, può essere inalata e penetrare più o meno profondamente nell’apparato respiratorio e depositarvisi. Le polveri possono quindi causare effetti nocivi sulla salute, qualunque sia la loro natura. Si distinguono però le cosiddette polveri senza effetto specifico (PSES) che, allo stato attuale delle conoscenze, possono causare solo sovraccarico polmonare, da quelle che portano a patologie specifiche, come la silice cristallina, che è all’origine di silicosi e cancro ai polmoni.

La prevenzione dei rischi generati dalle polveri è parte integrante della prevenzione dei rischi chimici nelle aziende. Si basa sui principi generali di prevenzione  e si basa in particolare su un’identificazione della natura delle polveri generate nell’azienda, qualunque sia la sua attività, e su una valutazione dei rischi.

Inoltre, la normativa prevede disposizioni specifiche per le polveri derivanti da agenti chimici cancerogeni, mutageni o tossici per la riproduzione (CMR), come la polvere di piombo, e per le polveri risultanti da processi cancerogeni, come la polvere di legno . Quanto più pericolosa è la polvere, tanto più severe sono le norme di prevenzione da osservare a tutela dei lavoratori.

La pagina del sito dedicata alle polveri offre approfondimenti relativi alla valutazione dei rischi e a misure di prevenzione  specifiche,  mediante articoli e opuscoli.

Poster sulla legge sulla salute e la sicurezza

L’Health & Safety Executive (Hse) ha pubblicato una ristampa del poster relativo alla  legge sulla salute e la sicurezza. Tutti i datori di lavoro hanno l’obbligo legale ai sensi del Regolamento di informazione sulla salute e sicurezza per i dipendenti (Hsier) di esporre il poster in una posizione ben visibile in ogni posto di lavoro o di fornire a ciascun lavoratore una copia del volantino equivalente (scaricabile gratuitamente).

Il poster indica ai lavoratori cosa devono fare e cosa devono fare i datori di lavoro per garantire loro salute e sicurezza sul posto di lavoro. In termini semplici  il poster delinea i punti fondamentali da rispettare e cosa fare in caso di problemi di salute e sicurezza sul posto di lavoro.

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Incidenti mortali legati ai robot sul lavoro negli Stati Uniti, 1992-2017

di Larry A. Layne

I robot sono stati ultimamente  molto presenti nelle notizie di attualità, poiché l’intelligenza artificiale continua il suo rapido progresso, ma i robot sul posto di lavoro non sono una novità. Più di 50 anni fa, i produttori hanno iniziato a utilizzarli nelle fabbriche. I progressi tecnologici, tuttavia, comportano che i robot di oggi sono più diffusi e molto diversi dai loro predecessori. Attualmente, li vediamo spesso lavorare, in modo completamente o parzialmente indipendente, a fianco dei lavoratori. In questo ambiente, la sicurezza dei lavoratori è una preoccupazione urgente, ma si sa poco delle morti legate ai robot sul posto di lavoro.

Come è  stato condotto lo studio?

Per capire come si verificano i decessi correlati ai robot sul posto di lavoro, questo studio ha utilizzato i dati del Bureau of  Labor Statistics Census of  Fatal Occupational Injuries. Dopo aver identificato tutti i decessi correlati ai robot dal 1992 al 2017, li ha classificati in base alle caratteristiche dei lavoratori, alla posizione geografica, al tipo di datore di lavoro e al tipo di robot coinvolto.

Cosa è emerso?

Durante i 26 anni esaminati, si sono verificati 41 decessi correlati ai robot. La maggior parte dei decessi sono stati tra i lavoratori di sesso maschile, che rappresentano l’85% dei decessi correlati ai robot, e la maggior parte (29%) aveva tra i 35 ei 44 anni. Quasi la metà (46%) di questi decessi correlati ai robot si è verificata nel Midwest a causa dell’uso di robot nella produzione di autoveicoli, nel Michigan e nell’Ohio. I robot fissi hanno rappresentato l’83% dei decessi e i robot mobili il 17%. Più di tre quarti dei decessi si sono verificati mentre il robot era alimentato per funzionare da solo, spesso durante le attività di manutenzione eseguite dal lavoratore.

Quali sono i prossimi passi?

Questo studio evidenzia le crescenti sfide per la  protezione dei lavoratori che svolgono compiti con l’ausilio di robot. Man mano che la tecnologia robotica si sviluppa, l’identificazione di modalità di accadimento degli infortuni, come quelli analizzati in questo studio, sarà una parte fondamentale dello sviluppo di misure di salvaguardia, compresa la definizione di  standard di sicurezza, per proteggere i lavoratori.

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Quello che sappiamo sui suicidi tra i primi soccorritori

Dalla scrivania del direttore: John Howard, MD, Direttore, NIOSH

I primi soccorritori sono fondamentali per proteggere la sicurezza e la salute pubblica, ma sebbene proteggere la sicurezza pubblica sia un atto dovuto questo  ha un costo. I primi soccorritori hanno fattori di stress sul lavoro unici che possono aumentare il rischio di suicidio. 

Lo stress può essere acuto (un incidente specifico) o cronico (un accumulo di problemi quotidiani). Per i primi soccorritori, lo stress determina  un aumento del rischio di problemi di salute mentale come:  vivere senza speranza, ansia, depressione, stress post traumatico, comportamenti suicidari (pensare o tentare di uccidersi).

Sulla base dei dati analizzati dal National Violent Death Reporting System (Nvdrs), 61.579 sono i suicidi nel complesso che  si sono verificati tra il  2015 e il 2017 : l’analisi  dei ricercatori del Niosh ha fornito uno quadro relativo  ad alcuni dei fattori di stress che i primi soccorritori devono affrontare. Di seguito sono riportati alcuni aspetti chiave:

  • i primi soccorritori hanno rappresentato l’1% del totale dei suicidi segnalati ovvero 676 eventi
  • tra i primi soccorritori morti per suicidio (per i quali erano note le circostanze), i problemi più frequenti segnalati da familiari, amici e datori di lavoro sono stati il partner, il lavoro o problemi di salute fisica
  • alcuni fattori di rischio comuni per il suicidio (storia di pensieri suicidari, precedente tentativo di suicidio, uso di sostanze) erano significativamente più bassi tra i primi soccorritori rispetto ai non primi soccorritori.

Nuove ricerche e specifiche modalità di raccolta dei dati relativi ai suicidi tra i primi soccorritori vengono finanziate negli Stati uniti.  Ma oltre le ricerche viene attivato un Servizio di supporto nei confronti dei lavoratori in crisi.

Attività di supporto alle imprese: interventi degli specialisti per l’assistenza al rispetto delle conformità a leggi e norme

Come interviene uno specialista(Cas = compliance assistance specialists) per il rispetto delle conformità?

  • Gli specialisti dell’assistenza alla conformità, negli uffici regionali e di area dell’Osha diffusi in tutto il paese, forniscono assistenza gratuita a diversi gruppi.
  • Questi gruppi includono piccole imprese e altre tipologie di datori di lavoro, associazioni commerciali e professionali, sindacati locali e gruppi comunitari e religiosi.
  • Gli specialisti dell’assistenza alla conformità possono fornire informazioni generali sulle modalità  di supporto fornito e su come operativamente conformarsi agli standard Osha.
  • Sono disponibili per seminari, workshop e conferenze.

Inoltre promuovono e aiutano a implementare i programmi di cooperazione dell’Osha.

Self-employment

Il mondo del lavoro è cambiato profondamente negli ultimi 20 anni per la intensificarsi dell’automazione (in particolare per l’introduzione delle  Tecnologie della comunicazione e informazione Ict), e per le modifiche introdotte dal legislatore comunitario e da quello nazionale al  sistema stesso del lavoro salariato e dei rapporti di lavoro. Un nuovo modello di lavoro è esploso in Europa e in generale in gran parte del mondo occidentale. In inglese viene chiamato self-employment. In italiano chiamiamo questo nuovo tipo di lavori autoimprenditorialità. Il fenomeno è nato alla fine degli anni novanta ed ha visto un’incredibile crescita in moltissimi settori. Questo nuovo modo di gestire la forza lavoro da parte delle imprese ha cambiato radicalmente la vita di milioni di individui.