Repertorio Salute

Rassegna Internazionale dell'11 febbraio 2024, n. 22

a cura di Gabriella Galli, con la collaborazione di Yann Maurelli

INRS – Sito dell’Inrs l’Istituto francese per la  salute e sicurezza
HSE –  Sito dell’Hse l’Istituto inglese per la salute e sicurezza
INSST – Sito dell’Insst, l’Istituto nazionale Spagnolo per la salute e sicurezza
Niosh – Sito dell’organismo nazionale statunitense per la salute e la sicurezza sul lavoro.

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Esaurimento professionale (burnout). Quando l'investimento professionale diventa troppo pesante da sopportare.

Il burnout, o esaurimento professionale, inizialmente individuato tra coloro che sono impegnati nel lavoro di cura  o che svolgono il lavoro di badanti, può colpire tutte le professioni che richiedono un intenso impegno personale. Le misure preventive devono evitare un peggioramento della salute delle persone già minacciate di esaurimento e, allo stesso tempo, impedire il verificarsi di altri casi.

Esempi di esposizione al rischio

L’esposizione al rischio di burnout può riguardare le professioni di aiuto, di cura, di insegnamento, ecc., professioni dove la relazione con gli altri è al centro dell’attività e costituisce una questione talvolta vitale per i beneficiari di tale relazione (utenti, pazienti, clienti, ecc.). Tuttavia, il burnout può riguardare anche altri settori di attività suscettibili di mobilitare e impegnare le persone verso valori professionali molto significativi.

L’Istituto francese ha pubblicato sul tema  una Guida alla prevenzione – Sindrome da esaurimento professionale o burnout

La guida evidenzia i fattori legati al lavoro su cui l’azienda può agire rispondendo a tre domande:

  • Come si manifesta il burnout?
  • Quali azioni collettive e individuali possono essere attuate per prevenire questa sindrome?
  • Quali raccomandazioni si possono dare per reagire, collettivamente e individualmente, a uno o più casi di burnout?
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Rivista Igiene e sicurezza sul lavoro

Igiene e sicurezza sul lavoro

È online il numero 273 di Igiene e sicurezza sul lavoro, la rivista tecnica dell’Inrs. Da leggere in questa edizione, in particolare, una Scheda dedicata alle macchine, a seguito della pubblicazione della nuova normativa europea (2023/1230/UE). 

Macchine: attori al servizio della prevenzione. Le macchine sono spesso considerate apparecchiature che creano situazioni rischiose. La prevenzione dei rischi legati alle macchine riguarda ciascuno degli attori coinvolti: il legislatore, il progettista, l’integratore, i preventori e l’utente. Questo fascicolo illustra i rispettivi ruoli e la loro importanza nel processo di prevenzione dei rischi legati alle macchine, attraverso gli sviluppi legislativi.

 

In questo numero viene anche affrontato il problema dell’impatto che ha l’intelligenza artificiale sul funzionamento di una macchina. In molti campi  si sta  iniziando a introdurre l’intelligenza artificiale (AI). I sistemi di intelligenza artificiale forniscono servizi nella vita quotidiana (a casa, al lavoro), come in molte professioni. Questo cambiamento chiama in causa i responsabili della prevenzione sull’affidabilità di questi sistemi e sui rischi per la salute e la sicurezza che potrebbero rappresentare. Questi interrogativi stanno diventando significativi. Di cosa si tratta veramente? Questo articolo mira a far luce sulla natura dell’intelligenza artificiale, sulla sua implementazione nelle macchine e sull’impatto sul loro funzionamento.

Garantire che le persone siano al sicuro dai futuri pericoli dell’amianto

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Il divieto di utilizzo dell’amianto data ormai da 25 anni, ma questo pericoloso materiale  può essere ancora presente negli edifici costruiti prima del 2000. La nuova campagna Hse sottolinea gli obblighi legislativi relativi alla gestione dell’amianto. Gli edifici utilizzati nella vita quotidiana, come luoghi di lavoro, scuole e ospedali, sono al centro della nuova campagna per proteggere le persone dall’esposizione all’amianto.

Amianto: Your Duty, è il titolo della campagna nazionale lanciata lunedì 15 gennaio. L’iniziativa dell’Istituto inglese  mira a migliorare la comprensione di quello che comporta l’obbligo giuridico di gestire l’amianto.

L’Health and Safety Executive vuole che chiunque abbia responsabilità per gli edifici faccia tutto ciò che deve fare per rispettare la legge e prevenire l’esposizione a questa sostanza pericolosa, che era ampiamente utilizzata nell’edilizia del dopoguerra prima che fosse completamente vietata nel 1999.

L’obbligo giuridico di gestire l’amianto copre un’ampia gamma di edifici come musei, scuole, ospedali e luoghi di culto, nonché luoghi di lavoro come uffici e fabbriche.

Le imprese e gli enti responsabili di edifici costruiti prima della fine del secolo, e soprattutto quelli tra il 1950 e il 1980, quando l’uso dell’amianto nelle costruzioni era al suo apice, devono effettuare i controlli necessari e cassumersi le proprie responsabilità.

Le persone che lavorano o  visitano questi edifici non saranno esposte se l’amianto sarà adeguatamente contenuto. Ma può diventare pericoloso se manomesso o danneggiato.

Informazioni aggiornate, nuovi modelli (incluso un modello di piano di gestione dell’amianto) e video esplicativi si  possono  trovare sul sito web dell’Hse per aiutare chiunque non sia sicuro dei propri obblighi giuridici, o abbia semplicemente bisogno di aggiornarsi su ciò che deve fare.

NIOSH logo

Il National Drug Control Policy (Ondcp) lancia il nuovo kit di strumenti per la prevenzione nei luoghi di lavoro

Il  Recovery-Ready Workplace Toolkit: orientamenti e risorse per i datori di lavoro del settore privato e pubblico è progettato per aiutare le aziende e altri datori di lavoro a:

  • prevenire e rispondere in modo più efficace all’abuso di sostanze tra i dipendenti,
  • comporre la propria forza lavoro assumendo persone in recupero e a sviluppare un percorso di recupero.

Il kit di strumenti è inoltre destinato a fungere da risorsa per gli stati, i governi locali, le organizzazioni sindacali, i gruppi imprenditoriali e le organizzazioni no-profit che sono interessati a  iniziative come il Recovery-Ready Workplace.

Sviluppato grazie agli sforzi dell’Office of National Drug Control Policy, del Domestic Policy Council e di 12 dipartimenti federali e agenzie indipendenti, questo kit di strumenti sostiene gli sforzi del quarto pilastro dell’Agenda  per la nazione del presidente Biden , combattendo l’epidemia di oppioidi e di overdose. Il toolkit supporta anche l’implementazione della prima Strategia Nazionale di Controllo della Droga del Presidente Biden, che chiede alle Agenzie del Programma Nazionale di Controllo della Droga di espandere le opportunità di lavoro per le persone in recupero dal disturbo da uso di sostanze e di promuovere politiche di integrazione.

INSST Instituto Nacional de Seguridad y Salud en el Trabajo

La salute mentale nelle Pmi e nelle Comunità territoriali di appartenenza

L’attività di pesca (compresa l’acquacoltura) presenta un tasso di infortuni molto elevato, con un tasso di incidenza degli infortuni sul lavoro durante il giorno che è doppio rispetto alla media di tutte le attività.

Per questo motivo l’Insst sviluppa diverse linee di ricerca volte ad approfondire la conoscenza degli incidenti nel settore e  contribuire alla riduzione di tali numeri, come si evince dai rapporti Caratterizzazione degli incidenti nell’attività di pesca e Cause di incidenti marittimi molto gravi in pesca 2008-2013.

La maggior parte degli studi disponibili si concentra sugli incidenti gravi e mortali, tuttavia, dei circa 2.000 infortuni sul lavoro che si verificano ogni anno nel settore, il 95% sono classificati come infortuni minori.

In questo contesto, nell’ambito del Gruppo di Lavoro del Settore Pesca Marittima della Commissione Nazionale per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro, è nato un progetto volto allo studio delle cause degli incidenti minori nel settore, attraverso la collaborazione tra l’Istituto nazionale e gli organismi tecnici per la prevenzione dei rischi professionali delle Comunità Autonome.

Il documento pubblicato dall’Insst descrive la metodologia utilizzata – basata sulla registrazione on line di 201 incidenti minori da parte delle Comunità Autonome e sull’analisi delle cause basata su un criterio condiviso di classificazione degli incidenti – nonché i principali risultati ottenuti e le possibili azioni future.