Repertorio Salute

Rassegna Internazionale del 14 aprile 2024, n. 24

a cura di Gabriella Galli, con la collaborazione di Yann Maurelli

INRS – Sito dell’Inrs l’Istituto francese per la  salute e sicurezza
HSE –  Sito dell’Hse l’Istituto inglese per la salute e sicurezza
INSST – Sito dell’Insst, l’Istituto nazionale Spagnolo per la salute e sicurezza
Niosh – Sito dell’organismo nazionale statunitense per la salute e la sicurezza sul lavoro.

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Qualità dell’aria indoor e prevenzione dei rischi professionali

Un nuovo dossier dell’Inrs

Sostanze chimiche, microrganismi, ecc. Alcuni agenti presenti nell’aria all’interno degli edifici possono avere effetti sulla salute dei dipendenti. Quali sono questi inquinanti?  Come possiamo agire per garantire una buona qualità dell’aria indoor nei luoghi di lavoro? Si possono trovare delle risposte a queste domande nel nuovo dossier realizzato dall’Inrs.

Quali sono i principali inquinanti presenti nell’aria degli edifici?

All’interno degli edifici l’aria può contenere un’ampia varietà di agenti potenzialmente dannosi per la salute. Possono essere emessi da materiali da costruzione, mobili o anche prodotti immagazzinati. Possono anche provenire dall’esterno degli edifici: traffico stradale, attività industriale o agricola.

Tra gli inquinanti interni troviamo più frequentemente alcune grandi famiglie di composti organici volatili (VOC) come le aldeidi, composti aromatici o anche terpeni.

Si può trattare  anche di inquinanti biologici (virus, batteri, muffe) o di agenti chimici inorganici, potenzialmente pericolosi, come amianto, radon, ozono, monossido di carbonio, ecc.

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VSE-PMI: strumenti online per la valutazione dei rischi professionali

Documento unico e azioni di prevenzione

Per aiutare le piccole imprese a effettuare la valutazione del rischio, a produrre il proprio documento unico e a costruire il proprio piano d’azione di prevenzione,  l’Istituto francese  offre una raccolta di strumenti online molto facili da usare, organizzati  per settore di attività o professione.

Sviluppati da l’Istituto di ricerca (Inrs) e dagli Istituti assicurativi francesi (Carsat / Cramif / CGSS ) in collaborazione con le organizzazioni professionali interessate, questi strumenti online (Oira) vengono utilizzati per effettuare in modo interattivo la valutazione dei rischi professionali. Permettono di modificare (stampare o scaricare) un rapporto completo di valutazione del rischio e un piano d’azione di prevenzione.

 

Inrs – Elenco dei 41 strumenti di supporto
  1. Accogliere i bambini piccoli
  2. Aiuto domestico
  3. Macelleria – Salumi
  4. Panetteria – Pasticceria – Cioccolateria – Gelateria
  5. Clinica dentale
  6. Società sportive
  7. Parrucchiere
  8. Negozio di alimentari locale
  9. Commercio alimentare all’ingrosso
  10. Vendita al dettaglio non alimentare
  11. Commercio all’ingrosso non alimentare
  12. Vendita e riparazione di automobili e veicoli pesanti
  13. Coltivazione di banane
  14. Coltivazione della canna da zucchero
  15. Rifiuti
  16. Mossa
  17. Hotel, caffè, ristoranti
  18. Industrie grafiche
  19. Industrie della plastica e della gomma
  20. Meccanico industriale
  1. Corriere: trasporto espresso
  2. Lavorazione dei metalli
  3. Professioni della pulizia
  4. Mestieri del legno: mobili
  5. Mestieri del legno: imballaggi
  6. Professioni della lavorazione del legno: segheria
  7. Associazioni volontariato
  8. Farmacia
  9. Pescheria
  10. Odontotecnico
  11. Fast food
  12. Servizi funebri
  13. Cura delle unghie e protesi
  14. Cure di bellezza
  15. Ristoratore organizzatore di ricevimenti
  16. Lavorazione e rivestimento dei metalli
  17. Trasporto stradale  di merci
  18. Trasporto passeggeri su strada
  19. Trasporto sanitario
  20. Lavoro d’ufficio
  21. Veterinario

Hse fornisce supporto al settore edile per proteggere la salute mentale dei lavoratori

Il settore edile ha intensificato i propri sforzi per combattere lo stress legato al lavoro e promuovere una buona salute mentale aderendo alla Campagna di prevenzione di questo specifico rischio  sul  posto di lavoro realizzata in Gran Bretagna.

La Campagna Working Minds, avviata dall’Health and Safety Executive (Hse), accoglie sei nuovi partner nel settore edile cui offre supporto gratuito.

Partner della Campagna Working Minds sono oltre a Mates in Mind, ente di beneficenza, molte associazioni  del settore quali: Lighthouse Construction, Contract Flooring Association (Cfa) e Chartered Institute of Plumbing and Heating Engineering (Ciphe), Asbestos Removal Contractors Association (Arca), National Federation of Demolition Contractors (Nfdc), Electrical Contractors’ Association (Eca) e la Federazione nazionale degli appaltatori di coperture (Nfrc).

Working Minds aiuta i datori di lavoro a prevenire lo stress e a sostenere una buona salute mentale, fornendo formazione online gratuita per mostrare come affrontare questa criticità e renderla  parte della vita lavorativa e della cultura aziendale.

Lo strumento di autovalutazione messo a disposizione non richiede più di un’ora per la sua compilazione  e copre quanto la legge richiede ai datori di lavoro e cosa è necessario fare per essere conformi alle disposizioni di legge.

Liz Goodwill, Responsabile delle politiche sullo stress lavoro-correlato e sulla salute mentale presso Hse, ha dichiarato: “Sappiamo che anche per chi gestisce un’impresa nel settore edile, oltre che per i lavoratori, le condizioni di lavoro  possono essere stressanti con orari di lavoro prolungati e dovendo destreggiarsi con carichi di lavoro intensi. Siamo quindi lieti che la Campagna Working Minds stia accogliendo nuovi partner del settore edile, senza dubbio questi ci aiuteranno nei nostri sforzi di sensibilizzazione sui modi in cui i datori di lavoro del settore possono prevenire e ridurre lo stress legato al lavoro nelle loro aziende”.

NIOSH logo

Campagna contro il burnout degli operatori sanitari: il Niosh pubblica una Guida testata in ospedale per migliorare le condizioni di lavoro degli operatori sanitari

Nell’ambito della prima Campagna federale per affrontare il burnout degli operatori sanitari, l’Istituto nazionale per la sicurezza e la salute sul lavoro (Niosh)  ha pubblicato in questo mese  una Guida basata sull’evidenza  di supporto ai dirigenti ospedalieri per migliorare l’assistenza sanitaria e il benessere dei lavoratori  del settore.

La Guida Impact Wellbein: agire per migliorare il benessere degli operatori sanitari  è stata prodotta nell’ultima fase della campagna Impact Wellbeing , lanciata nell’ottobre 2023 , e fornisce un processo passo passo che consente agli ospedali di iniziare ad apportare modifiche a livello organizzativo che avranno un impatto e miglioreranno la salute mentale dei propri dipendenti.

“Il ruolo degli operatori sanitari nel prendersi cura di tutti noi è assolutamente vitale per la nostra società, per la nostra economia e per la nostra cultura. Ma anche il nostro personale sanitario deve sentirsi supportato”, ha affermato John Howard,  Direttore del Niosh. “La Guida comprende sei fasi d’azione per implementare e favorire  il benessere professionale, che consente ai dirigenti di apportare modifiche a livello di sistema organizzativo  e creare maggiore fiducia tra direzione  e operatori sanitari”.

Recenti studi dimostrano come gli operatori sanitari si trovino ad affrontare una crisi di salute mentale: la realtà del nostro (Usa) sistema sanitario sta portando molti operatori sanitari al burnout. I lavoratori di questo settore sono maggiormente a rischio per i problemi di salute mentale rispetto agli altri lavoratori e sempre più spesso scelgono di abbandonare prematuramente il loro lavoro.

Sfruttando l’esperienza nella campagna  in Total Worker Health , Niosh  e la Dr. Lorna Breen della Heroes’ Foundation hanno sviluppato la nuova Guida gratuita  basata sull’evidenza per aiutare i dirigenti ospedalieri di livello esecutivo a realizzare rapidamente significiativi miglioramenti sul posto di lavoro, tenendo conto che molti sistemi ospedalieri hanno difficoltà ad affrontare  problemi quali tempi, costi e possibilità di acquisire personale aggiuntivo per poter lavorare in condizioni meno stressanti.

INSST Instituto Nacional de Seguridad y Salud en el Trabajo

Video di sensibilizzazione: “Apri gli occhi”

In occasione della collaborazione tra Asepal  (Associazione delle imprese produttrici dei Dpi) e l’Istituto spagnolo per la sicurezza e salute sul posto di lavoro è stato realizzato  un video di sensibilizzazione sull’importanza dell’uso delle protezioni degli occhi e del viso sul posto di lavoro.

 

Proteggiti dalle lesioni agli occhi.

I tuoi occhi sono uno dei tuoi strumenti più preziosi. Sul lavoro, proteggerli è vitale. Scopri perché gli occhiali protettivi sono il tuo miglior alleato per prevenire lesioni agli occhi e mantenere una vista sana.

Gli incidenti agli occhi non sono solo rappresentate dai colpi. L’esposizione non protetta alle radiazioni può anche causare gravi malattie a lungo termine. Oggi esistono Dpi moderni, certificati, confortevoli e con tecnologia all’avanguardia che ti garantiscono la migliore protezione.

Milioni di persone lavorano in ambienti ad alto rischio di lesioni agli occhi. In Spagna, 10 persone all’ora subiscono danni agli occhi e 2 subiscono lesioni gravi alla settimana.

Non diventare una statistica! Indossa occhiali protettivi e proteggi il tuo futuro.

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Cosa succede quando affidiamo all’intelligenza artificiale un lavoro noioso ma importante? La ricerca mostra che dimentichiamo come farlo da soli

L’automazione generalmente semplifica il lavoro rendendolo meno faticoso o stressante. Anche prima dell’Intelligenza artificiale  la semplificazione del lavoro grazie alle tecnologie era già entrata nella nostra vita, per esempio le compagnie aeree hanno automatizzato la maggiori parte delle operazioni in fase di crociera, decollo e atterraggio già dal 1952 e ormai da diversi anni si parla di “pilota automatico” anche nel mondo automobilistico con i primi esemplari già in circolazione.

L’automazione ha però anche un aspetto negativo: i lavoratori si disabituano al lavoro affidandosi alle macchine completamente.

Secondo Tapani Rinta-Kahila un ricercatore della University of Queensland (Australia)  l’idea di affidarsi completamente alla tecnologia potrebbe contribuire a farci perdere l’abilita  a svolgere quegli stessi lavori.