fonte: ELA
Ogni anno, fino a 850.000 cittadini dell’UE svolgono lavori stagionali in un altro paese dell’UE.
I lavoratori stagionali impiegati a livello transfrontaliero godono di una serie di diritti, ma data la natura temporanea del loro lavoro sono più vulnerabili a condizioni di vita e di lavoro precarie. Il Covid-19 ha aggravato le condizioni dei lavoratori stagionali e li ha esposti a maggiori rischi per la salute.
Per sensibilizzare i lavoratori stagionali e i datori di lavoro che li assumono sui diritti, gli obblighi e i servizi di consulenza esistenti, l’Autorità europea del lavoro ha lanciato la campagna informativa Diritti per tutte le stagioni (la pagina è in inglese), in collaborazione con la Commissione europea, la rete EURES, Piattaforma contro il lavoro sommerso, i paesi dell’UE e le parti sociali.