I rischi nella saldatura: strumenti e azioni di prevenzione

Nell’industria metalmeccanica, presente con aziende di diverse dimensioni in tutto il territorio nazionale, vengono svolte lavorazioni che espongono  i lavoratori a metalli cancerogeni, tra le quali spiccano quelle della saldatura di acciai inox che presenta l’esposizione a cromo e nichel.

Nell’ambito delle attività di prevenzione previste dai Piani regionali  della Regione Lombardia, a seguito della redazione del  relativo “Vademecum” (2012), è stato realizzato dall’ATS di Brescia il Piano mirato di prevenzione: applicazione del Vademecum per il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori nelle attività di saldatura di acciai inox.

Il Piano mirato è stato progettato secondo i criteri di condivisione che caratterizzano questa particolare modalità di intervento degli operatori dei Servizi di prevenzione delle Asl, che coniuga prevenzione e vigilanza, con la finalità di conoscere lo stato dell’arte della prevenzione nelle imprese coinvolte, a partire dall’applicazione del Vademecum regionale, ma soprattutto di individuare e promuovere presso tutte le imprese le bests practices realizzabili per ridurre al minor livello possibile l’esposizione dei lavoratori alle sostanze cancerogene presenti nelle lavorazioni.

Il Piano è stato anche l’occasione per affrontare per la prima volta la valutazione della esposizione a Campi Elettro Magnetici ed a Radiazioni Ottiche Artificiali (ROA) in una tipologia di lavorazioni in cui la possibilità di sovraesposizione è molto elevata.

Piano condiviso: le fasi
  1. Condivisione del progetto nell’ambito del Comitato di coordinamento ex art. 7 del D.Lgs. 81/08, in cui oltre alle istituzioni sono presenti le parti sociali
  2. Individuazione del campione di imprese da coinvolgere
  3. Incontro pubblico per illustrare le finalità del piano
  4. Invio alle imprese della scheda di autovalutazione aziendale
  5. Effettuazione di controlli mirati su un campione di imprese con effettuazione diretta di indagini ambientali mirate e contemporaneo monitoraggio biologico dei lavoratori;
  6. Elaborazione e ritorno dati ad imprese e lavoratori
  7. Diffusione della relazione finale generale

Il punto sulle informazioni relative ai rischi nelle lavorazioni considerate è stato fatto nell’ambito dell’incontro pubblico previsto dal Piano, durante il  quale sono state inquadrate:

  • le caratteristiche del rischio chimico in saldatura e le patologie correlate
  • i cancerogeni presenti nelle attività di saldatura e i tumori occupazionali correlati.
Fumi di saldatura

Complessa miscela di più di 40 componenti chimici, inorganici e organici che si liberano durante la fase di riscaldamento e fusione del pezzo da saldare.
Rischio più rilevante: metalli allo stato di vapore o di particolato (Fe, Mn, Pb, Cu, Zn, Co, Cr(VI), Ni).

La maggior parte delle particelle emesse hanno diametro medio di 0.5μm (frazione respirabile), hanno quindi la capacità di giungere in profondità nell’apparato respiratorio.

Composizione e quantità dipendono dalla lega da saldare, dal processo e dalla tipologia di saldatura utilizzata.
Metalli reattivi (Alluminio, Titanio), leghe, acciai elettrosaldati con gas inerti (Argon) generano poco fumo, ma radiazione intensa che può produrre ozono.
Leghe ferrose elettrosaldate in ambienti ossidanti producono  fumi e determinano la produzione di CO (monossido di carbonio) invece di O3 (Ozono).
Cromo  e Nichel si trovano nei fumi in caso di acciai inossidabili;
L’uso di alcuni elettrodi formulati con fluoruri genera fumi che possono contenere molti più fluoruri che ossidi.

Ozono: si genera a partire dall’ossigeno atmosferico con la radiazione UV prodotta dalla saldatura (effetti bronco irritanti);
CO: si genera in seguito a combustione incompleta (ossicarbonismo);
Ossidi di azoto: si genera dall’ossigeno  e dall’azoto atmosferico in seguito a processi termici.

Patologie correlabili con attività di saldatura

Le attività di saldatura e attività connesse, espongono a una vasta serie di fattori di rischio che sono in grado a loro volta di determinare numerose patologie, tra le quali:

  • apparato muscolo scheletrico: tendinopatie arti superiori, discopatie lombari;
  • apparato respiratorio: asma bronchiale, bronco pneumopatia cronico ostruttiva, febbre da fumi metallici;
  • apparato tegumentario: dermatiti allergiche, dermatiti irritative;
  • intossicazioni: ossicarbonismo;
  • neoplasie: tumori del polmone, naso-sinusali, melanoma, melanoma oculare.
  • rischio infortunistico: ustione, taglio, corpo estraneo oculare, etc.
Agenti cancerogeni in saldatura e tumori professionali correlati

Cromo. Il cromo si presenta in due differenti stati di ossidazione, il Cromo trivalente (3+) ed il Cromo esavalente (6+):

  • Lo stato trivalente (3+) è lo stato preponderante in natura e non presenta significativa pericolosità per l’essere umano;
  • Lo stato esavalente (6+) si viene a formare in seguito ad attività umane di manipolazione del metallo stesso.

Viene assorbito principalmente per via respiratoria e presenta elevata pericolosità per l’essere umano a seguito di alcune sue peculiari caratteristiche:

  1. elevata solubilità nelle membrane biologiche;
  2. tendenza a tornare alla forma di ossidazione 3+, processo nel corso del quale attiva processi di ossidazione del materiale biologico;
  3. capacità di generare danni al DNA favorendo la nascita di alterazioni genetiche in grado di degenerare in neoplasie.

Il cromo è in grado di generare tumori nell’uomo, gli organi bersaglio sono il polmone, il naso e le cavità naso sinusali.

Nichel. Il nichel è un metallo ubiquitario, molto presente sulla crosta terrestre, presente in alimenti e acque potabili, viene inoltre utilizzato in numerose lavorazioni industriali. Il nichel si presenta sotto forma di composti suddivisi in base alla loro solubilità in composti solubili e composti non solubili.
L’esposizione professionale avviene principalmente per via inalatoria.

  • Il nichel esercita la propria capacità di generare alterazioni genetiche a carico del DNA cellulare;
  • L’escrezione del Nichel inalato avviene per via urinaria.

Le maggiori agenzie internazionali e nazionali sono quindi concordi nell’affermare che il Nichel è in grado di generare tumori nell’uomo, gli organi bersaglio sono il polmone, il naso e le cavità naso sinusali.

Le azioni preventive consigliate riguardano aspetti generali quali:

  • adottare tecnologie produttive in grado, a parità di risultato produttivo, di ridurre il rischio derivante dall’uso per l’operatore;
  • necessità di aumentare la percezione del rischio da parte delle aziende e degli operatori attraverso formazione e informazione;
  • corretta scelta da parte dell’azienda ed un uso adeguato dei DPI da parte del lavoratore;
  • adeguato monitoraggio della popolazione lavorativa mediante sorveglianza sanitaria;
  • adeguato monitoraggio dell’ambiente di lavoro mediante indagini ambientali.

Di particolare efficacia sono le misure indicate per quanto riguarda le metodologie e gli strumenti di aspirazione presentate  nel Vademecum messo a disposizione delle aziende nell’ambito dell’attuazione del Piano mirato per il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori nelle attività di saldatura.

Esempi di soluzioni di aspirazioni

Fonte: Presentazione Ing. Andrea Caridi,”Gli impianti di aspirazione”, Servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro, Brescia 7 dicembre 2016

Un ulteriore  strumento messo a disposizione delle imprese e degli Rls è la Scheda di autovalutazione aziendale che permette al datore di lavoro e al Rspp di verificare la completezza e la correttezza della valutazione effettuata a partire dai gravi rischi di esposizioni a polveri, fumi e gas di saldatura che abbiamo sopra sinteticamente ricordato e includendo, inoltre, anche i rischi di esposizione ai campi elettromagnetici, alle radiazioni ottiche artificiali, i rischi ergonomici, con un affondo sugli impianti di aspirazione davvero interessante per le indicazioni pratiche fornite, tenendo conto delle più attuali conoscenze tecnico scientifiche disponibili.

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