Rischi psicosociali e sedentarietà: fattori di rischio segnalati frequentemente nell’ambito dell’indagine ESENER 2019

sedentarieta e rischi psicosociali

fonte: Eu-Osha


Dover gestire persone difficili, effettuare movimenti ripetitivi del braccio e della mano, sollevare e spostare persone o carichi pesanti sono ancora segnalati frequentemente dalle imprese come fattori di rischio per la salute dei lavoratori in tutta Europa. Ecco quanto emerge dalle conclusioni preliminari della terza indagine europea tra le imprese sui rischi nuovi ed emergenti (ESENER-3).

Le conclusioni del 2019 si basano su interviste in oltre 45.000 imprese di tutte le dimensioni e settori in 33 paesi europei.

Le domande supplementari incluse nel questionario 2019 apportano una nuova prospettiva in merito ai rischi per la salute e la sicurezza sul lavoro (SSL) emergenti: ad esempio l’impatto della digitalizzazione o la sedentarietà prolungata, che, secondo l’indagine ESENER-3, è ora il terzo fattore di rischio per frequenza segnalato dalle imprese europee.

Dal confronto con i risultati dell’indagine ESENER-2 del 2014 si evincono le tendenze a livello nazionale ed europeo non solo relative ai fattori di rischio, ma anche alla gestione della SSL, nonché le barriere e i fattori trainanti correlati. La partecipazione dei lavoratori nella gestione dei rischi psicosociali, ad esempio, è diminuita in alcuni paesi, nonostante sia riconosciuta l’importanza dell’approccio partecipativo nell’affrontare tali rischi sempre più frequenti. D’altro canto, è incoraggiante notare che la percentuale di stabilimenti che effettuano valutazioni del rischio è aumentata in alcuni paesi.

Questa fonte di dati unica rappresenta uno strumento prezioso, ideato per orientare lo sviluppo di nuove politiche e per aiutare a gestire meglio la SSL negli ambienti di lavoro. Dal 2020 sarà disponibile una serie di pubblicazioni e un nuovo strumento di visualizzazione dei dati relativi ai risultati dell’indagine.

Scopri di più sulle conclusioni preliminari di ESENER-3

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