Il Safety management Trend Report realizzato da Quentic quest’anno [1] dedica particolare attenzione al tema delle “interazioni umane e alle sfide per la salute mentale”.
Il sondaggio annuale ha coinvolto undici esperti internazionali di otto paesi diversi cui è stato chiesto di esprimere un parere in merito alla situazione attuale relativa alla salute e sicurezza sul lavoro in Europa, considerando gli eventi occorsi nell’ultimo anno e le ricadute che tali eventi hanno determinato nel mondo e nelle condizioni di lavoro tra cui prioritariamente: l’introduzione di severe norme igieniche e la diffusione dello smart working con l’enorme sviluppo della digitalizzazione [2]. Oltre alle interviste agli esperti il sondaggio ha interessato 600 lavoratori e lavoratrici europei che si occupano di sicurezza sul lavoro provenienti da 32 paesi.
TREND 2021
Quasi tutti gli intervistati hanno menzionato lo stress psicologico e il benessere generale (wellbeing) tra le problematiche di tendenza del 2021.
Le opinioni degli esperti
L’estensione dell’utilizzo della a digitalizzazione deve considerarsi come a un punto di non ritorno anzi dobbiamo prevedere che “tutto quello che potrà essere digitalizzato verrà digitalizzato”. Tutto questo ha avuto ed avrà ricadute anche sulla salute e sicurezza: la possibilità di realizzare molti più eventi formativi è considerato un aspetto positivo della situazione attuale.
Sono invece evidenti e ormai riconosciuti gli aspetti contraddittori insiti nel cambiamento delle modalità di lavoro: la perdita delle coordinate spazio temporali (luogo e orario di lavoro) può essere un aspetto positivo in termini di maggiore flessibilità, risparmio di tempo perso nei tempi di spostamento, possibilità di conciliare vita e lavoro, ma può anche comportare isolamento, difficoltà di gestione della divisione tra vita privata e lavorativa, sensazione di dover essere costantemente raggiungibili, pressione legata all’utilizzo di strumenti supplementari di monitoraggio e tracciamento. Tutto questo con ricadute, in un quadro generale di incertezza e precarietà, sulla salute psichica di lavoratori e lavoratrici.
Cambiano quindi anche i requisiti professionali richiesti ai responsabili della salute e sicurezza che dovranno porre attenzione a tematiche, non nuove ma certo ad oggi sottovalutate, come la prevenzione dello stress lavoro-correlato e la promozione della salute e del benessere:
- “in un contesto lavorativo complesso, la prevenzione, la sicurezza psicologica e la salute mentale rappresentano i capisaldi della moderna sicurezza sul lavoro”
- “tutelare la salute e la sicurezza sul lavoro significa oggi consentire una vita sana al di là della semplice attività lavorativa e dell’ambiente di lavoro”.
Si punta ad una generale crescita delle conoscenze e della consapevolezza dei lavoratori (considerando anche le molte attività svolte al di fuori di un regolare posto di lavoro) e ad un approccio preventivo che fa tesoro delle esperienze positive e le valorizza. Il panel di esperti ritiene che l’attenzione ai dati relativi agli eventi avversi (infortuni, incidenti e giorni di inattività quali elementi centrali delle analisi aziendali su cui impostare le azioni preventive) vada combinata con “un approccio di tipo positivo” che può essere vantaggioso soprattutto in termini di motivazione e che, in ultima analisi, può contribuire a rafforzare la cultura della sicurezza all’interno dell’azienda”.
Infine alcuni elementi emersi dal sondaggio realizzato mediante il coinvolgimento di oltre 600 lavoratori e lavoratrici europei che si occupano di sicurezza sul lavoro:
- la crisi di coronavirus ha contribuito a valorizzare le professioni legate alla salute e alla sicurezza sul lavoro, con diversi valori nei settori lavorativi e con un effetto maggiore nel settore sanitario; in generale quasi il 67% degli intervistati ha notato un cambiamento in positivo nella percezione delle tematiche legate alla sicurezza
- ma mentre prima della crisi quasi tre quarti degli intervistati descriveva il proprio lavoro come “un’attività stimolante”, nell’autunno del 2020, questo valore era sceso al 60% e la percentuale di coloro che “descrivono il loro lavoro in termini negativi” si è addirittura raddoppiata, passando dal 15% a oltre il 30%
- i partecipanti al sondaggio che dedicano alle attività relative alla salute e sicurezza più o meno un tempo lavorativo pieno “valutano il loro lavoro in modo più positivo rispetto a quelli che hanno a disposizione solo la metà del tempo”, quindi salute e sicurezza non richiedono impegni a tempo parziale
- secondo gli intervistati, in futuro la sicurezza sul lavoro sarà caratterizzata principalmente da due elementi: da un lato concetti e misure di igiene aziendale, dall’altro, training e formazione online
- una buona percentuale degli intervistati, circa due terzi occupa un ruolo di responsabilità, ma quasi sempre prende decisioni in accordo con altri dipartimenti, mentre un terzo non ricopre ruoli responsabilità in questo settore, in particolare si tratta di coloro che non lavorano esclusivamente nell’ambito della salute e della sicurezza sul lavoro
- la maggior parte dei partecipanti all’inchiesta considera un maggior impegno da parte del management e delle figure quadro come la base del miglioramento.
NOTE
[1] Quentic è un’azienda specializzata in soluzioni informatiche nell’ambito della sicurezza sul lavoro, gestione ambientale e sostenibilità. La prima edizione del Safety Management Trend Report è del 2016.
[2] In Italia nel 2019 si contavano poco più di circa 570.000 lavoratori agili, secondo i numeri dell’Osservatorio Smart Working. Le persone che hanno lavorato in Smart Working nel 2020 sono stati 6,58 milioni, praticamente 1/3 dei lavoratori dipendenti italiani.