Salute e sicurezza dei lavoratori nelle aree portuali

lavoratori aree portuali Inail

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Il Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale dell’Inail ha recentemente pubblicato due FactSheet  sul tema della salute e sicurezza dei lavoratori nelle aree portuali:

  1. Modello territoriale di intervento integrato in Materia di salute e sicurezza rivolto alle imprese che operano in aree portuali. Attività di rete.
  2. Modello territoriale di intervento integrato in materia di salute e sicurezza rivolto alle imprese che operano in aree portuali. Attività di innovazione tecnologica

I due documenti sintetizzano e trasferiscono al vasto pubblico un’esperienza che da anni l’Inail (e ancor prima l’Ispesl) ha sviluppato in questo settore. In particolare va ricordato che

il Piano delle attività di ricerca Inail 2016-2018 ha previsto un approfondimento delle problematiche nel settore marittimo-portuale, con il fine di realizzare una più stretta interrelazione tra l’innovazione tecnologica e la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (SSL), anche mediante azioni integrate di supporto alle aziende del settore da parte della rete istituzionale nell’ambito delle strategie nazionali ed europee.

Stiamo parlando della modalità di intervento denominata Piani mirati di prevenzione (PMP) individuata  anche dal  Piano di prevenzione 2014-2018 che  prevedeva, tra l’altro,  un “approccio istituzionale di tipo proattivo, orientato  al supporto al mondo del lavoro”. Si tratta di una modalità di intervento (di cui abbiamo già citato esempi),  attuata da parte dei servizi di prevenzione delle Asl, capace di coniugare vigilanza e assistenza, fornendo e sperimentando innovazioni tecnologiche, percorsi formativi e specifiche strutture organizzative di coordinamento territoriale.

Il progetto ha visto la cooperazione dell’Inail Dimeila, della scuola superiore Sant’Anna di Pisa, dell’Istituto TeCip, di una rete di Asl interessate alla tematica per collocazione geografica. La realizzazione dei PMP ha visto inoltre anche la partecipazione delle corrispondenti Autorità di sistema portuale, la disponibilità a collaborare da parte del Comando generale delle Capitanerie di porto e dell’Associazione nazionale gruppi ormeggiatori e barcaioli porti italiani (Angopi).

aree portuali

Struttura del piano mirato di prevenzione
Fasi del modello di intervento territoriale di assistenza e vigilanza

Analisi iniziale e progettazione in loco, condivisa con enti/strutture territoriali, dei materiali di supporto utili al processo di valutazione e monitoraggio dei rischi (schede di autovalutazione gestionale del rischio, schede di autovalutazione dell’organizzazione della salute e sicurezza aziendale, linee guida, ecc.)
Presentazione alle aziende target degli obiettivi del PMP, degli strumenti di supporto sviluppati e delle azioni formative previste.


Formazione integrata su strumenti sviluppati per la valutazione e gestione dei rischi, sulla Metodologia di analisi degli infortuni e dei mancati infortuni (near misses) Infor.Mo per l’implementazione di misure migliorative, su aspetti di interesse territoriale (soluzioni, buone pratiche, linee guida, protocolli, ecc.) e promozione dei sistemi istituzionali di incentivazione economica e di reinserimento lavorativo da parte delle Direzioni regionali dell’Inail.


Autovalutazione delle aziende con la scheda dedicata.


Vigilanza/monitoraggio a campione delle aziende coinvolte nel PMP anche con metodologia di audit e rilevazione dei miglioramenti adottati (soluzioni)


Indagine sulla percezione del rischio tra i lavoratori.


Diffusione nella rete dei risultati e monitoraggio delle ricadute per la verifica dell’efficacia dell’intervento di prevenzione.

Inail – Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale

Inoltre la seconda FactSheet, dedicata alle Attività di innovazione tecnologica, descrive quella parte dell’intervento rivolta all’applicazione di tecnologie innovative.

Obiettivi perseguiti nell’ambito della valutazione delle tecnologie

1. Valutazione delle tecnologie utilizzate all’interno della rete di progetto, di quelle usate all’esterno e di quelle potenzialmente applicabili per la gestione e l’esecuzione di attività mirate alla sicurezza in ambito marittimo e portuale.

2. Valutazione dei flussi di veicoli e persone in aree portuali, con relativa valutazione del rischio di interferenza.

3. Valutazione del rischio ergonomico da sovraccarico biomeccanico tramite sensori indossabili.

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