La diffusione delle tecnologie dell’informazione suggerisce, tra riflessioni critiche per le ricadute sul mondo del lavoro (rapporti di lavoro, occupazione, rapporto uomo macchina ecc.), anche possibili importanti applicazioni nel campo della prevenzione.
Parleremo di seguito dell’impiego di tecnologie in realtà già ampiamente diffuse ed utilizzate per i più diversi scopo, smartphone e app: da qui un’idea per la promozione della cultura della sicurezza. Obiettivo centrale è quello di promuovere la partecipazione dei lavoratori nella individuazione dei rischi nell’ambiente di lavoro, ma volendo anche di vita, utilizzando lo smartphone tramite un’app.
Il progetto, ideato da Michele Assael, è stato denominato Sicurezza che dolcezza… e viene presentato nella brochure che alleghiamo.
Prevenire i rischi sul lavoro e divenire più consapevoli di quelli che quotidianamente incontriamo nella vita privata (in casa, nei locali pubblici, sulla strada…) è l’obiettivo del progetto:
Pur nella consapevolezza che vi sia ancora molta strada da percorrere, si può affermare che sia presente oggi nei lavoratori e nelle grandi aziende, grazie anche alle normative vigenti, una crescita esponenziale di attenzione e sensibilità culturale alla Sicurezza e un maggior rispetto dell’Ambiente,
mentre
lo stesso non si può sostenere circa i rischi e pericoli sempre in agguato nella nostra quotidianità.
L’acquisizione di un ruolo attivo nei confronti dei pericoli che possiamo incontrare ci suggerisce di non separare vita lavorativa e vita personale, perché spesso sono proprio comportamenti che transitano dall’una e dall’altra condizione che generano l’evento o le condizioni per disturbi alla salute (si ricordi, ad esempio, come sedentarietà e condizioni di lavoro non ergonomiche possono essere concause dei tanto diffusi disturbi dell’apparato muscoloscheletrico).
In ogni azienda il datore di lavoro, con il supporto del Rspp, del Mc e del Rls/Rlst, deve attuare la valutazione dei rischi, redigere il relativo documento, gestire quotidianamente i rischi e verificare le misure adottate anche con il contributo dei lavoratori.
Ogni lavoratore deve prendersi cura della propria salute e sicurezza e di quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro.
(D.Lgs. 81/2008, Art. 20 comma 1)
Ma ci si chiede da parte degli ideatori del progetto
chi redige il ‘documento specifico’ per le attività extra lavorative? Naturalmente nessuno o meglio, tutti dovremmo farci carico di crearne uno che rappresenti nel Sociale, ciò che la legge ha dato in carico ad ogni Datore di Lavoro…tutti dovremmo quindi diventare Datori di Lavoro di noi stessi a tutela e garanzia della nostra vita. Per realizzare questo importante passo culturale si rende necessario coinvolgere le Aziende affinché siano sempre le loro figure preposte alla sicurezza, Rspp e Rls, gli interlocutori dei cittadini lavoratori per un dialogo permanente sulla sicurezza e continuino ad essere i vigili osservatori e tutori della nostra incolumità, ogni giorno. Questo dialogo è reso oggi possibile dagli attuali Devices che ci consentono questo dialogo trasferendo loro in tempo reale , con sms , immagini e filmati un rischio nel quotidiano e sul luogo di lavoro.
Come avviare il percorso di sensibilizzazione e attivazione dei lavoratori?
PRIMA FASE | • Viene offerto ai lavoratori il dolcetto ” Sicurezza che dolcezza” con foglietti contenenti (tipo bacio perugina) semplici slogan sulla sicurezza, scritti inizialmente dall’azienda. • Nelle pillole di sicurezza contenute nei dolcetti si troverà il link per scaricare l’app Sicurezza che dolcezza e registrandosi si inizierà a partecipare al gioco che invita a scrivere uno slogan e inoltrarlo ai Rls. Slogan desunti dal rischio percepito ovunque, sui luoghi di lavoro quanto in casa, per strada a scuola, nel tempo libero ecc. • Tutti mediante l’app vedono le segnalazioni e gli Rls assegnano un punteggio secondo criteri definiti (vedi la Brochure) • La partecipazione sarà più interessante quando inizieranno ad essere inoltrate al server aziendale le fotografie e i filmati di un rischio individuato nella quotidianità. • Tutti i dati ricavabili dalle segnalazioni saranno oggetto di analisi , utili ai fini della adozione di innovazioni tecniche e organizzative, della formazione, della individuazione di buone prassi. |
SECONDA FASE | • Mediante l’app il lavoratore con l’aiuto del preposto di Rspp e Rls “può filmare lo svolgimento della propria mansione”. • Il filmato può essere inviato agli altri lavoratori che svolgono la stessa mansione “affinché faccia da specchio e contribuisca ad una osservazione critica e lo chiameremo Specchio sicuro”. • La visione del filmato permette di suggerire modifiche alle procedure lavorative utilizzate, i documenti verranno discussi in aula di formazione, infine verranno definite, se necessario, “procedure modello che verranno aggiornate sugli smartphone di tutti gli addetti alla stessa mansione”. • “Tale metodologia consente di analizzare con cadenza periodica i comportamenti sul rischio specifico e affrontare in tempi brevi ipotetici pericoli che, se trascurati, potrebbero essere causa di potenziali incidenti”. |
“La multimedialità vuole abituare l’utente ad affrontare l’ambiente in cui si trova con uno sguardo non distratto rispetto ai rischi presenti e gestibili.”
L’utilizzo dello Smartphone con la app, proposto dal progetto, risponde anche pienamente all’attuazione della procedura di rilevazione e gestione degli infortuni mancati, oltre a quell’obbligo di segnalazione, in capo ai lavoratori, di cui al D.Lgs. 81/2008 (art. 20 comma 2 lettera e) molto spesso non rispettato perché:
- non attivati i canali per la raccolta delle segnalazioni
- tali segnalazioni non vengono in azienda. prese in considerazione e gestite.
“…la sicurezza sul lavoro è frutto di quell’occhio vigile e attento che dobbiamo imparare ad acquisire nell’arco dell’intera giornata. L’obiettivo dello smartphone diventerà a tal fine il nostro terzo occhio – l’occhio della sicurezza – ovunque e in qualsiasi circostanza, in casa, sul lavoro, per strada, a scuola, nel tempo libero… ovunque.”
Per una comprensione più approfondita vedi la Brochure che alleghiamo.
Chi fosse inoltre interessato all’utilizzo del progetto Sicurezza che dolcezza e a verificarne l’operatività può contattare Michele Assael (michael.assael@gmail.com) o Gino Rubini ginorubini@gmail.com.