fonte: INAIL
Curato da Federchimica, il documento descrive l’impegno delle imprese italiane del settore a favore di salute, prevenzione e tutela ambientale. Bettoni: “In vista di nuove sinergie, disponibilità a proseguire la collaborazione fra l’INAIL e la federazione perché questo comparto produttivo continui a essere uno dei più virtuosi con un minore indice di frequenza degli infortuni”.
È stato presentato mercoledì 9 novembre a Rimini, in occasione della Fiera Ecomondo, l’evento di riferimento internazionale per la transizione ecologica e l’economia circolare, il 28° Rapporto Responsible Care. Il documento è il programma volontario dell’industria chimica mondiale curato in Italia da Federchimica, con cui le imprese, attraverso le federazioni e le associazioni chimiche nazionali, intendono promuovere e rilanciare valori e comportamenti di eccellenza nella sicurezza, nella salute e nell’ambiente per dare il loro contributo a uno sviluppo sostenibile. Responsible Care è adottato nel nostro Paese da 173 imprese associate alla federazione che, con 34,8 miliardi di euro, rappresentano il 62% del fatturato aggregato dell’industria chimica nazionale. Alla presentazione hanno partecipato, tra gli altri, i presidenti di Federchimica e INAIL, Paolo Lamberti e Franco Bettoni.
Minor numero di infortuni e malattie professionali. Anche il 28° Rapporto conferma la virtuosità dell’industria chimica sui temi della salute e della sicurezza sul lavoro, con un minor numero di infortuni riguardo alle ore lavorate e con una prestazione migliore del 41% rispetto alla media manifatturiera. Rispetto al 2020, il 2021 registra un aumento previsto e fisiologico del fenomeno infortunistico dovuto alla ripresa dell’economia e delle attività produttive. Tuttavia, l’indice di frequenza degli infortuni si è attestato a un valore inferiore dell’11,9% rispetto al 2019, spiegabile con la sensibilizzazione dei dipendenti verso atteggiamenti sicuri e responsabili e alcune buone pratiche introdotte durante la pandemia, come ad esempio la riorganizzazione delle modalità e degli ambienti di lavoro. Sempre secondo il Rapporto, l’8,1% degli infortuni è dovuto ad agenti chimici e il 3,4% ad agenti termici, rischi caratteristici degli impianti di questo settore. Riguardo alle malattie professionali, le imprese chimiche si configurano tra i settori a più bassa incidenza, con -61% rispetto all’industria manifatturiera. Grazie agli investimenti in prevenzione, scrive ancora il Rapporto, negli ultimi undici anni si sono significativamente ridotte le tecnopatie, e nel periodo 2010-2019 la riduzione delle malattie professionali rapportate alle ore lavorate è stata del 32,5%.
Lamberti: “Da Responsible Care un modello di impresa sostenibile e innovativo”. Per il presidente di Federchimica, Paolo Lamberti, “con il Rapporto Responsible Care viene sottolineata l’importanza di un modo di fare impresa moderno e innovativo. Lo sviluppo sostenibile sarà la sfida principale dei prossimi anni e il disaccoppiamento fra la variabile di crescita economica e quella di utilizzo delle risorse permetterà di aumentare il livello di resilienza e di competitività dei nostri sistemi economici”. Bettoni: “L’impegno dell’Inail in formazione, informazione, ricerca e nel supporto alle imprese”. “La presentazione del Rapporto, strutturato nello schema della dimensione sociale, ambientale ed economica, conferma il valore del programma Responsible Care e l’apprezzamento verso le imprese aderenti. Grazie anche alla collaborazione con l’INAIL – ha affermato il presidente, Franco Bettoni, – possiamo ribadire che l’industria chimica è tra i settori manifatturieri più virtuosi, ma purtroppo il fenomeno degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali è ancora preoccupante e serve uno sforzo comune”. L’impegno dell’Istituto sul fronte della prevenzione – ha proseguito Bettoni – si articola in azioni di formazione e informazione a favore di aziende, addetti e lavoratori, nelle attività di ricerca e in iniziative di sostegno economico alle imprese. “Va in questa direzione anche il recente bando Bit, promosso insieme al centro di competenza Artes 4.0, che conferma l’attenzione dell’Inail nel trasferimento tecnologico, con lo stanziamento di due milioni di euro per la realizzazione di progetti di ricerca e sviluppo sperimentale sui temi della salute e della sicurezza sul lavoro”.
Attiva dal 2006 la collaborazione tra Inail e Federchimica. Avviata sin dal 2006 e rinnovata con il protocollo d’intesa siglato nel 2019, la collaborazione tra INAIL e Federchimica è stata ripercorsa da Bettoni con le iniziative più significative promosse congiuntamente in questi anni. Gli impegni dell’accordo attuale, in scadenza a dicembre 2022, terminano con l’aggiornamento delle “Linee di indirizzo per l’applicazione di un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro per l’industria chimica”, condivise con le parti sociali. “Da parte dell’Istituto – ha concluso Bettoni – confermo la piena disponibilità a rinnovare la collaborazione con Federchimica, con l’obiettivo di avviare nuove importanti sinergie”.