Nell’indagare se e come il tessuto produttivo nazionale manifesti interesse e promuova la sicurezza e il benessere nel contesto lavorativo, abbiamo con continuità ricercato esempi positivi realizzati sia in ambito istituzionale che tra le parti sociali, intese come organizzazioni ma anche come singole imprese. Proseguendo in questo intento riteniamo quindi utile far conoscere a un pubblico più vasto (quale è quello costituito dai lettori del nostro sito) l’iniziativa promossa da dirigenti e responsabili della sicurezza di grandi aziende per la costruzione del Sistema Hse, ovvero della rete delle grandi aziende su salute e sicurezza, ambiente e sostenibilità.
E come non evidenziare l’inversione di tendenza che si manifesta proprio con iniziative come quella attuata per la costruzione della rete Hse. Assistiamo, ormai da più di dieci anni, a una evidente disattenzione istituzionale, in particolare dal punto di vista:
- della promozione di momenti aggreganti delle parti sociali e delle istituzioni nazionali e territoriali (la Commissione consultiva e i suoi gruppi di lavoro tematici sono ridotti al silenzio e quindi alla inattività da più di un decennio)
- della mancanza di una Strategia nazionale in grado di promuovere campagne capaci di impegnare tutti i soggetti interessati nella lotta agli infortuni e per il benessere lavorativo (altra cosa è il Piano nazionale prevenzione che impegna Regioni e Asl e non le parti sociali, se non a livello territoriale e non uniformemente su tutto il territorio nazionale); interessante in merito vedere cosa si fa in altri Paesi, si vada a sfogliare la nostra Rassegna internazionale e si vedrà come le campagne di prevenzione non si riducono a quelle promosse dall’Agenzia europea, ma riflettono le tematiche prioritarie del Paese.
Quindi sì, siamo di fronte a un’inversione di tendenza: questa volta sono le imprese, i loro tecnici e dirigenti a prendere l’iniziativa, e ben venga questo spirito di non delega e di assunzione di responsabilità per far fronte a questioni gravissime come il numero degli infortuni mortali nel nostro Paese, il diffuso calo dell’attenzione nei confronti di questa tematica che si riflette terribilmente nella formazione, l’indiscutibile crollo del dialogo sociale.
Perché un network? [1]
All’interno del sistema Paese Italia operano in maniera distinta e isolata le Grandi Aziende.
Quando queste singole entità identificano una “giusta causa” verso cui tendere tutte insieme e tra di loro si interconnettono mettendo a fattor comune conoscenze esperienze e si influenzano l’un l’altra, allora i comportamenti che derivano da questa intelligenza collettiva avranno un effetto e una portata superiore alla somma dei singoli.
Per questa ragione serve creare un “sistema” che abbia come giusta causa la responsabilità etica, sociale ed economica a tutela della salute, sicurezza e ambiente, a fronte della creazione di valore.
Obiettivi prioritari della rete in particolare: mettere in relazione le figure apicali Hse delle grandi imprese, connettendo le loro competenze e esperienze, promuovere tramite questo luogo di incontro la crescita delle conoscenze e la loro diffusione, offrirsi come riferimenti per le stesse Associazioni di appartenenza delle aziende (Ance, Confindustria, Confcommercio…), costituire
una guida e un supporto per le Pmi quale modello di cultura e applicazione HSE cui tendere.
Tra le attività individuate prioritario il supporto alle aziende non solo alle grandi ma alla filiera delle Pmi, mediante la creazione di momenti di condivisione, confronto e crescita professionale e culturale, promuovendo la ricerca.
La partecipazione al network è aperta
- a tutte le figure apicali HSE di aziende che operano sul territorio nazionale con più di 250 dipendenti
- a coloro che condividono in particolare due obiettivi: la riduzione degli infortuni mortali sul lavoro del 50% e la riduzione del 50% di emissioni Co2 entro il 2030.
La rete aderisce ai principi indicati nel Manifesto dell’Obiettivo 18 [2], che ha come obiettivo la riduzione del 50% degli infortuni mortali entro il 2030, promuovendo la crescita della cultura della sicurezza del lavoro. L’obiettivo è simbolicamente aggiunto ai 17 dell’Agenda Onu 2030 ampliando ed esplicitando il tema del “lavoro dignitoso” (previsto dall’Agenda) con quello della sicurezza, rispetto al quale è sempre più necessario mettere in campo strategie mondiali, ampliando la platea dei soggetti interessati e chiamati a rispondere (in primis i committenti siano essi aziende, enti sportivi o altro).
Il Manifesto, con i suoi 10 punti, chiama ad un impegno personale per promuovere il valore della sicurezza sul lavoro, per dare concretezza a tale valore, per assumere responsabilità nei confronti di se stessi e degli altri, per dare seguito alle parole con comportamenti virtuosi, costituendo un esempio, per acquisire e trasmettere informazioni coinvolgendo gli interessati con parole che raggiungano non solo la mente ma anche il cuore.
In una recente intervista il Presidente del sistema HSE, Alessandro Spada, ha ribadito quale obiettivi del Sistema Hse due aspetti a nostro avviso centrali per poter sperare in un successo dell’iniziativa:
- mettere a sistema conoscenze ed esperienze di figure che di fatto, oltre ai tecnici dei Servizi di prevenzione delle Asl, detengono il know how sulla sicurezza e il benessere nei luoghi di lavoro, frutto della propria pratica quotidiana di carattere sia tecnico che relazionale
- portare tali conoscenze fuori dell’azienda e, come obiettivo centrale, coinvolgere le Pmi e in particolare le aziende della filiera, modalità questa da sempre considerata efficace per affrontare e ridurre il divario Grandi imprese/Pmi ma che non ha raggiunto un’estensione adeguata alle possibilità di azione o che talvolta è restata su un piano solo formale di attuazione.
NOTE
[1] Opuscolo La rete delle grandi aziende, aprile 2022.
[2] L’iniziativa relativa al Manifesto dell’obiettivo 18 è stata promossa dalla Fondazione Lhs: un’organizzazione no profit costituita da Saipem nel 2010 per diffondere la cultura della salute e sicurezza nell’industria e nella società.