Operazioni di movimentazione manuale dei carichi al lavoro che, in modo assoluto, non possono essere eseguite.
Dott. Cristiano Ravalli
Fonte: medicocompetente.blogspot.it | puntosicuro.it
Nell’ambito della movimentazione manuale dei carichi sui luoghi di lavoro, esiste, come noto, l’articolo 168, comma 3 che permette di valutare, con criteri standardizzati, se e come i carichi movimentati al lavoro sono congrui, se possono o meno costituire un rischio per la colonna vertebrale in particolare lombo-sacrale e permette di programmare gli interventi di modifica per ridurre il rischio:
Le norme tecniche costituiscono criteri di riferimento per le finalità del presente articolo e dell’ALLEGATO XXXIII, ove applicabili. Negli altri casi si può fare riferimento alle buone prassi e alle linee guida.
La metodologia NIOSH a cui si ispirano le norme tecniche permettono di conoscere, quali sono le operazioni che non possono essere effettuate durante il lavoro in quanto, costituiscono un rischio inaccettabile in quanto vi è un’alta probabilità di causare dei danni, nel medio e lungo termine, alla tratto lombo-sacrale della colonna vertebrale.
Le seguenti operazioni quindi NON possono, anche come operazione singola, essere effettuate da un singolo operatore in modalità manuale (senza ausili meccanici):
- Sollevare manualmente un carico superiore a
– 25 kg per l’uomo tra i 18 e 45 anni
– 20 kg per l’uomo per l’uomo di età inferiore a 18 anni o superiore a 45 anni
– 20 kg per la donna tra i 18 e 45 anni
– 15 kg per la donna per l’uomo di età inferiore a 18 anni o superiore a 45 anni - E poi, indipendentemente dal peso del carico sollevato:
– afferrare un carico da un altezza da terra della mani superiore a 175 cm
– dislocare un carico (distanza verticale di spostamento del peso fra inizio e fine del sollevamento) superiore a 175 cm. Un esempio: afferrare un carico (anche di 1 kg) da un altezza di 175 cm e collocarlo a terra
– spostare un carico spostandolo in avanti per un tratto superiore a 63 cm. La misura va effettuata dal punto di mezzo delle caviglie al punto orizzontale in cui viene posato. - Una dislocazione angolare superiore a 135°: sollevare quindi un carico e collocarlo in un punto il cui angolo, rispetto al punto di prelievo, è superiore a 135°.
- Superare una frequenza di 8 azioni al minuto se il compito di sollevamento dura tutte le 8 ore del turno.
- Superare una frequenza di 10 azioni al minuto se il compito di sollevamento dura almeno 2 ore del turno.
- Superare una frequenza di 12 azioni al minuto se il compito di sollevamento dura almeno 1 ora del turno.
La metodologia poi permette, in base al peso ed alle modalità di movimentazione, di stabilire l’entità del rischio.