Sottoscritto un protocollo tra Inail e Autostrade per l’Italia per la sicurezza nei cantieri stradali

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fonte: INAIL


L’intesa, alla quale hanno aderito anche i sindacati dei trasporti e delle costruzioni, mette le basi per una collaborazione strutturata e permanente finalizzata alla diffusione in tutta la filiera della cultura della prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali, attraverso iniziative congiunte che comprendono la sperimentazione di soluzioni ad alto valore tecnologico e il ricorso a innovative metodologie di formazione.

“La sicurezza sul lavoro non deve essere percepita come un costo, ma come un fattore di innovazione e miglioramento della qualità organizzativa e delle performance dell’impresa”. Lo ha detto il direttore generale dell’INAIL, Andrea Tardiola, firmando questa mattina, alla presenza del vicepresidente Paolo Lazzara, un protocollo d’intesa che mette le basi per una collaborazione strutturata e permanente con il Gruppo Autostrade per l’Italia (Aspi) e le organizzazioni sindacali dei trasporti e delle costruzioni (Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Ugl Trasporti, Sla Cisal, Fillea Cgil, Filca Cisl, Feneal Uil), con l’obiettivo di garantire la sicurezza dei lavoratori impegnati nei cantieri per la realizzazione delle nuove tratte autostradali e la manutenzione straordinaria di quelle esistenti.

“Vogliamo immergerci nei luoghi di lavoro e dove il lavoro viene organizzato”. Dopo ferro e aria, al centro degli accordi già sottoscritti con Ferrovie dello Stato e Aeroporti di Roma, l’impegno dell’INAIL per la promozione di iniziative congiunte con grandi realtà d’impresa italiane, finalizzate a tenere alta l’attenzione sulla salute e sulla sicurezza sul lavoro nella fase di crescita economica trainata dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, si estende dunque anche ai cantieri del trasporto su gomma. “Stiamo cercando di operare sempre di più come un’istituzione che non si limita alla sua funzione assicurativa – ha precisato Tardiola a questo proposito – ma che prova a individuare modalità diverse per immergersi nei luoghi del lavoro e dove il lavoro viene organizzato, come dimostra l’accordo di oggi con Aspi”.

Tomasi: “La prevenzione al primo posto della nostra politica aziendale”. “La sicurezza dei lavoratori – ha spiegato l’amministratore delegato di Aspi, Roberto Tomasi – è al primo posto del nostro piano di trasformazione aziendale e presupposto ineludibile di qualsiasi azione, senza alcuna deroga. Questa visione si traduce in un impegno costante per il potenziamento della prevenzione e della formazione dei dipendenti, per il radicamento della cultura della prevenzione, a partire dai manager, per lo sviluppo di nuove soluzioni tecnologiche e una migliore definizione delle responsabilità delle parti coinvolte in tutta la filiera, e in due anni e mezzo di lavoro ci ha permesso di ridurre di oltre il 50% i nostri indici infortunistici. I numeri che abbiamo raggiunto, però, possono essere ulteriormente migliorati”.

Tra gli ambiti di collaborazione lo studio dei fattori di rischio e l’analisi dei flussi informativi. Gli ambiti di collaborazione definiti dal protocollo, che avrà durata quinquennale, in coerenza con la scadenza del Pnrr nel 2026, riguardano in particolare iniziative congiunte di comunicazione e promozione della cultura della salute e sicurezza, l’erogazione di programmi di formazione rivolti a tutti i ruoli aziendali e al personale coinvolto nella realizzazione delle grandi opere infrastrutturali, lo studio dei fattori di rischio per la prevenzione delle patologie lavoro-correlate, la progettazione di modelli di organizzazione per la prevenzione degli infortuni e la promozione del benessere organizzativo, e l’analisi dei flussi informativi relativi agli infortuni e alle malattie professionali nei comparti di interesse e nella realizzazione di grandi opere.

Dalla robotica alla sensoristica il punto di partenza sono i progetti di ricerca promossi dall’Istituto. All’interno di “cantieri modello” appositamente individuati saranno inoltre sperimentate soluzioni tecnologiche innovative, come l’utilizzo di sensori e dispositivi di protezione individuale “intelligenti”, e introdotte nuove metodologie di formazione dei lavoratori, che prevedono anche il ricorso alla realtà virtuale in 3D. Il punto di partenza sono i progetti di ricerca promossi dall’Inail nel campo della robotica, della realtà aumentata attraverso la visione immersiva, della sensoristica per il monitoraggio degli ambienti di lavoro, dello studio di materiali innovativi per l’abbigliamento lavorativo e dei dispositivi per la prevenzione di infortuni e malattie professionali, come gli esoscheletri collaborativi.

Nuove tecnologie e digitalizzazione per il monitoraggio e controllo della rete. L’utilizzo delle nuove tecnologie e delle opportunità offerte dalla digitalizzazione è centrale anche nelle iniziative promosse da Aspi in materia di salute e sicurezza sul lavoro, a partire dal servizio di monitoraggio e controllo della rete. Sono in fase di scouting tecnologico e sperimentazione, inoltre, le tecnologie per monitorare il controllo degli accessi nei cantieri, attraverso l’utilizzo di telecamere, dispositivi portatili e perimetrazioni virtuali, per il corretto utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, per l’interferenza uomo-macchina, con telecamere installate all’interno dei mezzi in grado di individuare la presenza di operatori nel raggio di azione del mezzo e di attivare sistemi di allarme, per il controllo dell’integrità della segnaletica e per garantire la sicurezza dei lavoratori attraverso il sistema ‘man-down’, che tramite dispositivi indossabili permette di rilevare le cadute accidentali o gli infortuni del personale.

I risultati valutati anche nell’ottica della replicabilità degli interventi. Ciascuna iniziativa oggetto della collaborazione tra INAIL e Aspi sarà regolata attraverso la stipula di un accordo attuativo, in cui saranno indicati, in particolare, gli obiettivi da conseguire, le specifiche attività da svolgere, il cronoprogramma e i profili dei componenti del relativo Comitato di gestione. I risultati ottenuti saranno valutati anche nell’ottica della replicabilità degli interventi e del numero dei destinatari raggiunti, direttamente o indirettamente, nella filiera autostradale.

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