Abbiamo più volte descritto, anche in un recente articolo (cui rinviamo per un approfondimento), le caratteristiche vincenti del Piano mirato di prevenzione quale modalità di intervento attuata da parte dei Servizi di prevenzione delle Asl e basata sulla integrazione di vigilanza e prevenzione: modalità, lo ricordiamo, prevista dal Piano nazionale di prevenzione 2020-2025 e dai relativi Piani regionali attuativi. Riteniamo utile parlare con continuità di questa prassi poiché brilla per positività, in una situazione generale di diffusa disattenzione ai temi della sicurezza e della salute sul lavoro, in un momento in cui i radicali cambiamenti nei rapporti di lavoro e nell’organizzazione del lavoro richiederebbero una fase costruttiva di dialogo e di confronto tra le parti sociali e le istituzioni, per riprogettare molti aspetti significativi delle condizioni di lavoro, tenendo conto dei nessi che questi presentano con la salute e sicurezza dei lavoratori.
I Piani mirati di prevenzione non sono soltanto un’eccellente ed esemplare indicazione per migliorare e rendere efficace l’attività di vigilanza. Questi, ricordiamolo, producono anche strumenti pratici di intervento a supporto delle imprese, condivisi a livello territoriale con le parti sociali e con i componenti i comitati territoriali. Strumenti su cui il datore di lavoro può fare pieno affidamento ai fini di una integrazione/correzione della valutazione dei rischi. Strumenti di cui in particolare i datori di lavoro delle micro e piccole imprese hanno un estremo bisogno. Riteniamo che della maggior parte di questi strumenti di supporto (schede di autovalutazione, profili di rischio del comparto di appartenenza delle aziende, schede di rischio specifiche) non vi è una diffusione a livello nazionale, quindi non c’è un adeguato trasferimento delle conoscenze acquisite ad aziende dello stesso settore appartenenti ad altri territori.
Per i motivi sopraricordati riteniamo utile proporre ai nostri lettori (come abbiamo già fatto ad esempio con il recente articolo sul Pmp delle Case di riposo realizzato dalla Asl di Verona) esempi di strumenti di supporto realizzati nell’ambito di tre Pmp relativi al settore agricolo forestale.
Piano mirato di prevenzione sui rischi del settore forestale
Azienda provinciale per i servizi sanitari della Provincia autonoma di Trento e INAIL (Dimeila)
Istituzioni coinvolte: Associazioni di categoria, Inail, Organismi Paritetici, Servizio Foreste e Fauna – Provincia Autonoma di Trento.
Ambito dell’intervento: comparto di attività economica agroforestale.
Mansione lavorativa: operatore boschivo, fattore/i di rischio, attività gravosa, utilizzo di attrezzatura, macchine, impianti pericolosi.
Figure del sistema di prevenzione aziendale: datore di lavoro, responsabile del servizio di prevenzione e protezione, rappresentante dei lavoratori per la sicurezza
Imprese intervenute al lancio del Pmp 10 (imprese partecipanti al seminario di lancio)
Motivazioni (elementi di contesto socioeconomico/criticità/…): “È noto come il settore forestale nei suoi vari aspetti operativi sia caratterizzato da un alto rischio infortunistico determinato da una serie di fattori. La presenza di evidenti pericoli intrinseci alla mansione, che in genere risulta gravosa, l’utilizzo di mezzi, attrezzature e macchinari complessi incidono in maniera prevalente nel determinismo del rischio infortunistico che dipende però anche da aspetti organizzativi e logistici resi critici dal contesto ambientale nel quale si svolgono le lavorazioni. Peraltro gli eventi infortunistici del settore assumono spesso una particolare gravità e negli ultimi tempi si è assistito con una certa frequenza ad eventi infortunistici anche mortali. L’importanza poi che il settore forestale riveste da un punto di vista economico produttivo nella nostra realtà provinciale rende necessario un percorso di condivisione con le aziende finalizzato ad individuare indirizzi omogenei per la pratica lavorativa in tale settore che peraltro è anche caratterizzato dalla presenza di figure con un inquadramento professionale non sempre definito e/o che assume talvolta un profilo puramente hobbistico”.
Il materiale che alleghiamo [1] oltre ad ulteriori informazioni sulle caratteristiche del Pmp contiene una interessante Scheda di supporto alla valutazione dei rischi in arboricoltura (lavori forestali) e al sopralluogo preliminare. La scheda è suddivisa nelle seguenti aree:
- Identificazione del cantiere e delle Aziende
- Anagrafica e caratteristiche delle Aziende
- Gestione della sicurezza: Segnalazione del Cantiere – Dotazione Dpi – Procedure di Lavoro (formazione e informazione) – Gestione delle Emergenze – Valutazione dei Rischi – Sorveglianza Sanitaria
- Macchine e attrezzature
- Provvedimenti: prescrizione – disposizione – sospensione lavori – sequestro
NOTE
[1] Il materiale è costituito dalle slide di presentazione del progetto e include sia la presentazione delle attività interregionali nel settore sia le specifiche attività svolte mediante il Pmp nella provincia di Trento: entrambe coordinate dal Dott. Dario Uber della Asl di Trento.
Vademecum “Prevenzione in agricoltura e silvicoltura”
Regione Lazio – Piano nazionale della prevenzione 2020-2025 – Programma predefinito pp7 “prevenzione in agricoltura” [1]
Il documento è stato redatto in attuazione del Programma Predefinito PP7 – Prevenzione in agricoltura – del Piano Regionale della Prevenzione 2020/2025, approvato con DGR 21/12/2021, n. 970, costituisce uno degli strumenti per lo sviluppo del Piano mirato di prevenzione (Pmp), che si configura come un intervento specifico, modulato dalla promozione delle buone pratiche di salute e sicurezza al controllo e vigilanza, basato su un percorso di confronto, condivisione e integrazione con le imprese, le parti sociali e le associazioni di categoria, per l’applicazione di soluzioni finalizzate a tutelare la salute e la sicurezza nei lavori in agricoltura. Esso rappresenta il risultato dell’impegno del tavolo di lavoro (che opererà fino alla vigenza del piano), coordinato dall’ Ufficio regionale Sicurezza nei Luoghi di Lavoro e composto da professionisti operanti nei Servizi PreSAL delle Asl regionali (LT, FR, RI, VT, RM3, RM5, RM6) e dell’Ispettorato del Lavoro, della Direzione regionale INAIL del Lazio, da rappresentati sindacali di Cgil, Cisl e Uil, dell’Upi Lazio.
Il Vademecum analizza le cause più frequenti di infortunio in agricoltura e in silvicoltura, la tipologia dei lavoratori coinvolti, i fattori determinanti e in maniera approfondita le misure preventive con specifici focus su:
- rischio chimico
- ambienti confinati
- clima e microclima
- lavoro in serra,
- contrasto al lavoro irregolare (progetto PERLA percorsi di emersione regolare del lavoro in agricoltura)
- mediatore culturale
- uso sostenibile dei prodotti fitosanitari e difesa integrata.
NOTE
[1] Il materiale prodotto dalla Regione Lazio nasce nell’ambito degli interventi pianificati per azioni di prevenzione e di supporto alle imprese del settore agricolo forestale, azioni previste dal Piano nazionale prevenzione anche nelle precedenti stagioni.
Piano mirato di prevenzione agricoltura
Azienda unità locale socio sanitaria 9 scaligera di Verona, 2 Inail (Dimeila)
Il Piano mirato di prevenzione (Pmp) ha perseguito l’obiettivo di sperimentare uno standard di intervento di prevenzione che utilizza un modello partecipato tra aziende, parti sociali e Spisal attraverso interventi di assistenza e di vigilanza, al fine di ridurre il fenomeno degli infortuni nei luoghi di lavoro. Ha mirato in particolare ad approfondire i fattori di rischio lavorativi correlati con l’accadimento degli infortuni gravi e mortali in agricoltura e di individuare idonee misure di prevenzione per le aziende.
La Aulss 9 scaligera di Verona ha individuato come ambito prioritario di intervento l’agricoltura, settore complesso per tipologia e numerosità di aziende dove si registrano dati sul fenomeno infortunistico che pongono il territorio al primo posto per eventi mortali e gravi nel Veneto.
L’analisi preliminare dei dati, condotta su scala provinciale e regionale, ha infatti evidenziato l’ambito agricolo tra le realtà occupazionali primarie della provincia di Verona, sia in termini di esposti al rischio che di soggetti infortunati. Il focus ha confermato il ribaltamento dei trattori al primo posto tra le cause degli infortuni mortali e posto, tra le priorità di intervento, la verifica della conformità delle attrezzature di lavoro (trattore) in quanto causa preponderante degli accadimenti.
In una prima fase è stata svolta un’attività di assistenza alle aziende agricole della provincia di Verona attraverso incontri formativi sulle modalità di analisi e di prevenzione degli infortuni gravi e mortali correlati all’utilizzo del trattore. Per il lancio del Pmp è stato realizzato un incontro a cui hanno partecipato 30 aziende (sulle 40 invitate) della provincia, selezionate per rappresentatività del territorio in termini di dimensione e posizione territoriale, a cui hanno preso parte sia le diverse figure di SSL (datore di lavoro, Rspp, consulenti) sia rappresentanti di associazioni di categoria del comparto.
In una seconda fase è stata realizzata un’attività di vigilanza che ha riguardato primariamente le misure di prevenzione messe in atto dalle stesse aziende allo scopo di prevenire gli infortuni agricoli gravi e mortali. Seguono le altre fasi come descritte nella figura seguente” [1].
La Asl di Verona ha sia prodotto, (nell’ambito del Pmp ma non solo, avendo da tempo dedicato attenzione al settore) sia utilizzato una molteplicità di manuali di supporto per la prevenzione in Agricoltura che sono raccolti nella pagina dedicata del sito e scaricabili tramite questo link:
- Strumenti di supporto per la valutazione dei rischi nelle attività stagionali in agricoltura
- Buone pratiche ergonomiche in agricoltura, edilizia e selezione dei rifiuti
- INAIL la protezione da SARS-COV-2 per i lavoratori agricoli
- Attrezzature di lavoro in uso nel settore agricolo o forestale. I requisiti essenziali di sicurezza
- Buone pratiche ergonomiche in agricoltura, edilizia e selezione dei rifiuti
- Manuale per un lavoro sicuro in agricoltura
- Adeguamento motocoltivatori e motozappatrici ai requisiti di sicurezza di cui all’allegato V al D.Lgs. 81/2008
- Sorveglianza sanitaria in agricoltura: procedure semplificate per i lavoratori stagionali
- Linee guida Ispesl. L’installazione dei sistemi di ritenzione del conducente nei trattori agricoli o forestali
- Linea guida adeguamento macchine agricole desilatrici, miscelatrici, trinciatrici, distributrici di insilati – 2011
- Quesiti sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Regione Piemonte
- Il rischio da sovraccarico biomeccanico in agricoltura
- Capire la sicurezza: 100 domande, cento risposte
- Schede informative macchine agricole
- Formazione lavoratori stagionali
- Interpelli in materia di sicurezza sul lavoro – guida aggiornata a giugno 2015
- Schede tecniche di sicurezza, poster
- Poster trattore
- Trattore sicuro Treviso
- Poster infortuni.
NOTE
[1] I piani mirati di prevenzione per l’assistenza alle imprese: metodi, strumenti ed esperienze territoriali, INAIL 2022
2022
I materiali prodotti nell’ambito dei Pmp, presentati anche attraverso prossimi articoli, verranno raccolti nella pagina Rischi di settore relativa ai Settori e potranno essere quindi essere sempre consultati.