Il tutorial allegato a questo articolo è stato realizzato dalla UIL.
L’introduzione dell’obbligo di utilizzo delle Procedure Standardizzate (PS) (1 giugno 2013) per le imprese fino a 10 addetti [1], con la possibilità di utilizzo per imprese fino a 50 [2], ha sanato un’oggettiva condizione di criticità, trovando tuttavia molte imprese impreparate ad affrontare l’obbligo di redazione di un documento che attestasse l’avvenuta valutazione dei rischi in azienda.
Le Ps sono costituite da una Linea di indirizzo e da un pacchetto di moduli che il Datore di lavoro deve utilizzare per ottemperare a quanto previsto dalle norme in vigore. In particolare il Modulo 2 delle Ps offre un quadro esaustivo dei pericoli che è possibile riscontrare negli ambienti di lavoro ed è quindi di per sé un importante ausilio per il Dl che abbia anche assunto la responsabilità del Servizio di prevenzione e protezione.
Sono emerse tuttavia evidenti difficoltà da parte dei Datori di lavoro, in particolare delle micro imprese, ad attuare correttamente gli obblighi di attestazione della avvenuta valutazione, testimoniate anche dalle molto numerose Faq rivolte al Ministero del lavoro in occasione della emanazione delle Ps. Difficoltà di attestazione che per lo più nascono dal non aver fino ad oggi correttamente affrontato le difficolta insite nel processo di valutazione in quanto tale.
1. La platea delle imprese interessate
Il numero delle imprese interessate dalle nuove disposizioni in materia di documentazione della valutazione dei rischi al momento della loro entrata in vigore (1 giugno 2013) è assolutamente rilevante: la tabella seguente, elaborata in base ai dati Inail 2013, dà un quadro rappresentativo delle micro e piccole imprese con dipendenti che non include però le aziende agricole.
Dimensione d’Impresa potenzialmente interessata all’utilizzo delle procedure standardizzate | |
Addetti da 1 a 9 | 3.205.552 |
Addetti da 10 a 49 | 134.962 |
Totale | 3.340.514 |
Elaborazione su dati Inail anno 2013
Considerando quindi da una parte la domanda di supporto e dall’altra la numerosità delle imprese interessate alla adozione delle PS si è ritenuto fosse utile – nell’ambito di una ricerca [3] realizzata per Inail – progettare e realizzare uno specifico strumento di supporto per le imprese che intendano utilizzare le PS.
Lo strumento ha le caratteristiche di un tutorial che offre sia informazioni specifiche sui quattro passi previsti dalle Procedure standardizzate, sia un quadro di informazioni più ampie e di base che possono essere utili al Datore di lavoro per realizzare il processo di valutazione, offrendo in visione gli esempi migliori realizzati da Parti sociali e istituzioni con riferimento a specifici comparti, esempi di Dvr, esempi tratti dalle Banche dati Inail. Materiali di supporto che il datore può avere difficoltà a reperire e che trova invece nel tutorial raccolti insieme e con riferimento a specifiche fasi del processo di valutazione.
< scarica qui il Tutorial >
NB – Tutorial realizzato dalla UIL. Il file è un eseguibile per PC del peso di 177Mb
2. I contenuti del tutorial
2.1 – Home page
La pagina di apertura, cliccando sulle icone di riferimento, offre all’utilizzatore la possibilità di:
- leggere le indicazioni della Guida operativa
- entrare nella mappa graficamente rappresentata dal fiore stilizzato
- visionare i documenti e i siti di riferimento
- accedere alle animazioni della Banca dati In.Formo
- consultare il testo del D.Lgs. 81/2008 e delle Procedure standardizzate
- visionare i video e le interviste a soggetti esperti delle istituzioni e delle parti sociali
2.2 – Navigazione della mappa
La navigazione del tutorial avviene mediante la mappa articolata in sette tematiche, graficamente rappresentate da sette aree di diverso colore. Le aree tematiche possono essere consultate cliccando sui petali colorati senza la necessità di seguire una sequenza prestabilita. Il consiglio dato all’utilizzatore è tuttavia quello di partire dall’area Procedure standardizzate, quale introduzione al tema trattato dal tutorial e dall’area Procedure: le fasi, che chiarisce la sequenza delle fasi da seguire nel processo di valutazione dei rischi.
2.3 – Procedure standardizzate
Le tematiche trattate in questo prima tappa del percorso introducono il tema delle Procedure standardizzate fornendo sinteticamente una chiave di lettura delle nuove disposizioni in termini di Miglioramenti organizzativi e vantaggi economici, Guida per l’acquisizione del metodo, Semplificazione documentale. Si accenna Inoltre brevemente a “come nascono le PS” e a “chi può utilizzare le Ps”.
2.4 – Area Normativa e principi
Sia i riferimenti normativi che i principi della prevenzione sono argomenti la cui trattazione è irrinunciabile nel percorso di formazione e informazione che il tutorial propone, tuttavia entrambe le tematiche possono risultare sia di difficile comprensione sia di scarso interesse per l’utilizzatore interessato alla operatività. Tali tematiche sono pertanto affrontate nel tutorial mediante esempi concreti che permettano all’utilizzatore di fare connessioni con la propria esperienza nell’ambito delle attività che quotidianamente svolge in azienda o nel proprio ambiente lavorativo.
Per fornire alcune definizioni dei concetti di base (ad es. pericolo, rischio, esposizione, danno) e descrivere i principi fondamentali della prevenzione, senza incorrere nell’errore della eccessiva astrattezza, ci si è serviti costantemente di esempi. Gli esempi di varia natura sono tratti principalmente da:
- Dvr di settore elaborati dai Servizi di prevenzione e sicurezza della Asl;
- dalla Banca dati In. Formo.
2.5 – Area Relazioni e responsabilità
Il sistema delle relazioni tra le figure, sia interne che esterne all’azienda (ciascuna con le relative responsabilità) rappresenta uno degli aspetti cruciali per l’efficacia delle azioni di prevenzione. Tale tema è stato approfondito, distinguendo il livello delle relazioni interne e esterne, sottolineando la centralità della figura del Datore di lavoro in tale quadro di relazioni, illustrando in uno specifico quadro interattivo le criticità di relazione tra i soggetti coinvolti.
Mediante la matrice delle responsabilità – con riferimento alle attività previste dalle Procedure standardizzate quali “Individuazione dei pericoli”, “Valutazione dei rischi associati ai pericoli”, “Identificazione delle misure di prevenzione e protezione”, “Definizione del programma di miglioramento” – è possibile ricostruire per ciascun soggetto interessato la specificità del ruolo e della funzione che la legislazione gli/le attribuisce: responsabilità, consultazione, informazione, collaborazione, supporto e controllo.
2.6 – Area Procedure: le fasi
Inizia in questa area del tutorial il percorso più strettamente attinente alle Procedure standardizzate, viene quindi qui sinteticamente illustrata e graficamente rappresentata la procedura “passo passo” delineata nella Parte introduttiva delle PS, con riferimento alle istruzioni operative da questa fornite per la raccolta delle informazioni e dei dati relativi alla valutazione mediante “quattro passi” chiave, indirizzati alla compilazione dei moduli di sintesi, che costituiscono la registrazione nel documento di valutazione dei rischi.
2.7 – Area La mia azienda
Viene descritta in questa area la prima fase della procedura di valutazione con l’illustrazione del primo modulo che il datore di lavoro è chiamato a compilare contenente i dati aziendali e il sistema di prevenzione e protezione aziendale.
Il video in cui il datore di lavoro di una carrozzeria descrive la propria azienda anima con riferimento ad un concreto ambiente di lavoro l’informazione relativa alla compilazione del Modulo 1.1. che di per sé poteva risultare burocratica.
2.8 – Area Lavorazioni, pericoli valutazione dei rischi
Questa area e la seguente rappresentano, considerando l’importanza delle tematiche trattate, il cuore del tutorial.
Fase descrizione delle lavorazioni e identificazione delle mansioni – Viene illustrata in questa sezione del tutorial la modalità di compilazione del Modulo 1.2, con approfondimenti relativi a specifici punti di attenzione quali: analisi di tutte le fasi di ogni ciclo, situazioni particolari da evidenziare, utilizzo di planimetrie e layout, riferimenti a particolari obblighi di legge (stato di gravidanza, differenza di genere, provenienza da altri paesi, specifica tipologia contrattuale informazione/formazione, sorveglianza sanitaria, uso di Dpi, uso di particolari attrezzature) .
Vengono forniti esempi tratti da Dvr elaborati da Servizi di prevenzione sicurezza delle Asl relativi ai comparti: panifici, acconciatori, estetiste, commercio e servizi. Inoltre è possibile visionare il video del datore di lavoro della carrozzeria, che abbiamo utilizzato come esempio, che illustra la ricostruzione delle fasi lavorative e delle mansioni nella propria azienda.
Fase della identificazione dei pericoli – Nell’ambito dell’illustrazione delle modalità di compilazione del Modulo 2, si invita l’utilizzatore a ricostruire prioritariamente i pericoli che caratterizzano il proprio comparto mediante l’utilizzo di supporti prodotti a livello nazionale, regionale e dai Servizi di prevenzione e sicurezza delle Asl, si fa quindi riferimento a :
- Banche dati Inail
- Buone prassi
- Regione Veneto – Comitato regionale di coordinamento delle attività di prevenzione e vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro del Veneto.
Indicazioni per la stesura del documento standardizzato di valutazione dei rischi (Artt. 17, co. 1, lett. a, 28 e 29 del D.LGS. 9 aprile 2008, n. 81), conformi alle procedure standardizzate di cui al Decreto Interministeriale 30 novembre 2012 - Regione Lazio – Comitato regionale di coordinamento delle attività di prevenzione e vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro del Lazio.
Indicazioni per la stesura del Documento di valutazione dei rischi realizzato secondo le procedure standardizzate.
(art. 29 comma 5 d.lgs. 81/08 s.m.i – d.m. 30/11/2012) (Giugno 2015) - Inail Firenze – Asl 10 di Firenze
Micro impresa sicura… il dvr non fa paura!
Guida operativa alla compilazione della procedura standardizzata per la valutazione dei rischi ai sensi dell’art. 29 del d. Lgs. 81/08 e s.m.i. Settori commercio e servizi (con rinvio alle specifiche pagine relative al Modulo 2). - Azienda Usl 3 di Pistoia – Cpra Toscana – Opta Pistoia
– Salute e sicurezza degli acconciatori: Indicazioni per la valutazione dei rischi secondo il modello delle procedure standardizzate (con rinvio alle specifiche pagine relative al Modulo 2).
– Salute e sicurezza nei panifici: Indicazioni per la valutazione dei rischi secondo il modello delle procedure standardizzate (con rinvio alle specifiche pagine relative al Modulo 2).
– Salute e sicurezza delle estetiste: Indicazioni per la valutazione dei rischi secondo il modello delle procedure standardizzate (con rinvio alle specifiche pagine relative al Modulo 2). - Azienda Usl 4 di Prato
Procedure standardizzate per l’effettuazione della valutazione dei rischi nelle confezioni e pronto moda (con rinvio alle specifiche pagine relative al Modulo 2).
Il datore di lavoro è quindi invitato a identificare i pericoli realmente presenti nella sua azienda mediante un’attenta osservazione delle specifiche attività, modalità con cui esse si svolgono, mansioni, attrezzature, macchine, materiali e sostanze lavorate e delle caratteristiche dell’ambiente di lavoro.
Vengono inoltre illustrati, con riferimento ad esempi di pericoli, quattro casi per ciascuna delle tre principali cause di morte: cadute dall’alto, cadute di gravi dall’alto e variazioni di marcia. Gli esempi e le immagini (disegni e video) riportati sono tratti dalla Banca dati In.Formo del Sistema di sorveglianza degli infortuni mortali e gravi.
Viene quindi presentato il video del datore di lavoro della carrozzeria, che abbiamo utilizzato come esempio, che esegue la ricognizione dei pericoli presenti nella sua azienda.
Fase valutazione dei rischi – si accompagna il datore di lavoro nella compilazione del Modulo 3 mediante illustrazione dei contenuti che vanno inseriti nelle colonne che compongono il modulo e fornendo come ausili esempi tratti da Dvr redatti da Servizi di prevenzione e sicurezza delle Asl (già ricordati e con rinvio alle specifiche pagine relative al Modulo 3)
Particolare attenzione viene posta ai flussi informativi, alla valutazione dei rischi in ottica di genere, all’utilizzo delle procedure di sicurezza.
2.9 – Area Il miglioramento
In questa fase il datore di lavoro viene guidato nella compilazione delle ultime tre colonne del Modulo 3 mediante:
- alcuni esempi tratti dalle misure indicate dal Modello Ot 24 2015-2016 che permettono di acquisire del punteggio ai fini della riduzione del tasso medio di tariffa.
- Illustrazione del ciclo di Deming.
- Approfondimenti sui Sistemi di gestione.
< scarica qui il Tutorial >
NB – Tutorial realizzato dalla UIL. Il file è un eseguibile per PC del peso di 177Mb
NOTE
[1] Sono escluse da tale disposizione le aziende che per particolare condizione di rischio o dimensione sono chiamate ad effettuare la valutazione dei rischi, ai sensi dell’art.28: – aziende di cui all’articolo 31, comma 6, lettere: a) aziende industriali a rischio rilevante di cui all’articolo 2 del decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 334, e successive modificazioni; b) centrali termoelettriche; c) impianti ed installazioni nucleari di cui agli articoli 7, 28 e 33 del decreto legislativo17 marzo 1995, n. 230, e successive modificazioni; d) aziende per la fabbricazione ed il deposito separato di esplosivi, polveri e munizioni.
[2] Sono escluse da tale disposizione le aziende che per particolare condizione di rischio o dimensione sono chiamate ad effettuare la valutazione dei rischi, ai sensi dell’art. 28: – aziende di cui all’articolo 31, comma 6, lettere a, b, c, d) (indicate sopra); – aziende in cui si svolgono attività che espongono i lavoratori a rischi chimici, biologici, da atmosfere esplosive, cancerogeni, mutageni, connessi alla esposizione all’amianto (art. 29 comma 7).
[3] Titolo della ricerca: “Strumenti operativi di promozione della salute nelle microimprese”.