In occasione della Campagna di prevenzione dei disturbi muscolo-scheletrici l’Agenzia europea per la salute e la sicurezza ha diffuso, oltre ai materiali di supporto da utilizzare nelle aziende e nei territori, documenti di approfondimento: vale la pena soffermarsi su quello relativo all’Ergonomia partecipativa [1].
Ergonomia
“L’ergonomia è la scienza delle interazioni, consapevole dei sistemi e orientata al design, con le persone al centro della rete di relazioni che alimentano gli ambienti di vita e di lavoro. L’ergonomia e i fattori umani hanno un grande potenziale per il disegno di ogni tipo di prodotto o servizio, perché l’intervento ergonomico può generare valore per la salute delle persone e la prestazione del sistema. L’ergonomia condivide un patrimonio di riferimenti alle scienze del comportamento umano e delle organizzazioni comune ad altre discipline, con la peculiarità di un approccio olistico allo studio della persona ed al miglioramento delle condizioni in cui vive. [2]”
Perfettamente coerente con il significato e le finalità dell’ergonomia – che vede al centro della progettazione anche degli ambienti di lavoro così come del lavoro stesso e della sua organizzazione le persone – è la finalità e la definizione dell’Ergonomia partecipativa.
Che cos’è l’ergonomia partecipativa?
L’approccio partecipativo all’ergonomia si basa sul coinvolgimento attivo dei lavoratori nell’implementazione di conoscenze, procedure e cambiamenti ergonomici con l’intenzione di migliorare le condizioni di lavoro, la sicurezza, la produttività, la qualità, il morale e/o il comfort [3].
Il tema della partecipazione supera quindi i limiti di un diritto/obbligo per aprirsi ad una comprensione della funzione che possono svolgere coloro che effettivamente il lavoro lo praticano: sono gli stessi ergonomi (le figure esperte) a riconoscere l’importanza e il valore di lavorare con coloro che operano concretamente nelle aziende/organizzazioni, e a richiedere di essere da loro affiancati nelle fasi di progettazione/modifica, oltre che degli ambienti, delle stesse attività lavorative, acquisendo le idee che i singoli lavoratori potrebbero avere per migliorare le prestazioni del sistema.
L’Ergonomia partecipativa può entrare in campo in merito a piccoli problemi di riprogettazione così come su significativi cambiamenti di prodotto o di processo. La realizzazione di un progetto di Ergonomia partecipativa prevede, per avere successo, i seguenti passaggi chiave.
Passi chiave
- Creare un team di ergonomia partecipativa (Pe) con i membri appropriati (lavoratori, supervisori, consulenti, tecnici specializzati, oltre a persone con esperienza in ergonomia e formazione in metodi partecipativi).
- Definire le responsabilità dei membri del team (anche per l’identificazione dei problemi, lo sviluppo di soluzioni, l’implementazione delle modifiche).
- Decidere il mandato dell’intervento (ad esempio se si tratta di sviluppare elementi del processo: identificazione del problema, generazione della soluzione, valutazione della soluzione, implementazione o manutenzione del processo).
- Fornire formazione sui concetti ergonomici generali e sui processi organizzativi (come l’acquisto di attrezzature, l’ottenimento dei servizi del personale addetto alla manutenzione). Lasciare che l’intero team prenda decisioni su quali problemi e soluzioni concentrarsi utilizzando la consultazione di gruppo. La direzione può essere coinvolta per approvare le decisioni quando sono richieste risorse finanziarie.
- L’ intervento in atto dovrebbe essere unico per tutti i lavoratori (tenendo conto delle specificità) e per il posto di lavoro nel suo complesso.
Cosa può facilitare o ostacolare un progetto di partecipazione ergonomica? Tre gli elementi fondamentali da cui non si può prescindere [4]:
- avere il supporto per il programma Pe dall’organizzazione (dirigenza, collaboratori e sindacato)
- avere l’impegno delle risorse da parte dell’organizzazione (le risorse includono tempo e denaro)
- avere una comunicazione aperta sul programma Pe.
È utile inoltre, ai fini della valutazione dei risultati, tenere una attenta documentazione degli approcci di ergonomia partecipativa realizzati con la descrizione dei partecipanti, la natura dei cambiamenti ergonomici e l’intensità del processo di intervento ergonomico (livello di partecipazione, entità del coinvolgimento).
Per una corretta valutazione di questi interventi si dovrebbe includere, ove possibile, la costituzione di gruppi di confronto, prendere in considerazione la presenza di co-interventi e di potenziali fattori confondenti. Si dovrebbe inoltre continuare a misurare altri importanti fattori di rischio per i sintomi muscoloscheletrici.
“Il successo dell’approccio Pe è stato ampiamente dimostrato attraverso piccoli interventi in una varietà di luoghi di lavoro”: alcuni esempi nella riquadro che segue. Mentre risulta necessario approfondire metodi e criteri di valutazione.
Alcuni esempi di interventi ergonomici partecipativi di successo
ErgoKita – un intervento ergonomico nell’asilo nido
Lo studio ErgoKita ha utilizzato l’educazione fisica per coinvolgere gli insegnanti della scuola materna in uno studio di intervento sull’ergonomia, volto a ridurre le situazioni problematiche di carattere muscolo-scheletrico, attraverso il miglioramento delle attrezzature e il miglioramento del comportamento per ridurre il rischio di disturbi. Lo studio ha riguardato più asili nido. L’indagine ha incluso ispezioni in loco e analisi delle attività. I metodi partecipativi utilizzati includevano sondaggi e workshop per indagare i problemi e il coinvolgimento di un team di lavoratori nella discussione e nelle decisioni sulle misure adottate, relative a mobili e attrezzature. I lavoratori sono stati anche coinvolti in workshop per valutare il successo dell’intervento.
Intervento ergonomico partecipativo nel lavoro in cucina
Questo studio ha coinvolto le cucine municipali di quattro grandi città della Finlandia. Sono state incluse le cucine con almeno tre dipendenti a tempo pieno che lavorano almeno 6 ore al giorno. Il progetto è stato realizzato mediante un lavoro di gruppo attivo il quale ha identificato i problemi, ha quindi generato e valutato le soluzioni per i problemi individuati. Un ergonomo ha avviato e poi guidato il processo e ha anche formato i partecipanti. L’ergonomo era disponibile per una consultazione. È stato istituito un gruppo direttivo locale per migliorare lo scambio di informazioni tra il gruppo di ricerca e la gestione dei servizi di ristorazione in due città. I dati valutativi sono stati raccolti utilizzando diari di ricerca.
I cambiamenti nell’ergonomia sono stati progettati per diminuire il carico fisico e migliorare la salute muscolo – scheletrica. La mancanza di tempo e motivazione e risorse finanziarie insufficienti sono state citate come limitazioni nel processo e i lavoratori hanno espresso il desiderio di un maggiore supporto da parte della direzione, del personale tecnico e degli ergonomi.
Ergonomia partecipativa applicata nei lavori di installazione
Tutti i 7.000 dipendenti di un’impresa di installazione sono stati informati dell’obiettivo di migliorare l’efficienza riducendo i congedi per malattia causati dal carico di lavoro muscolo-scheletrico durante le operazioni di manutenzione o di costruzione. Ciò ha richiesto l’identificazione delle principali attività di caricamento e quindi la creazione e l’assegnazione di priorità alle relative soluzioni nelle sessioni di gruppo. Le soluzioni promettenti sono state quindi testate durante le operazioni reali. È avvenuta l’implementazione e la condivisione delle conoscenze in azienda e sono state ricercate ulteriori soluzioni. Specialisti in salute e sicurezza hanno compilato un questionario e chiesto ai lavoratori gli effetti dei cambiamenti sul posto di lavoro, per valutare sia l’effetto dell’intervento che il processo partecipativo. Gli utenti hanno segnalato una riduzione del carico muscolo-scheletrico e sono rimasti soddisfatti. Il progetto ha dato i suoi frutti entro 1 anno. Tuttavia si è valutato che l’aggiunta di misure organizzative o soluzioni di sistema e una partecipazione più diretta avrebbero potuto migliorare l’impatto dell’intervento.
Intervento partecipativo sull’ergonomia in una azienda produttrice di componenti in schiuma per veicoli
Un intervento Pe è stato effettuato in un’azienda di 175 dipendenti che produce parti in schiuma per interni di veicoli, seguendo i passaggi delineati in una guida Pe. È stato istituito un team di modifica dell’ergonomia per implementare il programma. Il team comprendeva rappresentanti dei lavoratori di tutti i turni, un rappresentante sindacale e aziendale per la salute e sicurezza, un ingegnere meccanico, il responsabile della produzione, il supervisore degli utensili, rappresentanti delle risorse umane e una persona del team di ricerca esterno. Il team ha identificato e dato la priorità ai potenziali cambiamenti ergonomici in base ai tassi di infortunio del reparto, ai suggerimenti dei lavoratori, ai rapporti sul dolore dei lavoratori e ai problemi di produzione e qualità. Il team ha introdotto 10 modifiche strutturali all’impianto. Queste includevano cinque modifiche “fast track” (più facili da implementare), come l’installazione di tappetini anti-fatica per ridurre l’affaticamento delle gambe e della schiena e la modifica di uno strumento per ridurre la flessione del polso introducendo un elemento dotato di un angolo di 45 gradi sullo strumento di lavoro utilizzato.
Ergonomia partecipativa in uno stabilimento tessile
È stato effettuato un intervento di Pe in una azienda produttrice di abbigliamento con 295 lavoratori. Il team, per l’introduzione di elementi di carattere ergonomico nello stabilimento, comprendeva rappresentanti della direzione e dei sindacati, oltre a due esperti esterni di ergonomia. I membri del team sono stati formati per utilizzare i principi del Pe per identificare le lavorazioni da migliorare, valutarne i fattori di rischio ergonomico e trovare soluzioni. Il team ha identificato molti cambiamenti in diversi lavori: questi hanno riguardato le attrezzature ma anche cambiamenti di processo. Si è trattato per lo più di modifiche a basso costo e a bassa tecnologia apportate dai meccanici e dal personale di manutenzione dell’impianto (ad es. regolazione dell’altezza delle postazioni di lavoro).
NOTE
[1] Carrying out participatory ergonomics.
[2] Così presenta l’ergonomia la locandina relativa a una prossima iniziativa promossa dalla Società italiana di ergonomia, dal singolare titolo L’ergonomia gentile per la salute la sicurezza e la felicità (Lucca 2-4 maggio 2022 Campus Scuola IMT Alti Studi).
[3] Ernst Koningsveld, Michiel de Looze, Approaches to work design
[4] Institute of Work and Health (IWC) del Canada